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Nonostante non siamo concordi con alcune sfaccettature del “green” pensiamo che demonizzare tutto sia sbagliato. Tutto è giusto a patto che venga utilizzato per una buona causa (soprattutto una causa reale, non una fantasia o un inganno) e vada a beneficio di tante persone. Il resto è una scelta. Il fatto è che spesso l’uomo, le cose utili le utilizza per la sopraffazione delle masse e il green ultimamente sarebbe stato usato per questo scopo per nulla nobile. Non per questo tuttavia si deve demonizzare ogni cosa. La verità sta nel centro come recita un antico e saggio adagio.

Il fotovoltaico

Il fotovoltaico ad esempio è un investimento in grado a conti fatti di rendere più degli interessi bancari, qualora si vincolasse l’importo investito a parità di investimento speso per  un impianto privato per l’auto produzione. Facendo un calcolo nel tempo fra energia ceduta alla rete e risparmio in bolletta, avremo un risparmio e un guadagno che non solo ammortizzeranno l’impianto nei primi anni, ma in 30 anni ci offrirà un guadagno maggiore che a vincolare il denaro in un istituto di credito, con il possibile rischio di perdere anche una parte di denaro, qualora la BCE decidesse di abbassare i tassi, dato che il tasso l’Euribor viene deciso periodicamente e gli interessi si devono adeguare a tele tasso. Inoltre in un momento di incertezza come il nostro, e il prezzo dell’oro lo dimostra, i prezzi dell’energia sono sempre “ballerini” dato che dipendono dalla speculazione finanziaria e dalle guerre che a mia opinione vengono create, per poter avere un beneficio finanziario e per depredare interi popoli, i vinti, ma anche i popoli vincitori, dato che quando viene creato un conflitto, si travolgono gli equilibri politici e finanziari globali. Chi sono quindi le vittime? I cittadini, tutti i cittadini in assoluto, vinti o perdenti il conflitto. Liberandoci dal giogo energetico (anche se parzialmente) saremo certamente più liberi e tutelati. Questo è il secondo vantaggio di un impianto fotovoltaico tarato per produrre il proprio fabbisogno energetico e cedere una parte di energia alla rete, a pagamento. Siamo quindi di fronte a due vantaggi il primo consiste nel risparmio sui costi energetici in bolletta. Il secondo invece sulla vendita dell’eccesso di energia riversato in rete.

Oltretutto saremo beneficiati anche dal vantaggio, che qualora i prezzi del petrolio aumentino facendo lievitare i costi energetici, con il fotovoltaico saremo “in gran parte tutelati”, se non per la piccola parte di acquisto di energia elettrica nelle giornate cupe o di notte. Per ridurre ancora di più il rischio ci sono le batterie per lo stoccaggio dell’energia prodotta ma questo è un altro ragionamento che non esporremo in questo articolo.

Le nuove regole per il fotovoltaico

Ultimamente il fotovoltaico ha subito numerose modifiche nel tempo. Nell’ultimo periodo per poter rendere maggiormente accattivanti questi impianti sono state create nuove regole incentivanti. Nelle prossime righe da un articolo della giornalista settore economico Emma Martin cercheremo di comprendere, quali saranno i vantaggi in merito agli incentivi nel caso pensassimo di investire su un impianto fotovoltaico da posizionare sul nostro tetto. Quello che è certo è che sino a che ci sarà la volontà politica di divulgare il fotovoltaico, gli impianti saranno sempre più interessanti dal punto di vista economico per il fatto che saremo aiutati da interessanti incentivi statali.

Reddito energetico 2025: al via le nuove regole per incentivare il fotovoltaico

di Emma Martin

L’Italia accelera sulla transizione energetica con il Reddito Energetico 2025, una misura pensata per sostenere le famiglie più fragili. Le nuove regole semplificano l’accesso agli incentivi e favoriscono l’autoconsumo, riducendo la povertà energetica. È un passo concreto verso maggiore inclusione e sostenibilità. Scopriamo tutte le novità.

Un bando più accessibile: ecco chi potrà accedere al Reddito Energetico

Il nuovo bando 2025 rappresenta un passo decisivo verso una maggiore equità energetica. Il Ministero dell’Ambiente ha previsto una dotazione iniziale di 200 milioni di euro, destinata in via prioritaria alle famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro, soglia che si alza a 30.000 euro in presenza di almeno quattro figli a carico. Questa scelta segna una svolta significativa rispetto al passato, ampliando la platea dei beneficiari e rendendo il fotovoltaico più democratico.

Le principali caratteristiche del contributo sono:

Contributo fino al 100% dei costi per l’installazione degli impianti fotovoltaici ad uso domestico;

Limite massimo: 2.500 euro per sistema;

Gestione tramite piattaforma online del GSE.

Il finanziamento sarà gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), con una piattaforma online dedicata alla presentazione delle domande. Una semplificazione fondamentale riguarda proprio le modalità di accesso: la procedura sarà interamente digitale e basata su un sistema di autocertificazione, in modo da snellire i tempi e facilitare l’ottenimento degli incentivi.

Particolare attenzione è stata riservata alle zone climatiche meno favorevoli e agli immobili in affitto, includendo anche i beneficiari di case popolari. Il nuovo schema tiene conto della diversità delle situazioni abitative e punta a rimuovere le barriere tecniche e burocratiche che in passato avevano limitato l’efficacia delle precedenti edizioni del Reddito Energetico.

Il 2025 si apre dunque con una strategia più inclusiva, capace di rispondere meglio alle esigenze reali dei cittadini.

Fotovoltaico per tutti: meno burocrazia, più sostenibilità

Il cuore della riforma sta nella semplificazione dell’iter. In passato, uno dei principali ostacoli era la complessità burocratica. Con il nuovo schema, tutto è più chiaro: domanda digitale, autocertificazione e selezione centralizzata dei fornitori.

Tra le novità più rilevanti c’è l’eliminazione del preventivo vincolante: le famiglie potranno presentare domanda senza aver scelto prima l’installatore. Questo semplifica l’accesso e apre a un mercato più competitivo, con i fornitori selezionati tramite un albo gestito dal GSE, che garantisce trasparenza e qualità. Il processo diventa così più agile, ma con controlli rigorosi sui lavori.

È stata inoltre introdotta una clausola “anti-abbandono”: l’installatore è obbligato a garantire la manutenzione dell’impianto per almeno 5 anni. Si assicura così un impianto efficiente nel tempo e un risparmio energetico duraturo. La direzione è chiara: meno ostacoli, più energia pulita per tutti.

Obiettivi ambientali e ricadute economiche del piano 2025
Oltre al sostegno alle famiglie, il Reddito Energetico 2025 ha un ruolo centrale nella decarbonizzazione nazionale tramite le rinnovabili. L’obiettivo è aumentare di 600 MW la potenza degli impianti fotovoltaici residenziali, contribuendo alla transizione verde e all’efficienza energetica in linea con il PNIEC (Piano Nazionale Integrato dell’Energia e del Clima).

I principali effetti attesi dal piano sono:

Incremento della potenza fotovoltaica residenziale, per favorire il risparmio in bolletta;

Creazione di nuovi posti di lavoro;

Controlli tramite indicatori di performance.

Il programma potrebbe generare occupazione locale e rafforzare la filiera italiana delle rinnovabili, con il GSE a garantire trasparenza e monitoraggio. Il Reddito Energetico punta così a un cambiamento strutturale, stimolando l’autoconsumo e contrastando la povertà energetica, trasformando il fotovoltaico e il solare in uno strumento di inclusione sociale.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/aggiornamenti-bonus-reddito-energetico-2025/

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Author: admin

Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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