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Ha tutta l’aria di una congiura. Ormai la menzogna è venuta allo scoperto. La questione cambi climatici a causa della vita umana, risulterebbe una teoria assolutamente inutile se non a plagiare l’opinione pubblica, facendola rimanere cronicizzata in un sottile gioco di divide et impera, miscelato alla giusta dose di terrore collettivo. Lo scopo? Lo scopo è puramente economico, basato sul creare una necessità impellente, per offrire in seguito una soluzione (inutile) preconfezionata e comoda agli uomini di potere.
Quello che il sistema ormai morente desidererebbe è cambiare gli asset economici e passare da un tipo di società basata sui carburanti fossili, che in realtà risulterebbero essere una delle poche risorse che l’umanità possiede oggi per produrre energia, ad altri sistemi ancor più voraci di energia, ma prodotta in realtà allo stesso modo dei vecchi sistemi. Il nuovo sistema economico cui l’Europa resta testardamente ancorata, nonostante sia stata scoperta la menzogna, farebbe parte di un metodo molto ben studiato, per obbligare la società tramite uno scopo all’apparenza “nobile”, che consisterebbe nel cambiare autoveicoli, cambiare abitudini, rinunciare alla libertà soggettiva e comune, per il (falso) bene del pianeta Terra e della natura che in realtà risulterebbe in piena salute. Per questo il sistema desidererebbe imporre nuovi consumi che permetterebbero un ringiovanimento dei mercati tradizionali, (in realtà saturi) puntando sulla produzione di nuovi prodotti di nuova generazione.
La autovetture elettriche
Le autovetture elettriche sarebbero il monumento della stupidità imposta nel nostro periodo, anche per il fatto che l’energia da immettere nelle nuove vetture sarebbe prodotta per la maggior parte dai carburanti fossili. Scordiamoci una totalità di energia Green, in un mondo come il nostro basato completamente sulla produzione energetica. Diverso sarebbe se fossimo produttori di energia proveniente dalle centrali nucleari, tuttavia, che io sappia, la sola centrale nucleare realizzata nella zona di Piacenza (e mai utilizzata) è stata smantellata da tempo. Nonostante l’inganno portato alla luce dai pochi cittadini pensanti, che non si sono lasciati soggiogare mentalmente dagli artefici del NWO e dalla propaganda da operetta del medesimo sistema, l’Europa, ormai completamente alla mercè dei poteri finanziari ashkenaziti, a propria volta “decapitati” dall’onda putiniana e trumpista, starebbe cercando inutilmente di sopravvivere insistendo in teorie ormai arrivate al capolinea.
La belva ferita a morte
Si narra che il male e l’inganno prima di morire, come una belva ferita a morte, divengano sempre più pericolosi, nel tentativo estremo ma inutile di potersi salvare. Il nostro mondo in pochi anni è stato proiettato da un tentativo quasi riuscito di totalitarismo, a un nuovo sistema oligarchico: Nonostante tutto il genere umano oggi vivrebbe in realtà un momento molto pericoloso, nel quale l’umanità rischierebbe di essere proiettata in una guerra mondiale tramite

una sottile strategia di “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Siamo certi tuttavia che il male mai vincerà sul bene, il Re del bene, Cristo, guida il proprio popolo che lo ha accettato un paio di millenni or sono e lo starebbe aiutando tramite l’infusione di una nuova consapevolezza. Dopotutto il vino vecchio non può essere riposto in otri vecchi perchè gli stessi otri esploderebbero quindi vino nuovo in otri nuovi: Uomini nuovi (rinnovati) in un mondo nuovo (otri nuovi) che penso fra non molto tempo inizierà a manifestarsi in tutta la propria bellezza e positività.
Nelle prossime righe, dall’articolo della giornalista del settore economia, Teresa Monaco cercheremo di comprendere come Starship starebbe proseguendo nella ormai superata fase menzognera di sostegno al falso Green.
Starship decolla: il decimo test apre la strada a una tecnologia energetica futura
Il decimo volo di prova della Starship è atterrato con successo, segnando un passo storico per SpaceX verso la piena riutilizzabilità. Lanciata dal Texas, la missione ha coinvolto il lancio del razzo Super Heavy e della capsula Starship, con rilasci simulati in orbita. Il tutto in una prospettiva sostenibile dell’energia e dell’efficienza nella propulsione spaziale e nel mercato energetico.
Energia e propulsione – i 33 motori Raptor al servizio della sostenibilità
Il lancio, avvenuto il 26 agosto 2025 da Starbase, Texas, ha rappresentato una svolta nella propulsione energetica: il razzo Super Heavy si è attivato grazie a 33 motori Raptor, una configurazione che massimizza la potenza e l’efficienza del lancio. Questo robusto sistema motore, combinato con tecnologie di controllo e stabilità avanzata, incarna i progressi continui nell’utilizzo energetico nel settore aerospaziale.
Il cuore energetico del veicolo si basa su una miscela di metano liquido e ossigeno, consentendo una spinta elevata con minori combustibili fossili. L’uso di questo propellente meno inquinante riflette una direzione innovativa verso energie più “pulite” anche nelle missioni spaziali. Inoltre, l’ottimizzazione del design dei motori permette una durata maggiore e un minor consumo energetico per unità di spinta, un approccio simile a quello che i cittadini cercano quando valutano il cambio fornitore luce e gas.

Infine, la gestione dei sistemi energetici integrati—dalla separazione del booster al rientro controllato—offre dati utili per migliorare l’efficienza delle future missioni. Ogni test fornisce indicazioni su come modulare l’immissione di energia, il recupero della spinta residua e l’uso sostenibile delle risorse, elementi fondamentali per infrastrutture spaziali energeticamente responsabili.
Rilancio con impatto – dal Golfo del Messico all’Oceano Indiano
Un aspetto energetico rilevante del test riguarda il rientro controllato del booster Super Heavy nel Golfo del Messico, un’operazione che ha richiesto una precisa gestione dell’energia nei sistemi di frenata e manovra. La capacità di eseguire un landing burn con consumo energetico calibrato è una pietra miliare nella gestione efficiente dell’energia in volo.
Nel frattempo, la capsula Starship ha proseguito il volo suborbitale fino all’Oceano Indiano, compiendo azioni energeticamente complesse come l’accensione di un motore in orbita, una prova critica per missioni a lunga durata. Questo re-ignition dimostra come l’energia possa essere modulata e controllata anche in condizioni estreme, un requisito per manovre orbitali più avanzate e sostenibili.
Inoltre, il rilascio di otto satelliti Starlink simulati durante il volo è un esempio di:
Distribuzione intelligente dell’energia
- Adattamenti energetici precisi per mantenere equilibrio
- Riduzione degli sprechi energetici durante la fase critica
Così come nelle abitazioni è possibile ridurre sprechi grazie alla scelta di offerte luce e offerte gas, valutando al tempo i costi dell’energia elettrica, anche nel volo spaziale la capacità di bilanciare correttamente le risorse energetiche diventa essenziale. In sintesi, il lancio e le manovre successive rappresentano un modello per la gestione dinamica dell’energia in ambienti ostili, delineando un futuro dove l’efficienza energetica guiderà le missioni spaziali.
Energia per la sostenibilità del volo – verso un sistema completamente riutilizzabile
Il pieno successo del test Flight 10 ha significato non solo un avanzamento tecnologico, ma anche un salto verso la sostenibilità energetica nella missione spaziale. SpaceX punta a sviluppare un sistema completamente riutilizzabile, capace di ridurre l’energia sprecata nella costruzione e nel lancio di nuovi veicoli.

Il riutilizzo di componenti come Super Heavy e Starship riduce la carbon footprint delle attività spaziali. Evitare la produzione di componenti ex novo richiede meno energia industriale e supporta l’obiettivo di una space economy maggiormente circolare. Inoltre, ogni recupero – anche nel caso di impatti o esplosioni – fornisce dati preziosi per migliorare l’efficienza e ridurre consumi futuri.
Questa missione ha anche validato la capacità del sistema di rilanciare un motore in orbita, un traguardo energetico fondamentale per futuri rifornimenti e missioni di lunga durata, come quelle lunari o marziane. La gestione energetica avanzata richiesta da queste manovre sarà cruciale per pianificare infrastrutture spaziali stabili e autosufficienti.
Infine, l’attenzione all’ambiente non è passata inosservata: il test è avvenuto in un contesto di maggiore attività a Starbase, resa possibile da nuove autorizzazioni FAA, che permettono fino a:
- 25 lanci all’anno
- 50 atterraggi all’anno
Mantenere questi ritmi sostenibili richiederà un equilibrio tra energia consumata e riciclata, rafforzando il ruolo della propulsione riutilizzabile anche sotto il profilo ecologico.
Fonte:http://papernest.it
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