ARTICOLO OFFERTO DA BAZZOLI ERNESTO MONTICHIARI BRESCIA
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Mancano pochi giorni alla 1000Miglia 2025, poco più di un mese e finalmenente avrà inizio un grande sogno tipicamente bresciano: la “Corsa più bella del mondo”. Per rendere omaggio alla corsa essendo l’evento più rinomato di Brescia, abbiamo pensato di intervistare un driver d’eccezione, un pilota che dal 2023 partecipa alla “corsa più bella del mondo” a bordo di un’autovettura molto particolare. L’equipaggio di cui parleremo è appartenente a un glorioso corpo militare che descrivere come iconico, indubbiamente uno dei corpi militari più antichi e gloriosi, nato nientemeno che nel 1814: l’Arma dei Carabinieri.
Non capita tutti i giorni di poter scambiare qualche parola con il pilota che porta il corpo dei Carabinieri dalla partenza a Brescia all’arrivo passando per la capitale italiana. Noi siamo riusciti a intervistare il Maresaciallo dr. Andrea Macaccaro driver della vettura in livrea del glorioso corpo militare, grazie alla gentile concessione del Comando Generale e del Comando Provinciale di Brescia.
Al nostro attivo abbiamo più di quindici 1000Miglia seguite dai nostri incaricati. A dire il vero ci siamo sempre chiesti il motivo per il quale, fra le vetture dei vari corpi militari, mancasse proprio quella dei Carabinieri. Le vetture in livrea appartenenti alla Polizia, alla Guardia di Finanza, all’Esercito Italiano, all’Aeronautica militare, alla Marina militare sono sempre state presenti alla corsa, tuttavia non abbiamo mai notato la vettura in livrea dei Carabinieri, se non dal recente 2023.
Nelle prossime righe, dall’ intervista al Maresciallo Andrea Macaccaro cercheremo di comprendere i motivi dell’assenza di un corpo militare tanto importante, che tuttavia dal 2023 abbiamo iniziato a notare (devo ammettere con molta gioia) battere le strade della 1000Miglia. Il driver del corpo dei Carabinieri ci spiegherà le proprie impressioni in merito alla gara e la grande passione per le autovetture storiche che da sempre lo contraddistinguono.
Maresciallo ci può spiegare i motivi dell’assenza della vostra vettura alla “Corsa più bella del mondo” inziata solamente dall’edizione 2023?
Quell’edizione è stata per noi il “battesimo del fuoco” grazie al dialogo intercorso fra 1000Miglia e il nostro Comando di Brescia in nome del Colonnello Vittorio Fragalà (Comandante provinciale) con il contributo attivo del Comando generale dei Carabinieri. Devo ammattere che i nostri comandi hanno lavorato davvero tanto, per poter avere il benestare da parte di 1000Miglia in merito alla nostra partecipazione.
Dal dialogo positivo di queste tre istituzioni siamo riusciti nel recente 2023, a portare per la primissima volta i Carabinieri alla 1000Miglia, una gara che ritengo essere (ricordando le parole di un grande costruttore italiano di autovetture sportive, Enzo Ferrari) la “Corsa più bella del mondo” sotto ogni aspetto.
In che modalità partecipate alla gara?
Saremo inseriti nella sezione 1000Miglia & Friends, a cui fanno parte anche gli altri corpi militari.
1000Miglia & Friends…. di cosa si tratta?
1000Miglia & Friends è una sezione particolare della 1000Miglia, una sezione non competitiva, dedicata alla rappresentanza di alcune importanti istituzioni. Quello che è il risvolto più interessante è che 1000Miglia & Friends riesca a garantire la presenza delle istituzioni senza “investimenti economici” e per questo approfittiamo per ringraziare l’organizzazione della corsa. 1000Miglia & Friend ci permette di partecipare alla gara con un equipaggio di rappresentanza formato da Carabinieri in servizio, a bordo di una nostra vettura storica in livrea, ma senza esborsi di iscrizione che sarebbero molto onerosi. Praticamente il nostro Comando Generale e il Comando Provinciale ci permettono di partecipare alla gara a patto che noi Carabinieri driver e navigatori, investiamo parte del nostro tempo libero da dedicare ai giorni della 1000Miglia. Il 2023 è stato l’anno dell’accordo fra 1000Miglia e il nostri Comandi che hanno ritenuto importante la partecipazione dei Carabinieri a fianco degli altri corpi militari. Devo ammettere sia stata una grande emozione partecipare per la prima volta, uniti agli altri corpi militari a una corsa così importante e affascinante. Vorrei tornare anche solo per un attimo sul discorso costi. Mi preme specificare bene questo concetto per evitare fraintendimenti. Partecipare alla 1000Miglia non prevede solamente l’onere dell’iscrizione che nel nostro caso è a costo zero grazie alla 1000Miglia. Anche i costi extra non sono un fattore da sottovalutare. Una vettura storica sollecitata per più di 2000 Km in pochi giorni necessita di tagliandi, manutenzione, controlli, operazioni necessarie per la sicurezza in strada, poi c’è il carburante. Queste spese ulteriori, per una scelta personale di dedizione alla mia Istituzione e per l’orgoglio che ho nell’essere parte, sono stati assolti da me.
Da Carabiniere e appassionato di automobilismo come vede la 1000Miglia?
La 1000Miglia per un appassionato di automobilismo è un sogno da realizzare. Da appartenente al corpo dei Carabinieri devo ammettere essere una grande emozione vedere tutti i corpi militari uniti sulle strade del tracciato di gara. Per me la partecipazione alla 1000Miglia è importantissima da appassionato di automobilismo storico. Oserei definire la 1000Miglia “la corsa delle corse”, un evento a livello mondiale fortemente rappresentativo, a cui il nostro corpo militare, presenzia con molta gioia e interesse. La formula di ingresso a a costo zero della 1000Miglia & Friend è facilitato anche dal fatto che “l’Arma” si avvalga del gruppo auto e moto storiche dell’Arma Carabinieri Pastrengo.
Di cosa si tratta?
GASAP (acronimo Gruppo Automoto Storiche dell’Arma Pastrengo) è un gruppo di volontariato speciale iscritto al numero 93 di registro dell’Ispettorato Veneto dell’Associazione Nazionale Carabinieri, retto, tra le altre cose, dal Delegato dott. Giovanni Farina, personaggio di spicco negli ambienti dell’ASI. Fanno parte del gruppo di appassionati Carabinieri in servizio (come nel mio caso), Carabinieri in congedo, ma anche soci volontari simpatizzanti. Nella nostra prima 1000Miglia 2023 sono stato pilota della vettura più emblematica del nostro gruppo, una Giulia intitolata “alla città di Pastrengo”, assieme al Brigadiere Capo Vito Ragone. A seguire l’iconica Alfetta 1.8 condotta dal Sergente Domenico De Luca e dal suddetto delegato Giovanni Farina.
Perchè dedicata proprio a Pastrengo?
Pastrengo è da sempre ritenuta la “casa dei Carabinieri”. Nel piccolo ma per noi grande comune veneto, la fedeltà dei Carabinieri emerse per come venne salvato il Re nella celebre “carica di Pastrengo” nel lontano 30 Aprile del 1848. La nostra Giulia quindi è stata intitolata a questa piccola città veneta: Pastrengo, con il patrocinio dell’Arma dei Carabinieri, partecipando per la prima volta alla “Corsa più bella del mondo” due anni fa. Abbiamo utilizzato per l’occasione la vettura più emblematica in modo da dare più lustro al nostro corpo militare, ma anche al piccolo comune veronese a noi tanto caro.
Per quale ragione i costi avete dovuto prenderli in carico personalmente?
Per trasparenza. I costi abbiamo deciso noi di offrirli, anche per non rischiare di incorrere in fraintendimenti, per chiarezza, per fare in modo che non pesino sulla collettività. Dopotutto in questo caso non si tratta di un servizio al cittadino ma di una presenza prettamente di immagine che esula in effetti, dall’effettivo compito istituzionale. Per questo ci teniamo a stigmatizzare che siamo di fronte a un costo zero per il contribuente. Penso che la trasparenza e la serietà, da parte di un’istituzione come la nostra sia importante. Farci carico dei costi extra è una cosa che facciamo volentieri, oltre che per la dovuta trasparenza, anche per la grande passione che i Carabinieri hanno da sempre per l’automobilismo. Dopotutto le macchine, in particolare le Alfa Romeo ci hanno accompagnato per tanti anni. Abbiamo da sempre avuto il piacere di guidare una vettura appartenente a questo glorioso marchio italiano, che ha dato “filo da torcere” a molti blasonati brand stranieri. Non dimentichiamo che dall’Alfa Romeo nascerà in seguito la Ferrari, e questo per la grande esperienza di Enzo Ferrari come Direttore sportivo della vettura del “biscione”…..
Come trova l’Alfa Romeo confrontandola ad altre vetture di pari segmento?
Bella domanda. Da carabiniere e da italiano, trovo l’Alfa Romeo una grande vettura per le eccellenti prestazioni nell’ambito della velocità, per lo spunto da zero a 100, per la motorizzazione brillante ed eccellente come solamente il “genio italiano” è in grado di creare. Soprattutto noto in queste vetture sportive un connubbio molto particolare, fra la sportività e le grandi prestazioni, unite alla comodità della “selleria”. Sulle Alfa Romeo degli anni passati troviamo sedili comodi e confortevoli realizzati con materiali di prim’ordine. Le Alfa Romeo potrei definirle vetture sportive dalla comodità superlativa. E’ un conto guidare per chilometri e chilometri seduti su un sedile duro, un altro conto è essere comodi in poltrona pur mantenendo le eccezionali prestazione del motore.
Coma vede la partecipazione alla gara? Di che anno sono le vetture che utilizzate alla 1000Miglia?
La 1000Miglia è una corsa meravigliosa, una gara di regolarità che tocca territori da sogno, i più emblematici d’Italia, città d’arte piene di storia antica, piccoli paesi immersi nella natura che regalano emozioni particolari. Se seguite le 1000Miglia da anni saprete che per partecipare è necessario correre con vetture costruite dal 1927 al 1957, le 1000Miglia di velocità oltrettutto possono partecipare modelli di automobili che avressero corso in quegli anni. Per le nostre vetture il problema non sussiste. Le nostre autovetture sono in genere collocate fra gli anni ’60 e gli ’80. Noi abbiamo una tolleranza maggiore come daltronde è anche per il tributo Ferrari a voler guardare. Certo è che anche la nostra vettura debba rispettare determinati canoni. Quando si partecipa a manifestazioni sportive, per conto dell’amministrazione ci è richiesta una presenza che sia importante ed elegante. In questo caso la vettura viene preparata per far emergere tutta la propria bellezza anche durante le varie tappe. Ad esempio la sera, a fine tappa, spesso mi capita di portare la vettura al lavaggio in modo da renderla perfettamente pulita, per permettere di far risaltare la bellezza della vettura alla partenza la mattina successiva. Questo permette alla nostra istituzione di avere una grande visibilità, ma anche di far comprendere ai cittadini, che l’arma dei Carabinieri sia cambiata nel tempo. A voler guardare l’Arma è migliorata negli anni, fermo restando per i valori di base, a cui noi carabinieri restiamo sempre aggrappati, come la fedeltà al servizio dei cittadini e la fedeltà alla Repubblica. Per questo è necessario presentarci bene pur essendo la corsa un bellissimo svago.
Quindi non partecipate alla regolarità, la vostra presenza è limitata alla rappresentanza?
Come anche gli altri corpi militari presenti, noi non partecipiamo alla regolarità, non gareggiamo per intenderci. Come formula di partecipazione offerta dalla 1000Miglia non è previsto il fattore gara, la competizione di regolarità. A mia opinione è meglio che sia così, è una questione di trasparenza per chi partecipa alla gara. Noi siamo pienamente daccordo nel fatto che la nostra presenza sia puramente rappresentativa.
Come vestite quando gareggiate? Avete tute sportive speciali?
Quando siamo in gara trattandosi di una corsa rievocativa, abbiamo pensato di indossare le vecchie divise color cachi. A differenza della altre forze di polizia ci è parso corretto il connubbio fra autovettura storica e divise storiche. Devo ammettere che la scelta sulle divise di un tempo sia stata molto apprezzata da parte anche del pubblico, dopotutto tanti se le ricordano.
Lei quindi ha pilotato dal 2023 primo anno di gara.. sarà anche il driver dell’edizione 2025?
Il 2023 è stato un anno particolare per il fatto che proprio quell’edizione ha portato i canonici tre giorni a cinque giorni di gara. Ora stiamo attendendo le delibere per la partecipazione all’edizione 2025. Anche quest’anno sarà io ad avventurarmi sulle strade della 1000Miglia.
Quali difficoltà avete trovato sulle strade del tracciato di gara?
Le difficoltà che si trovano in gara sono legate spesso al manto stradale e al confort della vettura che anticamente era molto lontana dall’attuale concezione di automobile. Una vettura degli anni ’60 aveva una frenata meno pronta, più lunga, volante duro senza servosterzo, climatizzatore inesistente e devo ammettere che a giugno inizia a far davvero caldo. Le città al passaggio della gara talvolta sono caotiche, le strade soprattutto in centro Italia sono purtroppo piene di buche e di dislivelli. Guidare a queste condizioni non è affatto facile e soprattutto può portare a guasti meccanici dovuti alle continue sollecitazioni.
Siete seguiti da un pool di meccanici dell’Arma dei Carabinieri?
Affatto. Siamo stati formati gratuitamente da meccanici espertissimi, abbiamo partecipato a corsi teorico pratici fornitici da meccanici professionisti per far fronte a guasti improvvisi che potrebbero verificarsi in gara. Nel mio caso ho una specifica formazione specifica sull’ Alfa Giulia di cui conosco molti particolari meccanici e tecnici. Un paio di mesi prima della gara ripetiamo la formazione meccanica mirata sulla vettura che intendiamo utilizzare per quell’edizione della corsa.
Tramite la formazione che ci forniscono siamo in grado di rimettere in sesto la vettura in caso di criticità. Siamo formati al meglio anche per gestire situazioni critiche e di emergenza, che potrebbero verificarsi strada facendo, come nel caso di incidenti fra vetture e altro ancora per poi passare la gestione all’arrivo delle autorità competenti. Per tornare alla nostra vettura nel baule abbiamo l’attrezzatura necessaria ma anche giubotti ausiliari che possono essere utili non solamente al nostro equipaggio, ma ad ogni evenienza avversa, che potrebbe mettere a dura prova i partecipanti. Posso affermare che la giornata si viva in totale “fusione” del corpo con la vettura, si guida guidando davvero tanto, mentre la sera si dorme davvero poco. La vettura va controllata minuziosamente ad ogni fine tappa. Dopotutto anche gli equipaggi partecipanti ogni tanto si notano fermi, approfittando del fine tappa, con le chiavi in mano e il cofano alzato, spesso per sostituire le candele. La stanchezza è tanta la sera e come già detto si dorme molto poco, una media di circa quattro ore di sonno ma è normale. Controllare l’auto ci permette di non avere difficoltà il giorno successivo quindi sacrificare qualche ora di sonno è necessario.
Praticamente ricalcate alla perfezione gli equipaggi di un tempo… Nuvolari ad esempio era anche grande conoscitore della meccanica e dei particolari tecnici della propria vettura…
Questo genere di corsa, vuoi per la lunghezza del percorso che per i giorni di gara, ci impone una preparazione tecnica molto buona, diveniamo “mezzi meccanici” ma anche di tenere a bordo un kit di sopravvivenza come attrezzi per “primo soccorso alla vettura” in caso di guasto. Noi siamo organizzati in questo modo: nel baule teniamo guanti da lavoro e kit di primo soccorso, chiavi, cacciaviti, attrezzi di vario genere per il nostro equipaggio ma anche per eventuali problematiche a terzi, che possano richiedere un tempestivo intervento in caso ad esempio di incidente se la polizia non fosse presente in quel preciso momento.
Sarà sempre lei l’incaricato a guidare l’auto dell’Arma alla 1000Miglia?
Per il momento sto pilotando io ma il nostro gruppo dell’Arma auto e moto storiche Pastrengo, prevede una crescita professionale per tutti. Carchiamo sempre di formare piloti differenti per presenziare in questi eventi, dopotutto la corsa è impegnativa, ma dall’altro canto offre una grande possibilità a coloro che appassionati di motori, desiderassero fare esperienze a livello molto alto. E’quindi equo e corretto fra noi, avere anche più piloti preparati e formati per partecipare alla varie gare a cui durante l’anno, presenziamo come rappresentanza dell’Arma del Carabinieri.
Quando siete in gara vi cambiate alla guida?
Nel nostro caso siamo molto schematici. Il pilota è responsabile della vettura e quindi inizia e termina la gara guidando. Il navigatore nel nostro caso è il capo equipaggio e ciò non dipende dai gradi o dal rango. Il capo equipaggio ha un compito ben preciso: dare al pilota dei riferimenti lungo il tracciato come situazione del traffico, situazioni di criticità, ostacoli eventuali che al driver possono sfuggire. Sembra banale ma alla guida di queste vetture una buca nell’asfalto o la radice di un albero può creare problemi, difficoltà che in seguito riferiamo alla stradale al seguito della gara per evitare problemi anche ai partecipanti. Il navigatore non è secondo al pilota, è essenziale che sia ben preparato perchè si lavora in assoluta sinergia.
Com’è nata la sua passione all’automobilismo?
La mia passione per l’automobilismo è nata un po’ per scherzo. L’Alfa Giulia ad esempio la possedeva mio padre quando ero bambino. Da quì ad appassionarsi a questa macchina è un passo obbligato. Navigando il rete un giorno notai una Giulia in livrea dei Carabinieri e decisi di comprarla. Era una vettura equipaggiata tenuta in modo maniacale, affidata ad un nostro Generale di stanza a Roma, una vettura che il Signor Generale usava per servizi di rappresentanza. Ricordo che la comprai e la portai a Verona. Da quel momento iniziai a interfacciarmi con l’amministrazione per capire se se vi fosse in zona, un’organizzazione per accogliere i veicoli in livrea. Scoprii che esisteva il Gruppo Automoto Storiche dell’Arma Pastrengo ed essendo molto vicino a casa mi iscrissi subito. In Gruppo vantava già una certa esperienza nel motorismo storico d’Arma, ma da quel momento con altri colleghi acquistammo altri veicoli dismessi e li riportammo a nuovo. Così crebbe. L’amministrazione era contenta e iniziammo a collaborare sempre più fattivamente, in quanto notavamo che il pubblico nutriva grande interesse per i nostri veicoli in livrea, soprattutto per le Alfa Romeo. Grazie al supporto della nostra amministrazione oggi gestiamo un parco auto che vanta quaranta veicoli. Abbiamo anche un’imbarcazione dei carabinieri, recuperata e riportata come all’origine. Il nostro gruppo possiede anche diverse motociclette in livrea rigorosamente storiche, conservate alla perfezione, altre riprodotte, ma tutte perfettamente marcianti. Siamo una quarantina di persone che dedicano parti del tempo libero dal servizio, al recupero, al restauro e alla manutenzione dei veicoli storici che hanno fatto la storia a fianco dei carabinieri. Anche in questo caso intendo stigmatizzare che i costi non gravano ne sui contribuenti neppure sul nostro corpo militare. Personalmente sono soddisfatto per il fatto che coloro che vedono la nostra vettura storica non la identificano con il classico intervento “negativo” per il quale si ha bisogno della forza pubblica. Ma la vettura storica dei carabinieri riporta alla mente dei gran bei ricordi felici di gioventù, quando queste vetture negli anni passati giravano per le strade e per i paesi della nostra bella nazione.
Avete partecipato anche ad altre gare organizzate da 1000Miglia all’estero come le Warm Up ad esempio?
Purtroppo no. Sarebbe interessante partecipare anche a qualche evento estero. So che ci sono fra l’altro fatti curiosi che si presentano in alcune gare all’estero. A proposito di fatti curiosi, mi spiegavano che durante una 1000Miglia Experience UAE che si svolge negli Emirati, in un’edizione è capitato che sulla strada si siano incrociati dei tranquillissimi cammelli che per le legge locali sono una razza protetta. In questo caso la gara è stata costretta a fermarsi sino a che i cammelli abbiano deciso di togliersi dal tracciato di gara. Sono fatti molto carini, curiosi, ed è molto interessanti conoscerli anche per il fatto che fan parte di altre culture. Pensa che i cammelli non possono essere disturbati nemmeno dal suono del clacson. Mi piacerebbe partecipare con una nostra vettura in livrea ad una corsa di questo genere.
Sarebbe interessante permettere di conoscere i Carabinieri anche all’estero, dato che ritengo questo specifico corpo militare uno dei più importanti corpi Italiani. Per quanto mi riguarda il carabinieri sono il corpo militare più importante al mondo ma anche uno dei più antichi, un corpo che si radica dalla fedeltà prima al Re e in seguito alla Repubblica. I Carabinieri nel passaggio da regno alla Repubblica (e la storia lo insegna) sono stati protagonisti di una grande evoluzione storica, che insegna a guardare al futuro. I carabinieri tanto per rimanere in tema di mezzi di locomozione, sono passati dal cavallo alla carrozza, per poi evolversi nelle motociclette e in seguito alle autovetture dei tempi moderni. Nell’autovettura non ci batte nessuno. Quando parliamo di brand italiani abbiamo una storicità senza pari. Autovetture come ad esempio l’Alfa Romeo venivano scelte per le caratteristiche di motirizzazione nettamente superiori a quelle di altri marchi automobilistici.
Com’è guidare un’Alfa Romeo storica?
Guidare una Giulia degli anni ’70 a queste manifestazioni pur non essendo competitive, regala soddisfazioni impagabili. Come ho accennato nelle righe precedenti l’emozione di guidare una vettura sportiva e veloce essendo seduti su una vera e propria “poltrona” la dice lunga, sulla tradizione automobilistica italiana e sulla cura che veniva data agli interni di ueste automobili, una cura e una tradizione che a mia modesta opinione le collocava sempre un passo davanti ad altre.
Come paragonerebbe le automobili dei tempi passati a quelle moderne?
Potrei dire che ci si trova su due pianeti differenti. Tutto ha sempre due facce da considerare, ci sono aspetti positivi e negativi. La modernità e l’elettronica hanno portato a una maggiore sicurezza. I materiali che compongono gli interni delle automobili di oggi non sono paragonabili a quelli di ieri, certamente più prestigiosi e comodi oltre che più duraturi. Con le vetture moderne si perde po’ il piacere della guida. La nostra Giulia ad esempio vanta trazione posteriore e slitta quasi sempre alla partenza, il cambio non è sincronizzato, tuttavia la tenuta di strada sull’asciutto è davvero incredibile. In condizioni ottimali in presenza di manto stradale buono, asciutto, temperatura mite, una Giulia che ha l’asse posteriore rigido e non è ancora col ponte de Dion, riesce ad avere una grande tenuta di strada. Ovviamente si passa dal paradiso all’inferno qualora l’asfalto fosse bagnato. Lo stile di guida quando si affronta questa vettura è prettamente sportivo, quindi è necessario saper guidare in un certo modo, in quanto la vettura richiede al pilota un’attenzione particolare oltre che una grande pratica nella guida “spartana” priva di server elettronici. In queste automobili non esiste front assist, abbiamo tempi di frenata molto lunghi, assenza di ABS. La reattività in campo automobilistico oggi è cambiata. Nelle vetture moderne l’elettronica aiuta tantissimo, quasi quidano da sole. Nelle vetture di oggi un comando provoca una reazione immediata, al contrario i tempi di reazione delle vetture di un tempo non sono immediati. Nelle macchine anni ’60 o ’70 è tutto diverso. La Giulia per la trazione posteriore appaga moltissimo ma a patto di essere appassionato alla guida. La macchina può derapare un po’ in curva, la capacità sta nel correggere la tendenza e magari usare questo “difetto” a proprio vantaggio ma come tutte le “belve feroci”, è necessario saperla domare.
Contributi e ringraziamenti
Le fotografie presenti nell’articolo sono state scattate dall’ Appuntato Scelto Cristian Tocco e gentilmente concesse dall’Arma Carabinieri.
Uno speciale ringraziamento al Comando Generale e al Comando Provinciale di Brescia dell’Arma dei Carabinieri, per averci concesso questa emozionante intervista e naturalmente al driver, Maresciallo Andrea Macaccaro al quale auguriamo una felice ed emozionante 1000Miglia edizione 2025.
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