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Sono assolutamente certo che per molti questo articolo suonerà stridente, stonato, dopotutto da anni il sistema mondo ci starebbe “indottrinando” affinchè riusciamo a “digerire” il fatto, che da uomini voluti dall’amore divino iniziassimo a pensare di essere animali. Il sistema che ci opprime starebbe lavorando affinchè amassimo smodatamente solamente il corpo e ci lasciassimo dominare dagli istinti umani. In questo modo sarà più facile trasformare gli uomini in “transumani”.
Il transumanesimo
Il transumano sarebbe da vedersi come la “creazione” o l’evoluzione da parte dell’uomo in una creatura simil robot, priva di sentimenti umani, una creature lontana dall’impronta divina che è possibile intravedere nello spirito che solo le creature chiamate uomini posseggono. Il transumano che il sistema vorrebbe dominante, sarebbe da intravedersi in un essere animale a forma umana, spietato, competitivo, combattivo ma dominato, un essere che passi sopra ogni cosa, in grado di calpestare ogni sentimento, morbosamente afferrato alla carnalità e al proprio corpo, che idolatrato sarebbe in grado di trasformarsi in una sorta di (falsa) divinità. Un essere reso insensibile ai sentimenti più nobili.
Pensare oggi che esistano ancora uomini buoni, uomini giusti, pieni di sentimento, sembrerebbe una follia tuttavia, nel mezzo di questo caotico marasma, con il quale si vorrebbe creare un uomo nuovo dai caratteri mostruosi, ecco che a ben vedere, si può notare nelle piccole sfumature della vita l’esistenza di persone contro tendenza. Queste sono persone vere, che danno ancora ascolto al proprio cuore, uomini e donne veri, originali, persone piene di sentimento, in grado di offrire gratuitamente conforto e aiuto, verso quegli uomini e quelle donne che per qualche ragione si trovassero in difficoltà.
Il caso
E’ il caso di una giovane atleta del club bresciano Olympia Athletic Team la tredicenne Martina De Gressi campionessa di Fair Play. La giovane campionessa con il proprio gesto di estrema solidarietà ha rinunciato alla medaglia ma il gesto messo in atto dalla giovane atleta ha lasciato molto riflettere. La De Gressi si trovava molto impegnata in una gara che prevedeva i 1000 Metri. Le atlete stavano correndo tutte insieme. Superati i primi 100 Metri la giovane podista si accorge che la collega e concorrente inciampa e cade con la conseguenza di iniziare a piangere. Nonostante le altre atlete abbiano continuato a correre, la De Gressi si ferma mettendo fine alla possibile vittoria, pur di stare vicino alla collega e non lasciarla sola in un momento tanto difficile.
Logicamente Martina De Gressi ha pregiudicato una probabile vittoria, tuttavia penso che abbia vinto la gara migliore: la gara della vita. Penso che la De Gressi abbia fatto il più bel gesto che un atleta abbia potuto fare: essere vicino in piena armonia e solidarietà con la concorrente infortunata. La De Gressi ha dimostrato non solamente di avere un grande cuore, ma anche di essere una persona vera, una di quelle persone che il sistema distorto oggi in atto si starebbe impegnando grandemente ad annichilire.
Conclusione
Capita raramente di assistere a un’avventura di questo genere, una vicenda che ai più potrebbe sembrare folle o banale, dopotutto la giovane atleta avrebbe anche potuto vincere, tuttavia il lato umano ha avuto la meglio sulla competitività a ogni costo e questo è un ottimo risultato. La vicenda lascia pensare che nonostante i momenti difficili che stiamo vivendo nostro malgrado, momenti nei quali si vorrebbe distruggere ogni forma di sentimento positivo, nel marasma del nostro mondo, esistano ancora persone, persone vere, quegli uomini e quelle donne che sanno ancora ascoltare il battito del proprio meraviglioso cuore dando ancora una volte un certo sapore alla propria esistenza.
Contributi
Le foto di Martina De Gressi è stata gentilmente concessa dall’ Olympia Athletic Team
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