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Da oltre un anno da quando prepotentemente ed improvvisamente il mondo sarebbe entrato in una situazione di pericolo sanitario, dovuto all’ entrata in campo di quello che all’ora fu un virus misterioso: il Covid 19, tutto è cambiato . La vita della popolazione italiana non sarebbe più la stessa per molteplici cause. Tutto ebbe inizio con una sconosciuta nuova pandemia. Da quell’anno possiamo dire il mondo iniziò il cammino d’ingresso in una nuova era. L’italiano medio da tempo starebbe vivendo un periodo molto particolare, costantemente in una situazione di stress ormai cronico, di paura, di terrore o quantomeno di timore. Si sarebbe pensato che andasse tutto bene, vi ricordate il famoso slogan? Dopo un paio d’anni dall’entrata in scena del virus possiamo affermare che le cose non siano andate affatto bene. In effetti il virus non sarebbe ancora sconfitto definitivamente. Il mondo avrebbe sperato che il tutto si sarebbe risolto nel modo migliore e nella maniera più rapida, dato che in genere le forme virali naturali dopo circa tre anni scompaiono da sole. Tuttavia il Covid 19 non accenna a sparire ma al contrario muta.

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Per cercare di capire la situazione attuale spiegheremo brevemente cos’è la mutazione di una forma virale. La mutazione di un virus virale è un’ inter assolutamente normale. Il virus cercherebbe di bypassare tutti i paletti che incontra sulla propria strada. Dopotutto anche se non lo vediamo ad occhio nudo è necessario essere coscienti che il Covid esista e si tratti di una forma di vita. Proprio per il fatto di essere vivo il virus si difende come riesce, ovvero mutando ed attaccando l’uomo continuamente. Se così non fosse si autoeliminerebbe ma in natura l’autoeliminazione non è sempre contemplata. Anche le forme virali lottano per la sopravvivenza, come in genere tutti gli esseri viventi. La mutazione è necessaria per la sopravvivenza dello stesso virus, in modo particolare quando fosse attaccato dall’esterno, o in alternativa quando il soggetto ospite, formasse i naturali anticorpi per combatterlo. Ricordiamo che per quanto riguarda il Covid il primo tentativo ben riuscito di variante sarebbe da vedersi nella variante Delta, quella mutazione che già da un po’ di tempo avrebbe destato preoccupazione nel mondo intero per la propria particolare virulenza. Nel marasma caotico delle notizie, nella baraonda creata dal Covid ai danni della società mondiale, ecco che uno spiraglio di luce sul fronte scientifico finalmente rischiarerebbe la tenebra, in merito ad una scoperta mirata alla sconfitta del Covid e quindi delle proprie eventuali varianti. La notizia recapitataci in redazione questa mattina parlerebbe di nuove armi anti Covid. Un vero e grande orgoglio è poter sapere che ancora una volta queste armi proverrebbero da una piattaforma tutta italiana. L’ innovativa piattaforma avrebbe lo scopo di produrre minuscoli filamenti proteici detti “peptidi” che servirebbero come veri e propri proiettili, da sparare in maniera assolutamente mirata contro un bersaglio specifico: il virus.  

(da Ansa) I peptidi “Sono minuscole catene di aminoacidi che agiscono come farmaci specifici, con minore tossicità e limitati effetti collaterali: attualmente ci sono più di 400 farmaci a base di peptidi in sviluppo nel mondo e oltre 60 già approvati per l’uso clinico”, spiega all’ANSA il genetista Giuseppe Novelli dell’Università di Roma Tor-Vergata.

“I peptidi sono molto promettenti anche contro Covid-19: potrebbero costituire una nuova classe di farmaci contro SarsCoV2 e potrebbero aiutare lo sviluppo di nuovi vaccini e anticorpi monoclonali”.

Il team di scienziati sarebbe riuscito nell’intento di mettere a punto una vera e propria barriera contro le varianti da Covid 19. Gli sviluppi dello studio andranno nella direzione della realizzazione di innovativi e specifici farmaci in grado di possedere effetti collaterali limitatissimi. La sperimentazione funzionerebbe in questo modo: i peptidi sarebbero in grado di inibire l’ingresso della forma virale nelle cellule dell’uomo attraverso un ricettore chiamato DPP4. Il passo successivo naturalmente sarà la sperimentazione per arrivare alla fine dei test. La buona notizia consisterebbe nel fatto che proprio la sperimentazione che in questo periodo si starebbe svolgendo su modelli animali e cellule, avrebbe già dato risultati positivi e molto speranzosi. Si pensa che dopo aver superato i test preliminari e dimostrato una buona efficacia contro la forma virale, dalla recente scoperta, potrebbe nascere un nuovo ed efficace prodotto, un vero e proprio fronte farmacologico contro il Covid. Il recente studio scientifico si prevede possa portare alla realizzazione di vaccini sublinguali a basso costo mirati al contrasto delle temibili varianti. A conferma della veridicità della notizia il fatto che la scoperta italiana sarebbe stata pubblicata sulla rivista scientifica Viruses. La scoperta verrebbe viene portata avanti dall’ Università di Roma Tor Vergata oltre che anche dall’Università di Catanzaro, Istituti Fisioterapici Ospitalieri e Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma in collaborazione con Università di Toronto e Renown Healt americana. Lo studio in questione sarebbe iniziato a principio della pandemia ed avrebbe visto all’opera un nutrito team di immunologi, farmacologi, bioinformatici e genetisti. Il lavoro di gruppo ancora una volta si sarebbe dimostrato vincente.

 

La recentissima scoperta italiana avrebbe anche il primato di essere la prima a poter fornire farmaci di natura peptidica. In questo periodo anche la Calabria si sarebbe messa all’opera nello studio. Anche in questo caso i risultati dei primi test sarebbero stati confortanti. Si spera quindi che gli sforzi degli uomini di scienza riescano a produrre risultati ottimali  rendendo il Covid una forma virale meno pericolosa e più gestibile.

 

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Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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