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Premetto non essere, il seguente, un’editoriale politico ma solamente una serie di riflessioni e di personali opinioni.

Ci sono due errori che si possono fare lungo la strada per la verità: non andare fino in fondo e non partire. (Buddha)

La verità? Una parola davvero grossa, tanto importante che oggi, come di consueto quello che è veramente valido viene sempre trascurato mistificato. La verità è importantissima per poter comprendere la realtà delle cose. La verità sarebbe altresì importante per una vita sociale serena ma la verità purtroppo oggi è sempre più trascurata. La verità è un nemica, in un mondo che vive costantemente a mia opinione nella profonda menzogna. Diciamo che la verità non sia apprezzata neppure in politica dove certi soggetti (che dovrebbero fare l’interesse del popolo italiano) sono sempre pronti a manipolarla, ad omettere particolari, ad aggredire l’avversario affermando il contrario (pur di occupare “scranni” e guadagnare laute pensione e stipendi anche quando non sarebbero stati votati) di quanto potrebbe essere vero e magari giusto. Questo è a mia opinione un proposito, una strategia, realizzata per coprire le proprie debolezze, i propri errori, i propri interessi, i propri vizi di forma, oppure, oppure, per liberarsi dello scomodo avversario, aiutati talvolta dal nichilismo nazionale al quale la popolazione europea è oggi mortalmente votata. Questo è il vero virus mortale: il nichilismo. Avete visto con Trump cosa sarebbe successo? A mia opinione la questione dei brogli elettorali sarebbe da approfondire minuziosamente per poter fare emergere la verità. Tuttavia la controparte si sarebbe intanto tolta di mezzo un avversario scomodo per i propri progetti, anche se penso che comunque sia la verità verrà prima o poi a galla. La verità è leggera e pesa meno della menzogna quindi galleggerà trionfante sul pesante mare menzognero della politica e dello stesso sistema bacato cui oggi assistiamo. Volete un caso italiano? La vicenda Salvini. Vi ricordate quando la maggior parte degli “strilloni mediatici” e degli “strilloni della politica” si stracciarono le vesti per il fatto che il leader leghista avesse osato suonare al campanello di una famiglia sulla quale gravavano, secondo Salvini e secondo chi lo avesse informato, i sospetti dello spaccio di stupefacenti? Vi ricordate il can can mediatico ai danni del leader leghista? Premetto: noi oggi non ci troviamo qui per polemizzare tuttavia, simpatico o meno, per difendere la verità, in questo caso per assolvere l’uomo Salvini, dato che da quanto letto su un articolo riportato dal quotidiano

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“IL Giornale” il leader leghista avrebbe avuto a quanto pare davvero alcune ragioni ben chiare per osare schiacciare con il proprio indice il famoso campanello scatenando l’increscioso putiferio mediatico già visto. Al di là di ogni appartenenza politica posso affermare che Salvini in questo caso ci abbia provato mettendoci la faccia. Credo che se fossero state solamente voci infondate, il politico non avrebbe osato infierire con il proprio dito sul fatale campanello ma è evidente che probabilmente le voci fossero più pesanti di quanto si sarebbe previsto.

(Il Giornale):“Scusi lei spaccia?” ….Oggi ecco arrivare il blitz. Salvini sulla droga aveva ragione. Un anno dopo, nella stessa casa della citofonata del leghista, nei guai per droga un uomo tunisino e una donna italiana.

Subito i canali mediatici ne approfittarono per costruire l’ antipatica immagine del leghista giustiziere e razzista, dopotutto la libertà per certi soggetti non è fatta di diritti e di precisi doveri ma solamente di diritti. Detto questo tutto diviene lecito, anche lo spaccio diverrebbe quindi una sorta di malato diritto, pertanto perché vietarlo? Poveri spacciatori…. Perché accusare uno fra l’altro straniero? Personalmente non ho nulla contro gli stranieri ma avrei parecchie cose da dire contro il carattere italiano totalmente nichilista e buonista, contro chi osasse finanziare una certa immigrazione selvaggia. In quel frangente si disse di tutto, si parlò di razzismo quando invece a mia opinione razzismo non fu, si parlò di “notte dei cristalli” quando in effetti notte dei cristalli non fu. Questa deleteria immagine dipinta a tavolino di un Salvini estremista sarebbe servita per infangare l’intero movimento del carroccio, più volte tacciato di razzismo perché voce di una nazione esasperata da una migrazione incontrollata. Dopotutto qual è il risultato di questa politica immigrazionista a tutti i costi? Il risultato ovvio: insopportabilità da parte degli autoctoni ma soprattutto gente allo sbando, ed in alcuni casi un regalo tangibile alla malavita italiana. Dopotutto alcune di queste persone per potersi mantenere, dato che lavorare sarebbe praticamente impossibile, entrerebbe per forza di cose nei ranghi della malavita, dopotutto devono “sbarcare il lunario” quindi l’immigrazione incontrollata a mia opinione permetterebbe alla malavita, anche italiana, di proliferare grazie ad una crescita potenziale della manovalanza, come pure permetterebbe al caporalato delle piantagioni del sud, di aumentare i propri buisness. Tuttavia il tempo è sovrano e come spesso abbiamo stigmatizzato in alcuni precedenti articoli la verità sarebbe la maggior alleata del tempo. Proprio in questi giorni i residenti del Pilastro si rendono conto che sotto, alla porta d’ingresso sarebbero apparsi i Carabinieri con unità cinofile, Polizia locale. Un’ operazione in grande stile quindi. Per quale motivo qualcuno avrebbe ri-suonato il campanello?

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Due persone, uno straniero con moglie italiana avrebbero ricevuto misure cautelari, dice Il Giornale, per detenzione di stupefacenti ai fini di vendita, spaccio per intenderci oltre che altri reati. Possiamo proprio dire che il tempo sia sovrano ma anche galantuomo. Il 21 gennaio 2020 Salvini formulò al campanello di tale famiglia la fatidica frase: “Mi scusi, lei spaccia?” Risposta: “Qui non c’è nessuno”, risposero dall’altro capo del citofono. Cantanti ed altri personaggi criticarono il fare di Salvini, oggi credo che sarebbe il minimo se chiedessero scusa. Salvini forse avrebbe cercato verità dato l’appello dei residenti piuttosto arrabbiati, forse avrebbe agito istintivamente, tuttavia direi essere stato l’unico politico italiano che avrebbe dimostrato una buona dose di coraggio nel difendere la legalità e l’Italia mettendoci la faccia. Dopotutto comunque sia credo che il destino dell’Italia interessi in effetti a davvero pochi politici ed a poche persone eccetto alcune della fazione che non si troverebbe sul carro del vincitore ma che vincerebbe se si andasse a “regolar tenzone”. Questa frangia politica al contrario (anche se non ha oggi molta voce), l’Italia del bene e della legalità continua ad amarla. Credo che la malavita organizzata o spicciola si possa contrastare, come? Evitando il menefreghismo tipicamente italiano, denunciando e perseguendo tramite le forze dell’ordine i fautori di gravi reati, in particolar modo quelli che danneggiano le giovani generazioni tramite lo spaccio, il finanziamento di stupefacenti, che altro non fa che arricchire le “multinazionali della malavita” sulla pelle altrui, rovinando i pochi giovani che in questo paese sono e saranno sempre più rari.

 

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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