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                       GEROLDI JURI TEL 338.5943633

L’edilizia, il settore chiave per la ripresa economica, un segmento economico che per svariate scelte, a mio avviso poco nobili, sarebbe stato “demolito” per parecchi anni da leggi devo dire assurde, distruttive. La conseguenza di queste scelte all’apparenza da incompetenti la possiamo intuire senza ragionare tanto. Il tutto si potrebbe riassumere in una recessione economica non da poco conto. Dopotutto il settore edile “tira nel proprio vortice economico” un po’ tutti i settori ed i servizi, per il fatto che questo segmento economico si avvale di tutti i settori dell’indotto economico nazionale, a partire dai materiali edili, per arrivare al ferro, alla pubblicità alla contrattazione immobiliare,  serramenti e via dicendo. Quando il settore edile funzionasse bene, a mio parere, l’economia godrebbe di un periodo piuttosto felice, al contrario, inizierebbe una pericolosa recessione con ovvia contrazione della spesa e degli investimenti. Per poter ricominciare a pensare di far volare i mercati senza dover essere obbligati a costruire nuove abitazioni, il Governo italiano avrebbe pensato

Foto di Peter H da Pixabay

alla ristrutturazione e per questo si sarebbe creato il Superbonus 110 per cento. Un bonus quindi destinato a fare in modo che il committente riprenda dallo stato un 10% in più di quanto investito per la ristrutturazione del proprio immobile oppure, in alternativa possa affidare ad aziende terze il debito senza dover spendere nulla. Così venne pensato il famoso Superbonus. In questo mono il settore edile starebbe trainando un po’ tutti i settori producendo un certo benessere “drogato se vogliamo” ma per qualche anno funzionante. Come sarà il 2022? Il sospetto era che il Superbonus sarebbe stato eliminato con il nuovo anno mentre invece la previsione sarebbe stata errata, dato che l’agevolazione per le ristrutturazioni sarebbe stata riproposta. Ora vedremo se ci saranno delle novità per il prossimo anno. Nella legge di bilancio 2022 si ripropone il Superbonus 110%. Stando alle ultime news economiche il cdm Draghi del 10 novembre lo avrebbe prorogato sino al 2023 ma solamente per alcune tipologie di immobili come i condomini e le case popolari. Per le case uni – famigliari invece assistiamo ad una proroga per il 2022. Confermato il tetto ISEE che sembrava dovesse saltare.

CASE UNIFAMIGLIARI:

Per questa tipologia abitativa, prevista proroga 2022 ma solamente per altri sei mesi ovvero fino alla fine dell’anno 31 dicembre 2022. In questo caso è previsto un limite ISEE di 25 mila euro. Per quanto riguarda gli interventi realizzati da persone fisiche per i quali possa risultare la comunicazione di inizio operazioni edili asseverate (CILA) la detrazione 110% spetterebbe anche per le spese avvenute entro il 31 dicembre 2022.

Foto di Dagny Walter da Pixabay

PROROGA 2023 SUPERBONUS:

In questo caso la proroga al 2023 è prevista per i condomini e gli IACP. Una novità in questo senso è che dall’anno successivo (2024) scatterebbe il calo scalare della detrazione ovvero 70% nel 2024 e 65% l’anno successivo. Anche per le situazioni immobiliari di proprietà di enti cooperativi, sarebbe stato prorogato l’incentivo fino al 31 dicembre 2023 ma a patto che al 30 giugno 2023 sia stato portato a termine almeno il 60% dei lavori previsti. Le novità decise nella legge di bilancio 2022 per il Superbonus 110% introdurrebbero scadenze di nuovo tipo per poter accedere al famoso bonus 110. Le scadenze saranno le seguenti: 30 giugno 2022 per gli immobili uni famigliari, 31 dicembre 2022 per edifici da 2 a 4 unità con lavori svolti al 60% entro il mese di giugno), 31 dicembre 2022 per immobili pluri – famigliari o situazioni condominiali. IACP se raggiunto il 60% dei lavori entro il 30 giugno, il Bonus va al 31 dicembre 2023.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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