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Proseguiamo con la rubrica “automobili da sogno”. Questa volta parleremo di un marchio, in questo caso non italiano, un brand di origine teutonica molto prestigioso sul mercato dell’automobilismo, una marca di autoveicoli sportivi che propone autovetture costosissime ma altrettanto potentissime, un vero status symbol della sportività, in grado di concorrere con i più blasonati brand automobilistici italiani. Oggi narreremo di una “leggenda” dell’automobilismo da corsa, regaleremo ai nostri numerosi lettori ed appassionati di autovetture sportive una breve cronistoria del marchio AMG, un brand legato da sempre alla teutonica Mercedes. AMG, un marchio in grado di imprimere nelle proprie supercar  una sportività davvero eccelsa, contrariamente alla Mercedes classica, che ha da sempre puntato nell’ evidenziare per le proprie vetture comodità e robustezza tramite i propri indistruttibili motori. AMG, un brand indipendente, non facente parte della scuderia Mercedes, almeno agli esordi. Potremmo descrivere AMG come un marchio capace di trasformare una berlina Mercedes, in genere molto tranquilla, elaborandola in modo tale da poter competere nelle gare automobilistiche internazionali più prestigiose. AMG altro non è che una vera e propria passione.

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La nascita di questo marchio tedesco, come nelle storie migliori, non nasce dalla sete di profitto ma dalla passione sviscerata per i motori, per la velocità e per le gare automobilistiche anzi direi di più, AMG nascerà per il superamento dei propri limiti. Il team artigianale di preparatori AMG nasce nel 1967. Fine anni 60, che meraviglioso periodo. Il 1967, un anno a me molto caro per il fatto che nacqui proprio in quel particolare anno di fine anni sessanta, anni passati nei quali tutto era possibile, gli anni del miracolo economico. Proprio in quel ventennio vennero posate le basi per l’industrializzazione italiana, anzi, oserei dire europea. In quei periodi freschi nacquero le più belle aziende che in seguito diverranno colossi quotati in borsa. L’aria di libertà era  ai massimi livelli in quel periodo passato. Tutto era possibile. Per questo negli anni 70 nasceranno moltissime aziende con tanta voglia di mettersi in gioco, spinte dall’ euforia del boom economico post bellico. Gli anni 60 e 70, un ventennio da sogno nel quale i sogni potevano misteriosamente materializzarsi, un po’ come nel famoso sogno americano. Un periodo nel quale tutto era di inventare, anni nei quali la regola numero uno sarà lanciarsi, guadagnare, allargarsi. In fatto di regole e norme “anti economiche” non ne esistevano molte, poche regole ma tante possibilità per i volenterosi avventurieri, visionari di quello che sarà in futuro il tessuto economico europeo. Torniamo ora però ad AMG. E passato poco più di mezzo secolo dalla nascita del tuner fondato da due tecnici tedeschi Hans Werner Aufrecht ed Erhard Melcher. Alla fondazione il brand era una realtà di piccole dimensioni, quasi un marchio di tuning di stampo assolutamente artigianale, ma facente affidamento in un piccolo espertissimo team che riuscì anni dopo, a farsi affidare da Mercedes il delicato compito di elaborare le proprie prestigiose vetture, rendendole vincenti nelle competizioni. Mercedes è da sempre un marchio, ripeto, che ha impresso il proprio status su dei ben precisi parametri, assai lontani dalle competizioni di velocità, come la lunga durata della vettura, la robustezza tipica dei marchi teutonici legata alla tranquillità dei motori. Insomma vetture costose, tranquille, per famiglie benestanti, motori realizzati per durare quindi, bassi giri e carrozzeria in genere pesante. Mercedes ha sempre privilegiato motori di grossa cilindrata. Il brand della stella a tre punte, una vettura nata per offrire il massimo del confort. Mercedes non è certo nata per competere nelle gare di velocità, tuttavia ad un certo punto decide di affidare al marchio AMG (dal nome delle iniziali dei propri fondatori e di Grossaspach) l’elaborazione dei propri tranquilli e potenti veicoli.

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I due fondatori dipendenti del marchio Daimler ad un certo punto mossi dalla passione per i motori, decisero di mettersi in gioco e quindi di occuparsi della propria grande passione, l’elaborazione dei motori. Una vera e propria trasformazione che Mercedes intende imprimere su una certa gamma di propri veicoli. Quel giorno sarà un giorno da ricordare in quanto nascerà la AMG che in un solo lustro inizierà a riscuotere successi nelle migliori gare in giro per il mondo conquistando posizioni privilegiate come primi posti in gare impegnative come la 25 ore di Spa del 1971. In questo caso il protagonista sarà il motore Mercedes 3009 SEL 6.8 una berlina dal confort indiscutibile per la pesantezza del veicolo, ma che divenne vincente per l’elaborazione da parte di AMG. In quegli anni l’azienda prediligeva un’impostazione particolare. Gli anni 70 erano i tempi in cui non si guardava troppo per il sottile in fatto di motori. L’importante era vincere le gare. AMG in quegli anni utilizzava motori di grossa cilindrata e di potenza non trascurabile ricordando un po’ lo stile americano che ha sempre privilegiato vetture di grossa cilindrata e grande confort, legato ad una durata quasi infinita. In effetti girando per il sud America queste mitiche vetture americane sono ancora in strada e non è un caso. I bassi giri dei grandi motori made in USA permetteranno durate chilometriche per autovetture intramontabili come Dodge, Chevrolet, Chrysler e Cadillac, Oldsmobile ma torniamo alla nostra AMG. Le vittorie in giro per il mondo ma in modo particolare quella della 24 ore di Spa del 1971 portò AMG ad essere vista con un altro occhio e quindi riconosciuta in ambito automobilistico. La società quindi fu messa di fronte ad un bivio: allargarsi o cedere terreno. AMG saggiamente decise di mettersi in gioco allargandosi. In quei periodi l’azienda di preparazioni sportive di veicoli  aveva all’attivo solamente sei dipendenti, oggi ne ha circa 1000. Una differenza notevole vero? Il 1984 per AMG sarà un anno decisivo. L’ 84 vedrà la nascita del primo motore V8 5000 installato su una Mercedes classe E coupè denominata The Hammer. Tuttavia la prima vettura da corsa nata dalla collaborazione di AMG con Mercedes verrà realizzata nel 1993.

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In questo caso si tratterà di una C 36 AMG. Cinque anni dopo, nel1988 inizierà la famosa partnership ufficiale con Mercedes che vedrà AMG essere protagonista di una crescita inesorabile nel settore mondiale delle corse automobilistiche. Il 1988 possiamo definirlo come un anno cruciale per AMG per vincere al DTM. Nel 1999 la piccola realtà nata come tuner artigianale, fondato da due tecnici appassionati di motori da corsa ex dipendenti Daimler entrerà a far parte integrante di Daimler che in seguito nel 2005 diverrà proprietaria di AMG al 100 per cento. Il destino certe volte è beffardo ma allo stesso tempo curioso. Un antico adagio narra che il destino premi gli audaci ma anche quei personaggi che posseggano una visione ed ad essa dedichino il massimo impegno. In questo caso il destino premierà AMG, un’azienda che oggi offre delle autovetture davvero eccezionali, sportive ma allo stesso tempo prestigiose e dalle linee eleganti. In genere l’eleganza e la sportività non sono grandi amiche ma AMG ha saputo coniugare le due cose riuscendo oggi ad avere al proprio attivo ben 22 modelli di automobili sportive e potentissime, prestigiose tanto da essere annoverata nel segmento delle supercar. Con AMG spaziamo su potenze da sogno capaci di offrire veicoli sportivi dai 422 ai ben 751 cavalli ma al contempo saremmo di fronte a carrozzerie di tutto rispetto che spaziano, secondo le necessità dalle auto SW alle Roadster per arrivare ai modernissimi ed attuali Suv. Una delle AMG che noi riteniamo emblematiche, tralasciando l’automobile AMG degli esordi è la modernissima Mercedes-AMG GT Track Series considerata l’auto sportiva più potente mai sviluppata da Mercedes‑AMG. Questo modello di automobile sportiva sembrerebbe essere nientemeno che più potente della Black Series.

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Che caratterizzano questa stupenda supercar è il motore V8 biturbo da 4,0 di produzione Mercedes AMG GT Black Series. La vettura è in grado di erogare ben 734 Cavalli con una coppia massima di 850 Nm. Un accenno particolare va al sistema di iniezione di questa meravigliosa supercar. Gli iniettori motorsport personalizzati accompagnati da una specifica applicazione del motore con un propulsore ad albero piatto è in grado di sviluppare una potenza non indifferente di 580 Kw o 734 Cv. AMG è un grande esempio di preparazione tecnica meticolosa in stile esclusivamente teutonico, che prevede precisione e calcolo meticoloso per una vettura dalle grandi prestazioni sportive. Una frase per descrivere AMG? “Una visione divenuta realtà”

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Maira Alcantara
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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