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L’entrata nell’ Euroclub a mia modesta opinione non avrebbe creato altro che danni a certi paesi, primo in classifica il nostro, in cui l’unico guadagno se guadano può essere è il fattore inflazione che dall’entrata nella zona Euro si sarebbe fermata o comunque assestata ad un livello molto basso. Anche qui ci sarebbe comunque da discutere, dato che l’inflazione spesso porta un export florido, quindi produzione e pertanto lavoro. Questo fattore, in particolar modo per gli italiani, è molto importante dato che l’Italia basa il proprio benessere sul lavoro. In effetti dalla propria entrata nell’ Euroclub la nostra bella e laboriosa nazione si sarebbe trasformata in una valle di lacrime nella quale in fatto di lavoro e di produzione, si sarebbero verificati vari assalti da parte dei paesi UE come Francia e la Germania che pur di ostacolare l’Italia, reale competitor per le proprie economie, avrebbero fatto di tutto per distruggere l’economia italiana in modo da non rischiare la pericolosa competizione dello “stivale” alle economia dei propri paesi.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Credo si faccia presto a fermare un competitor obbligandolo a ratificare particolari leggi o ad eleggere scelte create appositamente con la scusa della modernità, dell’ Europa e tant’altro di diabolico possa esistere. L’ultima diavoleria per mettere in difficoltà alcuni paesi fra cui il nostro è dietro l’angolo e sarà attivata dal primo gennaio 2021. Un nuovo anno che “inizierebbe davvero bene” quindi. Un nuovo anno che provocherà certamente al tessuto economico italiano, che noi sappiamo essere composto da piccole ed attivissime imprese talvolta famigliari, svariati problemi in fatto di credito e di economia. Penso francamente che oggi siamo di fronte all’ ennesimo tentativo di annichilire definitivamente le piccole imprese nostrane, quelle che formano il tessuto economico italiano, quelle imprese famigliari che ci hanno fatto essere per anni i “cinesi d’ Europa” e di conseguenza hanno creato negli anni una sorta di ricchezza e di benessere, che ci ha sostenuti fino ad oggi e che anche se a fatica segue sostenendoci. In questo caso ci lasceremo ispirare da un articolo recentemente uscito sul quotidiano nazionale “Il Giornale”, un articolo che fa riflettere, che parla davvero chiaro in merito a quanto starebbe accadendo a livello bancario. Forse vi arrabbierete per l’ennesimo sberleffo ma sappiate che dal 1 gennaio 2021 stando alle nuove regole dell’ Eba sarà sufficiente un piccolo pagamento da 100 Euro andato male per permettere l’inizio dell’ inferno per il povero correntista. Si sappia che da inizio 2021 inizierà un periodo bancario davvero duro per le attività rimaste in vita dal post crisi economica mondiale e dal post pandemia, l’ ennesima mazzata sui conti correnti con la differenza che rispetto al passato, colui che fosse risultato un cattivo pagatore, sarà catapultato in un vero e proprio incubo assieme al proprio conto corrente. Segnala la cosa uno studio di Unimpresa che metterebbe in guardia i correntisti da quanto potrebbe accadere dall’inizio del nuovo anno, in cui cambieranno le regole per i conti in rosso. In questo caso gli addebiti automatici non saranno più previsti, non saranno più consentiti a meno che i clienti avessero disponibilità sufficienti sui propri conti correnti. Cosa si rischia in questo caso? Beh ovviamente il rischio è il blocco dei pagamenti delle utenze, contributi, stipendi. finanziamenti e rate di vario genere e tutto quanto sarebbe stato deciso dall’ Autorità Bancaria Europea o EBA. Un trimestre di pagamenti andati male anche per soli 100 Euro potrebbe portare al blocco del rid ma non solamente.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

In questo caso il correntista sarà segnalato alla famigerata centrale rischi dalla banca stessa e considerato un cattivo pagatore con annessi e connessi. Dal 1 gennaio non saranno più possibili gli sconfinamenti seppur di natura limitata quindi per i molti artigiani italiani sarà un vero e proprio incubo per i piccoli imprenditori che non potranno più godere, della flessibilità che in certi casi risulterebbe una vera e propria boccata di ossigeno per una certa fascia di italiani, già provata dagli effetti economici della pandemia e dalla crisi precedente che devo dire non si sarebbe mai risolta. Cerchiamo di capire meglio la nuova dinamica: in questo periodo per essere considerati inadempienti è necessario possedere un arretrato di pagamento pari al 5 per cento del totale, relativamente alle nostre esposizioni bancarie per tre mesi consecutivi (90 giorni), con l’attuale riforma questa soglia sarà ancora ribassata e non di poco. Dal prossimo anno 1 gennaio per intenderci, si potrà entrare in una condizione di default bancario se si fosse in possesso di un arretrato di 90 giorni  o di un arretrato tale da lasciar pensare l’istituto di credito ad un recupero impossibile dell’importo senza fare ricorso alle garanzie del richiedente. Le nuove soglie varieranno e saranno portate a massimo 100 Euro per le aziende piccole mentre a 500 per quelle con affidamenti bancari per importi maggiori di 1 milione di Euro, superiore all’1% del totale delle esposizioni dell’impresa verso la banca. Le regole nuove del sistema bancario non ammetteranno più la compensazione fra diverse posizioni del cliente in questo caso debitore. A soglia superata pertanto l’istituto di credito dovrà mandare il debitore nella situazione di default nonostante possa disporre di altre linee di credito erogate dalla stessa banca. Le nuove norme sono addirittura impietose ai danno delle aziende già messe in ginocchio da varie ondate di crisi e dall’attuale situazione di pandemia. La norma non lascerebbe alcuno spazio ad interpretazioni. Mettiamo il caso che un cliente abbia alcune rate di un finanziamenti non pagate ma abbia un fido disponibile per poter pagare la rata. In questo caso il cliente sarà messo in stato di default con annessi e connessi. Saremmo quindi di fronte ad una tremenda stretta al credito con possibili segnalazioni e riclassificazione dei fidi in caso di piccoli arretrati. Verrà pertanto messa a rischio la liquidità (già rara) delle piccole e medie attività economiche e produttive che già annaspano con l’acqua alla gola per il Covid e per il susseguirsi di una crisi economica dopo l’altra.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Con queste nuove norme saranno messe in difficoltà ancora una volta le famiglie italiane titolari di piccole aziende commerciali e di produzione, oltre che i propri bilanci famigliari già provati dalla pandemia. Se si venisse segnalati, dal primo gennaio si entrerebbe in un vortice davvero da incubo che potrebbe portare alla chiusura dei rubinetti creditizi, con la sospensione dei RID bancari se per mancanza di fondi. In questo caso il correntista verrebbe considerato una sorta di “delinquente”, un mal pagatore (quando invece potrebbe essere solamente in temporanea oggettiva difficoltà) con la possibilità di poter avere il conto corrente rovinato assieme alla propria reputazione finanziaria. Diciamo che in questo caso le banche non guarderebbero più in faccia nessuno. Una strategia a mia opinione per impoverire i cittadini in modo da poterli governare secondo i propri bacati criteri, basati solamente sulla moneta fine a se stessa, sul potere e su criteri economici utilizzati come arma di distruzione economica totale. Detto questo desidererei esprimere alcune opinioni mettendo in rilievo la tendenza odierna con le regole bancarie imposte ultimamente. Questa stretta al credito a mia opinione sarebbe stata creata per poter agire su due fronti. Il primo obbiettivo togliere di mezzo elegantemente la piccola e media impresa in modo da lasciare sempre più spazio alle multinazionali. Dopotutto avere molte imprese “inquina” (e questo è un grande inganno) pertanto ritornare economicamente all’ età della pietra potrebbe servire ad inquinare meno. In alternativa al ritorno all’età della pietra ( durante il quale nessuno guadagnerebbe nulla) si sarebbe deciso di lasciare libero il campo alle multinazionali (quelle non inquinano), che aumentando il proprio potere detteranno legge nel mondo intero, incamerando grossissimi introiti ma offrendo a mia opinione prodotti sempre più scadenti e dannosi con relativa eliminazione della popolazione mondiale per errata nutrizione (e gli USA in questo campo ne sarebbero un chiaro esempio). Questa sarà la conseguenza della presa in giro del green, che già da alcuni anni cercherebbe di imporsi prepotentemente. In questo caso sempre a mia opinione saremmo allo stesso tempo di fronte all’ ennesimo tentativo di distruzione della classe media per lasciare sempre più spazio a due nuove classi: una povera asservita al potere ed una ricchissima che invece detterà le proprie leggi economiche e non solamente, sull’intera società.

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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