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I problemi maggiori dalla questione contagio da Covid li subiscono le partite iva, ormai le aziende hanno chiuso temporaneamente i battenti per combattere il contagio e per salvaguardare la salute dei propri dipendenti, come ordinato dal Governo , tuttavia con queste direttive l’economia subirà certamente delle ripercussioni, d’altronde c’è da prendere una decisione, continuare l’avanzata del virus che già adesso desta una forte preoccupazione per l’ aggressività soprattutto nelle zone italiane dove il sistema economico è più florido oppure rassegnarsi per un certo periodo di tempo a chiudere le attività non necessarie per la vita umana, di conseguenza rassegnarsi a perdere punti di prodotto interno lordo e fatturato. Per poter fare da paracadute a questo fattore puramente economico il Governo italiano ha deciso di dare un po’ di sostegno alle partite iva, almeno per il periodo in cui le aziende rimarranno chiuse per causa di forza maggiore. Riporteremo l’articolo di Antonio Maroscia uscito sul portale www.Lavoroediritti.com che ci aiuterà a capire cosa il Governo ha messo in campo in merito al sostegno delle partite iva e chi ne avesse diritto.

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Cos’è e come funziona il bonus 600 euro autonomi e partite IVA? Il Maxi Decreto Cura Italia, varato dal Governo per salvare l’economia italiana e il cui testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17 marzo presenta una importante misura di sostegno al reddito dei lavoratori autonomi, co.co.co. e dei lavoratori iscritti alla gestione separata con partita IVA, nonchè di alcune categorie di lavoratori dipendenti stagionali. Con la sua ufficializzazione, si apprende che l’importo del bonus lavoratori autonomi è stato fissato in 600 euro (inizialmente previsto come contributo una tantum di 500 euro) e si potrà richiedere per ora solo per il mese di marzo (non mensilmente per il momento). Probabilmente la misura sarà ripetuta anche per il mese di aprile, così come già annunciato dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’Economia infatti vi saranno certamente ulteriori decreti simili per il sostegno all’economia, ma per ora non c’è nulla di ufficiale. In attesa della pubblicazione della circolare INPS e dell’attivazione della procedura di richiesta telematica aggiorniamo questa guida con le ultime novità spiegate dall’Istituto con messaggio 1288 del 20 marzo scorso (testo a fondo pagina). Vediamo quindi nel dettaglio cosa prevede la misura. Come detto in premessa non sarà più di 600 euro una tantum; a quanto sembra il Ministro per l’economia ha dovuto modificare questa parte di decreto a causa di una sorta di rivolta del popolo delle partite Iva, che costituisce la spina dorsale dell’economia italiana.Quindi il nuovo bonus lavoratori autonomi sarà:
600 euro mensili;
potrà essere richiesto direttamente all’INPS;
per il momento è prevista per il solo mese di marzo.
Nel Decreto Cura Italia Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 si può leggere testualmente:
[…] è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro.
Lo ribadisce anche il messaggio INPS numero 1288 del 20 marzo.

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Bonus 600 euro autonomi e partite IVA: a chi spetta:
Il bonus 600 euro potrà essere richiesto da liberi professionisti titolari di partita IVA (attiva alla data del 23 febbraio 2020) e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) attivi alla data del 23 febbraio 2020. Potrà quindi essere richiesto dagli iscritti alla Gestione separata INPS (art. 2, comma 26 Legge 335/1995), non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Inoltre riguarda i lavoratori autonomi iscritti all’AGO INPS; per intenderci artigiani e commercianti che sono stati costretti alla chiusura parziale o totale delle proprie attività per contenere il diffondersi dell’epidemia da COVID-19. Infine riguarda i lavoratori dipendenti stagionali di alcuni settori particolarmente colpiti dalla crisi (turismo e agricoltura) e i lavoratori dello spettacolo.

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Elenco beneficiari del bonus autonomi e partite IVA di 600 euro:
Riepilogando possono accedere al contributo:
liberi professionisti con partita IVA (iscritti alla gestione separata INPS) e co.co.co. Gli stessi non devono essere titolari di pensione e infine non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.
lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
lavoratori dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno perso il lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione. Gli stessi non devono essere titolari di pensione o di altro rapporto di lavoro dipendente;
i lavoratori del settore agricolo a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo;
i lavoratori dello spettacolo ovvero che siano iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo. Questi devono avere almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo e un reddito (da questo lavoro) non superiore a 50.000 euro. Gli stessi non devono essere titolari di pensione e infine non possono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della disposizione.

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A chi non spetta il bonus di 600 euro:
Restano quindi esclusi dal presente contributo i liberi professionisti iscritti alle casse obbligatorie (commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, ingegneri ecc.).
Ci si aspetta comunque che anche le casse emaneranno apposite misure per far fronte alle emergenze delle singole categorie di appartenenza.

Bonus 600 euro per il Coronavirus: come richiederlo
Il limite di spesa fissato dal Governo per questa misura è di 1 miliardo e 800 milioni di euro ed è suddiviso in base alle varie categorie di lavoratori. Il bonus sarà erogato direttamente dall’Inps a coloro che ne hanno diritto, ma si dovrà presentare una apposita richiesta all’Istituto. L’Istituto successivamente verificherà i requisiti di chi ha presentato la domanda e successivamente verserà l’indennità. La domanda può essere inviata esclusivamente in via telematica e con accesso diretto dell’interessato, oppure tramite ausilio di un patronato. Restano al momento esclusi gli altri intermediari abilitati quali Consulenti del Lavoro, Commercialisti ecc.

Per poter accedere i cittadini interessati devono essere in possesso:
PIN dispositivo, CIE (carta d’identità elettronica 3.0), CNS (carta nazionale dei servizi), SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Le credenziali dovranno essere già abilitate per poter entrare, è bene quindi premunirsi per tempo per poter inviare al più presto la domanda quando la procedura sarà attiva. In ogni caso l’INPS ha comunicato che non vi sarà un click day, ma saranno accolte tutte le domande pervenute e in possesso dei requisiti previsti.

Messaggio numero 1288 del 20-03-2020
Alleghiamo infine il testo del messaggio INPS 1288 del 20 marzo per maggiori dettagli.

Cliccando su questo link il testo:

https://www.lavoroediritti.com/wp-content/files/Messaggio_numero_1288_del_20-03-2020_Allegato_n_1.pdf

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