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Non mi ritengo assolutamente un ambientalista ma di certo una persona equilibrata. Oggi, il mondo occidentale procederebbe verso un inesorabile attacco a tutto quanto è il progresso, l’economia in nome di un nichilista cambiamento ambientalista, troppo mirato a mia opinione a sostenere interessi economici secondari. Per questi soggetti dovremmo tornare indietro nel tempo divenendo “cavernicoli”. Essi odiano il progresso in nome di un ambientalismo nichilista che a mia opinione nulla ha a che vedere con l’ambiente. Ciò che è più subdolo però è il fatto che l’ambientalismo sia necessario per portare verso il compimento il famigerato Nuovo Ordine Mondiale che intenderebbe sviluppare una nuova e falsa religione basata sulla New Age in cui la “madre terra”, (e non il Creatore) sarebbe al centro della vita di ogni singolo cittadino.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

In un mondo del genere ecco arrivare una notizia che a mia opinione va molto al di là di quanto è l’ambientalismo “peloso” a cui siamo abituati ad assistere, una notizia in grado di fare rabbrividire anche le persone più equilibrate. Ecco una news che certamente lascerà l’amaro in bocca anche a quei lettori che nulla hanno da spartire con gli ambientalisti ma che amano la Terra che ci ospita. Perchè non si pronunciano  gli ambientalisti di tutto il mondo di fronte alla decisione del Giappone data la decisione di rilasciare nell’ oceano Pacifico l’acqua bonificata (ma comunque contaminata), fino ad oggi utilizzata per il raffreddamento dei reattori nucleari danneggiati dall’incidente di una decina di anni fa a Fukushima? Quell’acqua anche se bonificata non è certamente pura, sarà di certo parzialmente contaminata e quindi poco o tanto radioattiva. Cosa dicono gli ambientalisti europei abituati a scendere in piazza per protestare contro tutto e tutti? Nulla. Tutto tace, almeno per il momento. A quanto pare nessuno direbbe proprio nulla. Questo lascerebbe pensare che in realtà agli ambientalisti del terzo millennio interesserebbe ben poco l’ ambiente, ma sempre a mia opinione ripeto, sotto le proteste con matrice ambientalista, si starebbe celando qualcosa che andrebbe molto al di là dell’inquinamento. Da persona equilibrata, che ama la vita sulla Terra e che ama gli esseri umani, e la pulizia di “casa propria” invece ritengo che in questo caso un fatto piuttosto grave sarebbe in prossimità di arrivo. La decisione presa dai giapponesi si potrebbe ripercuotere per forza di cose non solamente sui mari intorno all’ isola ma a mio parere sui “vicini di casa del Giappone” e sul mondo intero. Ovviamente in Giappone ci sarebbe stata una netta opposizione da parte dell’opinione pubblica, in particolar modo dell’industria della pesca e degli agricoltori locali. Il premier nipponico Yoshihide Suga avrebbe incontrato i membri dell’esecutivo fra cui il Ministro dell’industria Kajiyama per formalizzare le decisione del travaso delle acque nel Pacifico. E’ necessario comprendere che la manutenzione giornaliera della centrale nucleare di Fukushima sarebbe in grado di generare 140 tonnellate di acqua radioattiva. Sebbene l’acqua radioattiva sia stata trattata a scopo di bonifica, purtroppo continuerebbe a contenere un isotopo di idrogeno quindi non sarebbe neutralizzata del tutto. In questo caso circa un migliaio di serbatoi contenenti l’acqua inquinata sarebbe stoccato nell’ area vicina all’impianto. Nel deposito ad oggi ci sarebbero da smaltire ben 1,22 mila tonnellate di acque radioattive. Stando al parere del Direttore dell’ (AIEA) Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica Rafael Grossi, lo smaltimento delle acque nell’ Oceano Pacifico sarebbe allineato con gli standard internazionali dell’ industria nucleare (dice ANSA). Critiche alla decisione presa dal Governo nipponico verrebbero anche dalle vicine Cina e Korea del Sud. Il processo di smaltimento delle acque di scarto avverrà non subito ma fra diversi anni. Auspico che la scienza possa, nei prossimi anni, riuscire a trovare sistemi migliori per la bonifica di queste acque rendendole assolutamente innocue e che i Giapponesi col tempo possano fare retromarcia, nella decisione di smaltire le acque nell’ oceano a queste condizioni. Sono convinto che lo si voglia o meno, che questa procedura porterebbe ancora una volta il mondo a subire gli effetti della radioattività che questa volta poco o tanto non inquinerebbe per colpa di una disgrazia, come accadde con lo Tsunami di una decina di anni or sono. Voglio ripetere comunque che in fatto procedurale, come specificato nelle righe precedenti tutto sia regolare. L’inquinamento radioattivo resta comunque un fatto molto grave. Non sarebbe di certo la prima volta che una nazione sverserebbe nell’ oceano le acque di scarto precedentemente bonificate, utilizzate per il raffreddamento dei reattori nucleari delle centrali: accadde già in passato.

 

 

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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