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Il Tetano si prende dalla ruggine? Una tesi in genere sostenuta dagli anziani di qualche generazione fa ma una tesi che si rivelerebbe alquanto poco seria, con poco fondamento scientifico, evidentemente i nostri nonni associavano il filo spinato arrugginito o meglio il ferro arrugginito in genere, spesso utilizzato in campagna, in agricoltura un tempo per delimitare con facilità la proprietà oppure come reti metalliche che servivano per racchiudere gli spazi per gli animali, con una maggior casistica di tetano nel caso di ferite ed in effetti indirettamente potevano forse avere qualche ragione ma non esattamente per il fatto che la ruggine trasmettesse il tanto temuto Tetano. Comunque sia anche se la tesi non era certamente esatta indirettamente avrebbe potuto esserlo almeno in parte. In questo articolo piuttosto curioso vi spiegheremo i motivi. Non è la ruggine a causare il tetano e la conferma verrebbe da Giancarlo Ceccarelli del Dipertimento della Sanità Pubblica e Malattie Infettive per Policlinico Umberto Primo di Roma. Il Tetano altro non è che una malattia infettiva che non si trasmetterebbe da persona a persona ma è dovuta ad un preciso batterio chiamato Clostridium Tetani. Questo batterio è presente in natura in due forme, una vegetativa ed una seconda in forma di spore. E’ importante sapere (e forse questo traeva in inganno i nostri avi) che il particolare germe sarebbe presente ancor oggi nelle feci di alcuni animali quali gli equini, gli ovini ed i bovini che in genere in un contesto agreste erano per forza di cose a continuo contatto con l’uomo. Il germe del Tetano avrebbe la proprietà di contaminare il terreno nel quale sarebbe capace di vivere per diversi anni. Le spore del batterio non sarebbero presenti solamente nel terreno ma sarebbero in grado di sopravvivere (quindi di essere una minaccia) anche se presente su arbusti, spine di fiori, piante che in genere venivano in passato concimate con stallatico o quantomeno liquami animali, ma le spore del Tetano sarebbero essere state presenti anche su oggetti e manufatti quindi anche sul filo spinato, reti metalliche spesso arrugginite e tant’altro che all’epoca venivano utilizzate in un contesto quasi prettamente agreste per fare in modo che gli animali restassero confinati nei luoghi a loro dedicati. Nel caso di una ferita con un oggetto contaminato il soggetto sarebbe potuto entrare in contatto con le spore del Tetano ovvero con il batterio in forma dormiente quindi le spore tramite il sangue sarebbero potute entrare nel corpo del malcapitato mutando talvolta dalla forma passiva o a quella attiva ed in questo caso il batterio avrebbe potuto iniziare la produzione di una tossina potenzialmente letale per l’uomo. Questo processo sarebbe potuto avvenire nel caso di ferite lacero-contuse anche se con aree necrotiche che in questo caso avrebbero facilitato la condizione di assenza di ossigeno necessaria al batterio del Tetano per passare alla forma vegetativa. Oggi non sentiamo quasi più parlare di tetano data la massiccia campagna di vaccinazioni che già da parecchi anni avrebbe portato ad un regredire del rischio di contrarre il batterio tuttavia nella nostra nazione il Tetano non si può dire completamente debellato. Per proteggersi da tale rischio è necessario mantenersi in regola con le vaccinazioni antitetaniche ed i loro “richiami” decennali. In questo caso sarà possibile dormire sonni tranquilli. Comunque sia è bene ricordare che non è la ruggine a trasmettere il famigerato batterio del Tetano ma in particolar modo sono gli escrementi di alcune specie animali come ad esempio gli escrementi equini che sono potenzialmente pericolose per la trasmissione del Tetano all’uomo ma non solo, anche all’ animale stesso nel caso dovesse ferirsi.

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Maira Alcantara
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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