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Premetto di non essere mai favorevole a bonus di vario genere ma favorevole alla  definitiva risoluzione del problema.

Aumenti sul fronte dei carburanti che com’è logico fanno da trainer per i prezzi in generale. Oggi dopo alcuni anni di pandemia, dopo una discutibilissima guerra sullo scacchiere ucraino, fatta per accontentare l’ imperialismo americano e per distruggere le economie europee, dopo un Euro che non è stato quell’ancora di salvezza che tutti speravano, quando ancora utilizzavamo la Lira italiana, ecco che ci si accorge del caro vita. Tutti i generi a partire dagli alimentari per arrivare ai generi non necessari, sono sensibilmente aumentati. Quello che è restato invariato è il salario dei lavoratori che da anni rimane troppo basso per un costo della vita sempre più alto. Una retribuzione che negli anni è stata erosa dai consueti e naturali aumenti, avvenuti negli anni ma che hanno visto un picco al rialzo in questi ultimi periodi, dal 2019 al 2022. Anche l’Europa ultimamente sembrerebbe fingere di accorgersi che il costo della vita sia rincarato sensibilmente quindi consiglia gli stati ad adeguare le retribuzioni ai reali costi necessari per la sussistenza. L’Italia?

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L’Italia come sempre fa orecchi da mercante ed elargisce contentini che servono veramente a poco per arginare il problema. Dopotutto la nostra nazione in realtà è come di consueto presa fra l’incudine ed il martello. Se si aumentassero i salari i prodotti italiani andrebbero fuori mercato, al contrario lasciandoli invariati, i lavoratori faranno fatica ad arrivare a fine mese. Di chi sono le responsabilità? Ancora una vota le maggiori responsabilità sono da imputare al sistema finanziario, ai costi della politica, ai privilegi che una certa “casta” si è creata nei decenni passati in cambio di voti ma anche alla mancanza di giovani. L’Italia è oggi un popolo di anziani pensionati e quindi di cittadini improduttivi. Non sarebbe un grave problema se negli anni ci fosse stato un ricambio generazionale ma di figli gli italiani non hanno intenzione di averne per ovvie ragioni di incertezza economica. Questo squilibrio porterà inevitabilmente all’ impoverimento della nazione ma potrebbe sfociare anche nel non riuscire più a far fronte all’elargizione delle pensioni dei numerosi anziani, che nell’arco degli anni hanno versato al sistema contributivo nazionale. Quello che a mia opinione incide di più restano i debiti con il sistema finanziario. I debiti o “debito pubblico” si sono accumulati nell’ arco degli anni quindi essendo un debito molto gravoso, al governo italiano non resta che tassare e tartassare i cittadini per poter rendere alle banche del denaro che in realtà è puramente fittizio e sempre in aumento dati i tassi di interesse. Sarebbe un’idea abbassare sensibilmente le tasse magari aumentando in proporzione i salari. Così facendo i prodotti made in Italy non andrebbero fuori mercato ma rimarrebbero interessanti. Se il governo italiano abbassasse sensibilmente la tassazione andrebbe incontro ad un secondo vantaggio nel lungo periodo.

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Tutti pagherebbero le tasse per il fatto che la “frode eventuale” non varrebbe il rischio. In questo caso la lotta al nero sarebbe finalmente ultimata. Il fatto è che il governo italiano, in base alle scadenze imposte dal sistema finanziario, seguirebbe sulla linea del breve periodo. Il lungo periodo per il governo non è mai considerato come investimento interessante. Le scadenze debitorie strozzano i conti pubblici e quindi lo stato debitore deve per forza proseguire con una tassazione sempre più elevata, per far fronte al debito con il sistema finanziario e questo ovviamente va a scapito di aziende e dei lavoratori. Facciamo un esempio: per vincere al lotto il vero giocatore segue il sistema del raddoppio. In questo modo quando dovesse vincere recupererebbe in una volta quanto perso compreso il guadagno della vincita. Il fatto è che a forza di raddoppiare per anni ed anni, e di non vincere, il giocatore va in rovina ed è costretto a vendere tutto per pagare i debiti di gioco. In questo caso il giocatore si avvia giorno di più verso il fallimento. Anche per il governo è la medesima dinamica. A forze di aumentare le tasse e non erogare servizi decenti (per risparmiare) il governo correrebbe un gravissimo rischio, il rischio di incamminarsi nel lungo periodo verso il fallimento dello stato. Un secondo rischio è il malcontento ed il “si salvi chi può”. E’ inevitabile. Per questo il governo preferisce non adeguare i salari ma offrire, tramite le solite strategie tampone che a nulla servono se non a morire più lentamente, i bonus di vario genere. Con questo sistema il governo riesce, per il momento, ad arginare il malcontento strisciante, facendo credere di essere al fianco del cittadino. Il fattore di rischio maggiore è dovuto all’ inganno. L’inganno non dura mai a lungo e prima o poi il danneggiato si accorge dei essere stato ingannato e quindi potrebbe agire di conseguenza. (introduzione di G.M.)

Bonus una tantum lavoratori Part Time: Come ottenere i 550 euro?

Con questo articolo vogliamo offrirvi una guida su come ottenere il nuovo Bonus una tantum di 550 euro destinato ai lavoratori con contratto part time a ciclo verticale nell’anno 2022.

Cos’è il Bonus Part Time?

Il Decreto Aiuti ha previsto una serie di Bonus volti a sostenere economicamente i cittadini italiani che si trovano in difficoltà a causa dell’aumento dell’inflazione e del caro vita. Tra questi, con l’articolo 2 bis del Decreto Legge Aiuti n. 50 del 17 maggio 2022, è stato messo a disposizione un nuovo bonus una tantum di 550 euro per tutti i lavoratori dipendenti di aziende private, con un contratto part time a ciclo verticale. Il limite di spesa è stato fissato a 30 milioni di euro per l’anno 2022. Il 13 Ottobre 2022, infatti, l’INPS ha comunicato, tramite la Circolare n.115, la possibilità di accedere alla piattaforma telematica attraverso la quale è possibile effettuare la domanda del nuovo Bonus, entro la scadenza fissata per il 30 Novembre 2022.

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Come si ottiene il bonus?

Prima di parlare di come ottenere il bonus e a chi spetta, capiamo cosa si intende per contratto part time a ciclo verticale. Sono categorizzati come contratti part time a ciclo verticale, tutti quegli accordi in cui il lavoratore svolge la prestazione lavorativa a tempi alterni, per cui in alcuni periodi dell’anno rende la prestazione lavorativa e in altri rimane inattivo (per un periodo minimo di almeno un mese).

Quali sono i requisiti?

L’erogazione dell’indennità ha come obiettivo quello di sostenere e supportare i cittadini che al momento si trovano in difficoltà economica e dunque, necessitano di un aiuto per far fronte al caro vita e all’aumento della bolletta luce e gas. Per questo motivo, il Governo richiede che il beneficiante del bonus una tantum, soddisfi alcuni requisiti minimi: Il beneficiario deve avere un contratto part time a ciclo verticale, con interruzione della prestazione lavorativa di almeno un mese in via continuativa e, nel complesso, tra le 7 e 20 settimane. In aggiunta, il lavoratore non può essere titolare di un altro rapporto di lavoro dipendente. Non possono richiedere l’indennità tutti coloro i quali stanno già percependo la NASpI online (indennità di disoccupazione) o la pensione per vecchiaia. Sarà invece possibile ricevere il bonus di 550 euro se si sta già percependo l’assegno ordinario di invalidità. Il Bonus Part Time può essere erogato una sola volta dall’INPS tramite la piattaforma digitale messa a disposizione sul loro portale ufficiale, inoltre non concorre alla formazione del reddito.

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Come fare domanda?

Il processo per richiedere l’indennità una tantum di 550 euro è semplice e veloce. I lavoratori dovranno fare domanda tramite il portale ufficiale dell’INPS entro il 30 Novembre 2022. I passaggi necessari sono:

Accedere al sito ufficiale dell’INPS

Selezionare la sezione “Prestazioni e servizi” → “Servizi”

Cliccare su “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”

Accedere all’area personale

Infine, devi selezionare “Indennità una tantum per i lavoratori a tempo parziale a ciclo verticale”. Per accedere all’area personale è possibile scegliere 3 modalità di accesso: SPID, CIE o CNS. Qualunque modalità scelta non avrà alcun impatto sulla domanda del bonus. Al contrario, non è più possibile accedere tramite il PIN. Se invece non vuoi fare domanda in via telematica tramite il sito ufficiale dell’INPS, è possibile richiedere l’indennità tramite il numero verde gratuito 803 164 (da numero fisso) oppure tramite il numero 06 164 164 (da cellulare). In aggiunta, il richiedente può recarsi presso gli Istituti di Patronato o tramite i caf online e fisici, per cui basta recarsi presso il Caf di Milano più vicino e presentare la domanda negli sportelli fisici.

Fonte: https://energia-luce.it/news/bonus-500-lavoratori-part-time/

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Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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