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Morti a non finire, austerity alla popolazione cinese, possibilità di contagio in tutto il mondo, possibili portatori sani dati che il periodo di incubazione del virus sembra possa essere di circa 15 giorni…. Si tratterebbe di un caso la nascita di tale virus? Si tratterebbe di modifiche del ceppo virale riuscito ad adattarsi dai pipistrelli ai serpenti e di conseguenza all’uomo, il mammifero finale della “filiera” del contagio, che in Cina si ciba anche di serpenti oppure…. oppure c’è in questa spiacevole avventura qualcosa di veramente oscuro, qualcosa che ci starebbero nascondendo per non provocare il panico o per ragioni di segreto di stato? Alcune opinioni si sprecano, alcuni giornali accennano alla teoria del complotto, stamattina anche l’emittente nazionale cattolica Radio Maria nel proprio TG commentando gli articoli dei vari giornali non ha solo accennato, ha descritto l’opinione strisciante che permetterebbe di vedere la cosa da un’altra angolazione, ovviamente ipotetica, un agghiacciante sospetto si fa strada nella vicenda del coronavirus, nel fatto che ci sia la possibilità che il letale virus cinese possa provenire da un laboratorio di ricerca. Guarda caso il laboratorio principale cinese deputato allo studio dei virus a scopo di creazione di armi chimiche pare proprio essere situato nella città che ha visto i natali del contagio, una coincidenza? Stando a quanto trapela dalle notizie complottistiche (anche se si tratta ovviamente di un’ipotesi, per il momento non c’è nulla di ufficiale) dato che prove effettive almeno per ora non esistono, da quanto sosterrebbe un ex ufficiale dell’intelligence israeliana oltretutto esperto in armi batteriologiche nella zona del medio oriente e dell’ Asia, in un’intervista concessa al media Washington Time si sarebbe espresso sull’ esistenza di un particolare ed attrezzatissimo laboratorio situato proprio nella città di Wuhan dalla quale sarebbe partito il virus. Proprio in questo laboratorio a suo dire il Governo cinese starebbe conducendo un’ importantissimo programma (naturalmente protetto dalla massima segretezza) dedicato allo sviluppo e studio di armi chimiche proprio in un laboratorio situato a Wuhan, l’unico classificato come BSL-4 (da quanto sostiene il Quotidiano Libero) il solo ed unico gabinetto di ricerca ritenuto sicuro per lo studio di virus mortali.  Il laboratorio sarebbe situato all’interno di una struttura struttura conosciuta come Wuhan National Biosafety Laboratory, un particolare complesso realizzato presso l’ Accademia cinese delle scienze. Perché BSL-4 ? Il numero 4 starebbe a significare l’alto grado di pericolosità del laboratorio pertanto il personale che entrasse ed uscisse da tale struttura avrebbe l’obbligo di entrare ed uscire sottoponendosi a speciali trattamenti come ad esempio docce decontaminanti, e indossare le speciali tute speciali pressurizzate adatte per proteggere il personale stesso oltre che gli stessi cittadini cinesi dal pericolo di contaminazione virale. Il complesso fu inaugurato nel 2003 e venne creato in collaborazione con la Francia proprio nel periodo post Sars, quel particolare virus che destò forti preoccupazioni anni fa e che riuscì a produrre 750 vittime. Da quanto sosterrebbe il militare si sospetta che proprio in tale complesso si possa essere infettato (senza rendersene conto) un ricercatore che non sapendo di aver contratto il pericoloso coronavirus l’ avrebbe veicolato all’esterno dallo stabile tramite il proprio corpo, permettendo pertanto l’inizio della pericolosa pandemia che in questo momento starebbe mettendo a dura prova il popolo cinese ma non solamente, il virus potrebbe mettere in seria difficoltà anche il mondo intero dato che il coronavirus sarebbe in grado di portare ad una vera e propria pandemia su scala mondiale aiutata dalle persone che oggi con estrema facilità si spostano in brevissimo tempo da un capo all’altro del pianeta divenendo possibili ed inconsapevoli veicolatori della pericolosa forma virale. Sempre stando a quanto spiegato da Quotidiano Libero alcuni esperti di virus di fama internazionale del calibro dell’australiano Edward Holmes (Università di Sidney), specializzato in virus RNA emergenti come lo sono ad esempio i coronavirus, non crederebbero alla teoria ufficiale emanata dal Governo Cinese ovvero il contagio dai pipistrelli ai serpenti, pertanto che abbiano ragione i sostenitori della teoria del complotto? Nessuno lo può sapere almeno per il momento, tuttavia è doveroso spiegare anche questa possibile faccia della realtà. Comunque sia teoria del complotto o meno quello che oggi ci è dato di conoscere è il fatto che in Cina la gravità della situazione possa essere più grave del previsto, considerando anche il fatto che gli USA avrebbero richiamato in patria i propri cittadini (e questo particolare dipinge con certezza la gravità della situazione) e che in Cina le vittime del virus sarebbero aumentate a 41 mentre i casi accertati si attesterebbero a ben 1300. Tutti questi particolari dimostrerebbero la gravità dei fatti considerando anche che il Governo Cinese avrebbe introdotto, come precedentemente accennato, una pesante austerity mirata ad isolare i cittadini nel tentativo di interrompere la catena di trasmissione virale da uomo a uomo. Vorrei fare per una volta “l’avvocato del diavolo” e pensare alla possibile realtà della teoria del complotto. Se così fosse mi chiedo se l’umanità riesca a percepire la gravità dei fatti, se sia ancora in grado di capire che giocando col fuoco prima o poi ci si brucia ma poi subito mi sovviene una considerazione molto amara: – Cosa ci si può aspettare da una cultura come quella di oggi basata meramente sul potere e sul profitto, da un’umanità vuota e senza Dio? Cosa ci si può aspettare da un genere umano che anzi, peggio ancora crede di essere come o addirittura meglio di Dio? Credo solamente odio, morte e difficoltà infinite.

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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