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     ARTICOLO OFFERTO DA ARRIGHINI CESARE ONORANZE FUNEBRI BRESCIA

TEL 030.2311168                          https://www.onoranzefunebriarrighini.it/

Di fronte al decesso di un famigliare, era tradizione allestire una struttura ricettiva provvisoria, situata presso l’abitazione della famiglia. In questo caso le stanze allestite appositamente, ricordo, si riempivano di parenti di amici, conoscenti, che si recavano per la veglia di routine, cercando di offrire nei giorni di lutto, un po’ di consolazione ai famigliari del deceduto ma anche per dare l’ultimo saluto, al conoscente o all’amico che in questo caso, quando il libro della vita avrebbe deciso il proprio momento sarebbe tornato alla “casa del Padre”. Erano momenti tristi come tristi sono gli ultimi saluti rivolti ad una persona che siamo certi non sarà più con noi. Per i famigliari erano certamente momenti  impegnativi, ricevere tante persone, vedere tanti volti, ritrovare parenti che magari da anni non si vedevano. E’ una realtà: da sempre ci si vede sempre a matrimoni e funerali. Diciamo che il momento di visita al defunto poteva essere anche se triste, un’ occasione per lenire il dolore, ritrovando i vivi. Ricevere persone, parlare con amici durante i giorni di visita avrebbero potuto alleggerire la tensione, permettendo talvolta di mettere da parte il dolore almeno per qualche giorno. Purtroppo il dolore è un sentimento che non dimentica e sempre ritorna, anche quando lo si accantonasse. A rito funebre ultimato ecco tornare il dolore, magari per la mancanza del famigliare, per il vuoto provocato dall’ assenza definitiva della persona amata. In un mondo in rapidissimo cambiamento tante cose sarebbero mutate radicalmente in pochi anni. Questo fattore sociologico sarebbe dovuto alla mutazione degli usi e dei costumi della popolazione. Da una ventina d’ anni sono nate un po’ in tutto il territorio le “case del commiato”. Si tratta in questo caso di apposite strutture ricettive in grado di offrire un servizio di gestione del defunto.  I famigliari potranno recarsi per la visita e per l’ultimo saluto sino al momento della funzione funebre ed alla successiva tumulazione. Questo servizio offre il vantaggio di permettere ai parenti del defunto, di poter ottenere una certa tranquillità e pace presso la propria abitazione. Saremmo di fronte ad un servizio in grado  di spostare il centro del dolore in un altro luogo. Per poter capire l’utilità delle nuove sale del commiato sarebbe necessario conoscere le antiche tradizioni che hanno sempre dominato in questo settore. Oggi un esperto del settore ci spiegherà tutto ciò che riguarda il servizio delle sale del commiato. Intervisteremo in questo caso Cesare Arrighini di Brescia della Arrighini Onoranze Funebri.

Cesare Arrighini: Potrebbe spiegarci l’utilità delle “case del commiato”? Le case del commiato sono strutture ricettive dedicate al defunto ed ai propri cari. Nel nostro caso si tratta di strutture attrezzate in modo particolare per poter offrire questo servizio molto particolare. La scelta della sala del commiato è pensata per poter alleggerire il carico psicologico in grado di imporre sofferenza ai componenti della famiglia. In questo caso i famigliari potranno rilassarsi a casa propria in un particolare momento di dolore. L’ abitazione famigliare diverrà quindi un rifugio tranquillo. In questo caso la sala del commiato è una soluzione per poter godere anche di un ambiente più intimo che non sia la propria abitazione. Tramite la sale del commiato è anche possibile evitare la freddezza degli obitori offerto dalle cliniche e dagli ospedali per i deceduti in tali strutture.

 Per rimanere su un tema attuale, caso dei defunti deceduti per malattia come ad esempio il Covid? Nel caso di decessi da Covid caso le bare vengono chiuse subito, quindi non sarà possibile vedere il volto del defunto, come invece accade per i decessi naturali per i quali è permesso poter tenere la bara aperta per qualche giorno, sino al rito funebre.

Come funziona la procedura per portare da voi una salma? Non è una procedura complicata. E’ necessario compilare l’apposita modulistica come previsto dalla legge. In seguito avverrà il trasferimento del defunto presso la nostra struttura, che dall’ obitorio dell’ospedale o in alternativa  dalla propria abitazione, verrà da noi ospitato presso la nostra sala del commiato. Dopotutto nel caso di un defunto deceduto in ospedale, gli obitori non sono poi così intimi.

In genere quanto tempo rimane la salma presso la vostra struttura? Generalmente si tratta mediamente di un paio di giorni.

Nel vostro caso come Onoranze Funebri Arrighini Cesare, il servizio della sala del commiato risulterebbe essere un servizio a parte? Nel nostro caso no. Coloro che decidessero di utilizzare i nostri servizi funebri potranno ottenere la casa del commiato, compresa nel prezzo del funerale. In questo caso adottiamo la “politica” di regalare al cliente il servizio di sala del commiato che a volte in altre realtà sarebbe un optional.

 La vostra struttura com’è realizzata e dove si trova ? La struttura di nostra proprietà è in via Volta 56 a Brescia internamente al complesso dov’è situato l’ipermercato di via volta per capirci. Nel nostro caso offriamo quattro stanze adibite a casa funeraria. Un ambiente semplice, ma allo stesso tempo accogliente e sobrio.

Immagino che queste strutture siano piuttosto richieste oggi? E’ vero. Diciamo che un paio di generazioni fa sarebbero state impensabili. Da circa un ventennio nacquero le prime case del commiato. La mentalità degli italiani, almeno da noi al nord, è cambiata moltissimo negli ultimi decenni. Oggi l’utilizzo della sala del commiato è assolutamente normale. Gli spazi famigliari spesso sono quello che sono, le famiglie del terzo millennio abitano in appartamento, usufruiscono per forza di cose di spazi talvolta ristretti, scale di accesso in realtà spesso poco comode. La mentalità è talmente cambiata che oggi circa il 70 per cento utilizza queste strutture mentre circa il 10 per cento preferisce allestire il tutto in casa nel metodo tradizionale. Una minoranza lascia il defunto in ospedale.

 L’ idea delle prime case del commiato è italiana?  No, in questo caso il “genio italiano” non ha nulla a che vedere con la realizzazione delle prime strutture attrezzate a case del commiato. Le prime strutture ricettive furono realizzate negli Stati Uniti d’America. I motivi sono ovvi credo. Negli USA siamo da decenni di fronte ad una grande problematica, le grandi città, metropoli immense, spazi ristretti, scale per poter accedere agli appartamenti in condomini di parecchi piani. Gli americani si scontrarono con queste problematiche molto prima di noi. Tutto quanto avvenga in Nord America da noi arriva in seguito, alcuni anni dopo. Così è stato anche per il nostro settore e nello specifico per le sale del commiato. Diciamo che da un ventennio avremmo assimilato gli usi ed i costumi  Americani in molti settori ma anche nella vita quotidiana. Nello specifico le case del commiato sono uno di questi usi provenienti da oltreoceano. Saremmo da anni di fronte ad una vera e propria trasformazione di vita che prosegue inesorabile e molto rapida. Direi che per molti versi ci stiamo rapidamente americanizzando.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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