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Una continua lotta fra il bene e il male: non avrà mai pace il mondo? La mano di Dio non lascierà mai che la barca petrina possa affondare e neppure l’umanità.
Oggi stiamo vivendo un momento molto interessante nel quale è possibile notare, volendo scorgerla, la mano di Dio a protezione dell’umanità e della Sua chiesa. In occasione dell’intronizzazione di Papa Leone XIV scriveremo questo articolo per cercare di conoscere meglio questo nuovo Pontefice su cui tanti cattolici ripongono un rinnovamento della chiesa in fatto di fede. Penso che la maggiore novità dei nostri tempi sia dovuta all’insediamento di un Papa americano sul trono petrino.
Cos’è il Vaticano
Per prima cosa sarebbe utile iniziare a comprendere cosa sia lo stato del Vaticano. Il più piccolo stato al mondo, costruito sul colle romano “Vaticano” sul quale venne crocefisso san Pietro non è una democrazia, ma una sorta di “Monarchia religiosa” con il Pontefice a capo (se regolarmente eletto) coadiuvato da un team di consigieri, i Cardinali designati alla gestione dello stato, veri e propri ministri che gestiscono le varie sfaccettature del Vaticano come i bilanci, passando per le banche, lo stato ma anche la linea dottrinale della chiesa. Quello che è necessario comprendere, è che il Papa avrebbe l’ultima parola come si addice a un “monarca”, una sorta di re.
Noi siamo abituati a conoscere le monarchie ma solamente nella forma “costituzionale”. Nel caso dello stato Vaticano non è così: il Papa regna sul Governo del proprio stato ma anche della chiesa sparsa per il mondo. Molti forse non saranno concordi con questo concetto tuttavia, anche Cristo dettava sui propri apostoli delle precise linee guida. Anche Gesù si può dire che nella propria “piccola” ma spiritualmente grande chiesa governava eccome.

Se così non fosse stato conoscendo i limiti umani degli apostoli, la chiesa non sarabbe mai partita ma sarebbe implosa in preda al Caos. E’ normale qindi che il Papa, o “vicario di Cristo” sulla terra, governi. Chi invece governa il Papa? Gesù, il supremo capo della chiesa: Cristo. Se così non fosse questa istituzione non sarebbe durata più di due millenni. Nonostante i continui attacchi per distruggerla, la chiesa, talvolta ferita riesce sempre a rigenerarsi e continua la propria vita con l’aiuto di Gesù, sempre pronto a proteggere la chiesa dalle decisioni imperfette dei propri delegati umani.
Una chiesa povera
Ci sono coloro che auspicano una chiesa povera e si divertono a criticarne la rischezza marteriale piuttosto di esser fieri del fatto che la chiesa, sia oggi custode e testimone della storia umana. Se così non fosse la storia sarebbe andata distrutta da uomini avidi, oscurantisti e perversi o magari rinchiusa in collezioni provate chiuse al pubblico.
Non penso proprio che questo Papa lavorerà per una chiesa povera anche perchè una chiesa povera finirebbe annichilita dal solfureo potere del mondo. Alla chiesa non conviene essere povera. Non di solo pane vive l’uomo… (ma anche di quello) pur se la cosa più importante sono le parole che provengono da Dio, ma anche di pane a voler ben guardare, solamente che il pane non è è prioritario. Prioritario è il volere di Dio.

Alla base delle sacre scritture si dice di sostenere la chiesa e ciò la dice lunga sulla sua ricchezza. Dopotutto gli uomini di chiesa alla fine non possiedono nulla, se non quanto basti loro per vivere. Si pensi che i prelati che insegnano a scuola devono dare tutto alla chiesa che a sua volta darà loro il necessario per proseguire il proprio mandato.
Le ricchezze artistiche e finanziarie della chiesa sono della chiesa, non dei prelati e la chiesa siamo noi cattolici (circa un miliardo e trecento milioni) dispersi nel mondo, in effetti i papi non muoiono ricchi. Quello che auspico farà questo Papa sarà credo basarsi su un concetto molto importante: il denaro è solamente un parametro, un metro con lo scopo di quantificare ogni cosa, esso deve servire per degli scopi nobili e la speculazione non è nobile.
La prima chiesa
Nel caso della chiesa il denaro deve servire per l’evangelizzazione. Se la chiesa ha dei proventi da attività proprie li dovrà usare per gli scopi ancestrali che la prima chiesa ha prefissato. Il fatto che oggi essa sia infiltrata da persone talvolta spregiudicate che piuttosto che arricchire la chiesa la screditano agli occhi dei fedeli è inevitabile, anche il mondo è in preda al caos e chiesa e mondo corrono su un binario parallelo.
In epoca romana intorno al II secolo durante la persecuzione cristiana prima di Costantino, i discepoli della giovane chiesa cattolica si chiesero se fosse giusto, avere richezze provenienti da lasciti, offerte e altro. Per bnon errare saggiamente pensarono di confrontarsi e farsi consigliare da un noto e saggio filosofo e teologo di allora: Clemente Allessandrino. Con il filosofo cercarono di comprendere se fosse giusto o meno per la chiesa possedere ricchezze. Clamente Alessandrino affermò cha la chiesa non può essere povera ma dall’altro canto tenuta a usare le ricchezze per l’evangelizzazione. Il denaro disse il filosofo è necessario alla chiesa ma deve sapere da dove viene e lo deve usare per l’evangelizzazione.
La mentalità da cambiare, non il mezzo.
Da quì i Ministri della chiesa compresero che le ricchezze fosse giusto possederle in seno alla chiesa, affinchè fossero usate per l’evengelizzazione. L’evangelizzazione oggi ad esempio sarebbe molto difficoltosa, se non suffragata da investimenti come ad esempio i canali mediatici in grado di raggiungere migliaia di persone in un solo colpo, apertura e mantenimento di missioni nei paesi più pericolosi al mondo e alteo ancora. Credo che questo Papa abbia molto da riformare.

Non è facile cambiare una mentalità radicata da anni seppur distorta, in poco tempo da un mondo sempre più perverso che vede il denaro come il solo mezzo per il mantenimento del potere. Gli uomini di chiesa e non solo loro ma un po’ tutti, dovranno imparare ad essere distaccati dal denaro. La chiesa non è putroppo esente dal coinvolgimento con il mondo. Auspico sia questo concetto sul quale lavorerà il nuovo Papa.
Un Papa guerriero
Non inizieremo a giudicare a priori un Pontefice come in realtà hanno fatto tanti nemici della chiesa, ancor prima che potesse svelare il proprio carattere e la propria “politica” in merito al potere temporale e spirituale. Auspichiamo certamente che il nuovo Pontefice possa essere un vero Papa, per questo auspichiamo un “Papa guerriero”. Non fraintendetemi con la parola “guerriero” anche se sono da sempre affascinato dal medioevo e dai cavalieri medievali, come “Papa guerriero” non intendo un Pontefice guerrafondaio, nemmeno un organizzatore di una qualche nuova crociata, ma un “delegato di Cristo”, un “custode e fautore” dei “desideri di Cristo”. Questi sono i guerrieri positivi che si schierano contro il male che imperversa senza da esso lasciarsi sopraffare.
Per essere più esplicito: auspico che Leone XIV sia un uomo santo ma soprattutto un difensore della fede cattolico cristiana, un Papa che non contempli la (falsa) necessità di adeguarsi al mondo pur di avere più fedeli, ma una guida santa, che possa essere ferma sulla tradizione cristiana e sulla parola di Dio, quella parola che mai tramonterà ma che dall’altro canto, faccia il possibile per attrarre i fedeli verso Dio e quindi verso la salvezza. Auspico che questo Papa possa fare della chiesa una vera oasi di fede e di pace ma che siaallettante e contagiosa per il mondo intero.
La chiesa di oggi
La chiesa cattolica starebbe vivendo un momento di grande crisi. Le crisi nella chiesa sono innumerevoli e non finiranno certamente oggi. La chiesa moderna starebbe subendo un’opera di sbandamentoe un tentativo di distruzione per alcune precise ragioni, una delle quali il progressismo. Il progressismo sarebbe quella filosofia “anticristiana” di matrice gnostica, che pretenderebbe di adeguare la chiesa al mondo, con il falso miraggio forse, di essere attraente agli uomini.
Il cristianesimo è già abbastanza affascinante da non pretendere di essere del mondo per attrarre a se i fedeli. Gesù vuole ricordare ai cristiani di essere mandati nel mondo ma non d’essere del mondo, di essere venuto per portare la contraddizione non la pace. Lui ci ha comprati a caro prezzo, come in seguito testimonierà nel Vangelo. La chiesa dovrebbe guardarsene bene dall’essere del mondo. Sarebbe necessario che si accontentasse di essere nel mondo (come Dio ha voluto) impegnandosi a creare delle precise barriere fra il peccato (il mondo) e la parola di Cristo (la santità). Questi due “mondi” non potranno mai essere fusi in un unico “mondo malato”, saranno sempre distinti.
Analizziamo alcuni segni di Leone XIV
Già il nome di questo Pontefice sembrerebbe anticipare quale potrebbe essere la linea guida delle prossime decisioni della chiesa.
Leone: Iniziamo con il nome: la derivazione di questo nome è antica e deriva dal nobile e forte animale, “il re o monarca” una creatura nobile e forte, che riesce a farsi rispettare anche dai numerosi predatori, quegli animali feroci che minano il territorio del re Leone. Il Leone è la creatura più forte del regno animale, che da sempre riesce a mantenere il controllo, l’ordine, del e nel, proprio gruppo o stato (la chiesa). Il re Leone: il cartone animato la dice lunga su questo argomento, quasi sembrerebbe un’opera cinematografica profetica, ragionate.

Leone significa anche un nome del passato, il 45 esimo Papa, Leone I, che guidò la chiesa nel V secolo. Questo Pontefice divenne noto per un fatto molto importante: aver fermato Attila nominato anche come “Flagellum Dei” (flagello di Dio) quando stava per entrare nella città di Roma. Un nome e un Papa che spero riesca a fermare i vari distruttori, i flagelli di Dio che purtroppo imperversano ai nostri tempi. Un secondo Leone fu Leone XIII. Anche in questo caso si tratta di un Pontefice molto particolare per la storia della chiesa. Leone XIII che visse da fine 1800 sino al 1903 diverrà noto per un paio di motivi ben precisi, il primo per una delle encicliche da lui scritte, la “Rerum Novarum” ovvero la prima enciclica sociale della storia della chiesa. La Rerum Novarum divenne talmente nota da far ricordare questo Pontefice come il Papa dei lavoratori, (in un momento delicatissimo) per aver salvaguardato i diritti dei lavoratori, in una lotta contro lo sfruttamento. E’ nota anche la lotta di Leone XIII verso l’anticlericalismo, un vizio e un vezzo che non si è mai perso, ma contro il quale è sempre necessario lottare e tenere gli occhi ben aperti. Leone XIII è altrettanto noto per aver avuto una visione: satana che chiedeva a Dio (che accettava la sfida) di poter tentare la chiesa per un secolo. Per questo il Pontefice scrisse la preghiera di esorcismo a San Michele Arcangelo, un’orazione da recitare alla fine di ogni celebrazione Eucaristica. Purtroppo dalla fine del Concilio Vaticano II la preghiera alla fine della messa non verrà più recitata dagli anni 60 in poi.
I nostri difficili tempi
In un momento come il nostro in cui sia il mondo del lavoro è minato, assieme a un allontanamento dalla chiesa da parte di molti fedeli delusi, è più che mai necessario un “Papa guerriero”, un Leone che sia fermo nella dottrina di Cristo e nella protezione dei deboli. I tempi sono cambiati come pure i costumi, ma il vizio di calpestare i diritti delle persone più indifese, è sempre attuale e periodicamente arriva a punte massime molto spiacevoli, in un momento in cui, il profitto fine a se stesso è prioritario e tende a calpestare tutto e tutti tramite lo strapotere finanziario e il potere illimitato delle moltinazionali. Un secondo aspetto per il quale Papa Leone dovrà lottare è “la guerra speculativa” a scopo predatorio.
Sarebbe necessario che la chiesa moderna iniziasse a lottare contro la prepotenza di molti potentati e allo stesso tempo, fare qualche passo indietro, ma soprattutto iniziasse un’epurazione di quei falsi ministri, che piuttosto che attrarre fedeli, aprono i recinti e li conducono fra le fauci dei lupi.

Abbiamo necessariamente bisogno di un Leone che possa iniziare di nuovo a “cementare” i pilastri della fede e a chiudere i recinti del gregge di Dio. Leone XIV a mio modesto parere promette bene, iniziando a parlare di uomo e donna e dalla necessità di parlare di pace e non di riarmo, anche perchè si ricordi che le armi, quando ci sono è necessario usarle. Se così non fosse l’industria della guerra chiuderebbe i battenti. Ricordo al di la delle critiche progressiste addossate ignorantemente all’attuale Pontefice, che Leone XIV celebrava in Vaticano la messa Tridentina con dispensa del precedente Papa. Questo particolare la dice lunga sul presunto progressismo del Papa.
In un mondo come il nostro in pieno e traumatico cambiamento, un “re Leone” sarebbe più che necessario. Un amministratore delegato della sposa di Cristo, fermo nella fede, oggi è quantomai una grande benedizione, in modo particolare se americano.
Lo Spirito di Dio
Lo Spirito Santo quando agisce lo fa con ragion di causa, soffia quando e dove vuole. Proprio lo Spirito di Dio elegge il Papa adatto al momento giusto e questo Pontefice sembrerebbe essere l’uomo giusto al momento giusto. Per prima cosa Leone XIV è un monaco. Un monaco si differenzia da un normale prelato per essere un religioso. Il religioso contrariamente a un prelato diocesano ha fatto voto di castità e di povertà. Questo è un aspetto molto importante. Un casto è considerato per la tradizione cristiana, un puro. Un puro potrebbe avere il potere di andare a guardare ove desidera, anche fra i panni sporchi della chiesa e quindi, prendere le decisioni del caso. Un aspetto confortante come accennato nelle precedenti righe, sta nel fatto che Leone XIV sia americano. Per la prima volta un Pontefice di oltre oceano siede sul trono di Pietro. Un Papa americano in passato era difficile da pensare, per il fatto che non si è mai voluto dare agli USA un potere smisurato.
Un Papa americano
Oggi gli Stati Uniti d’America si trovano in un momento molto delicato che vede il Presidente Trump deciso a risollevare il proprio popolo, traghettandolo verso una nuova possibile età dell’oro, tuttavia il male starebbe opponendosi ferocemente, cercando di ostacolare l’onda rinnovatrice di Trump e del proprio Governo.
E’ arrivato quindi il momento di dare all’America il potere che merita, per evitare che l’occidente possa rischiare di soccombere sotto gli attacchi satanici. Già questo Papa all’apparenza mite, starebbe iniziando a parlare di pace, quella pace tanto necessaria per il mondo, quella pace che una certa fazione politica, starebbe cercando di minare portando il mondo su una corda tesa.
Saremmo di fronte a una tensione mondiale molto pericolosa che collega due temibili potenze atomiche (Russia e Stati Uniti d’America) impegnate per la prima volta nella storia verso la pace e la collaborazione. Nel mezzo della corda tesa dimora tuttavia la testa del “serpente”, l’Inghilterra, che sotto la guida del sistema finanziario Ashkenazita, detta da sempre le linee guida (perdenti) della “terra degli Angeli” e dell’Europa. L’Europa, uno stato inutile dominato a mia opinione da politici affetti da gravissima psicopatia e comportamento pericolosamente servile, verso i poteri forti finanziari occulti. Questo Papa come si suol dire avrà una bella “gatta da pelare” ma Dio lo aiuterà certamente.
I piani di Dio
Dio è un grande esperto nel permettere il male con l’obbiettivo di portare verso un bene maggiore. Dico queste parole per il fatto che alla nostra amata chiesa, sarebbe stato fatto vivere una piccola “porzione di inferno” con lo scopo di farla reagire, proiettando sul mondo un nuovo vento fresco.

Se così non fosse stato probabilmente la chiesa stessa, non avrebbe potuto resistere all’attacco satanico, che starebbe subendo dall’esterno ma soprattutto dall’attacco proveniente dall’interno. La promessa di Gesù di proteggere la Sua chiesa sino alla fine dei tempi è sempre valida e sotto gli occhi di tutti. Dopo un periodo oscuro per la chiesa e per la fede, ecco che Dio manda un Leone a protezione della propria istituzione. Inutile ora cercare di fare giudizio sulla figura di un Pontefice che non ha ancora iniziato a governare. I giudizi semmai si possono fare seguendo da vicino la reggenza di un Papa, i giudizi non si fanno certo prima che inizi l’azione, tuttavia una previsione è lecita. I giudizi a priori restano un pessimo vizio, una sorta di virus che attacca molti addetti alla comunicazione. Auspico che questo Papa possa essere fedele al proprio mandato e al nome che porta quindi, possa riuscire a condurre la chiesa in preda a una pericolosa crisi di vocazioni, una pericolosa crisi economica, verso una nuova età, verso un mondo assolutamente nuovo, che abbia come protagonista la santificazione e la salvezza dei fedeli.
Conclusione
Come potrei terminare quindi questo articolo? Non lo so neppure io, tuttavia, vorrei terminare con un grande abbraccio, un grande augurio pieno di speranza verso Papa Leone XIV a cui auguro di cuore un lungo, ma soprattutto un proficuo pontificato.

Leone XIV un Papa a cui auguro di poter divenire un grande esempio di cristianità verso i nostri giovani che brancolano nel buio, ma soprattutto verso quei politici che urlano fastidiosi discorsi di morte, senza neppure sapere “quello che stanno facendo”.
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