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Se fossi una donna senza ombra di dubbio mi sarei chiamata Cassandra. Chi era Cassandra? Cassandra, veritiera sempre …. creduta mai. La musa tuttavia trovava sempre la forza di divulgare le proprie profezie nonostante nessuno le credesse. Sull’attentato a Donald Trump ci avrei scommesso, lo avevo previsto con l’avvicinarsi del periodo elettorale. Avevo previsto l’attentato quando il Presidente ha annunciato di tornare alla leadership dell’occidente libero. Ne commentai la previzione con alcuni amici ai quali dissi:
– Gli ultimi mesi del periodo elettorale americano, per Trump sarà il momento più pericoloso e così è stato.
Il mainstream accorre a difesa del deep state
Subito dopo l’attentato ecco scatenarsi la tempesta della controinformazione. Qualcuno direbbe “tempesta nel deserto”, una nota frase che ricorda una delle prime campagne irakene. In realtà la tempesta non si è scatenata nel deserto. In questo caso la tempesta di fango mediatico si è abbattuta immediatamente sul Tycoon. Subito c’è chi ha iniziato ad insinuare che si fosse trattato nientemeno che di un finto attentato auto inflitto con lo scopo di accaparrare più voti ed assicurarsi la campagna elettorale. A prescindere dall’assurdità che oggi è stata sbandierata in alcuni TG di note emittenti, per quale motivo Trump avrebbe avuto la necessità di auto infliggersi un finto attentato se la corsa alla Casa Bianca era già a suo favore? Sappiamo da tempo che i finanziamenti di Trump hanno battuto quelli dei dem, sappiamo da tempo che l’America è stanca dell’attuale esecutivo che anche a mio parere è la vergogna di una nazione evoluta. Sappiamo che Trump è stato ad oggi il favorito nella campagna elettorale quindi: perchè si dovrebbe credere ad una messa in scena del genere? Il gioco della finta non regge affatto. Il mainstream avrebbe dimostrato ancora una volta di non essere credibile.
Prevedere gli accadimenti
Come si può prevedere il futuro in situazioni come queste? Molto semplice. Per prevedere il futuro in casi come l’attentato al futuro Presidente è necessario immergersi totalmente nei panni dello stato americano profondo o deep state. Così facendo è necessario analizzare alcuni dettagli importanti della politica del Tycoon, ma soprattutto pensare come si dovrebbe agire per impedire in questo caso all’ex Presidente di insediarsi alla Casa Bianca, dopo aver giocato la carta dei presunti brogli elettorali. L’unica soluzione prevedibile (dato l’alto tasso di gradimento dell’elettorato americano per Trump) sarebbe rimasta toglierlo dai giochi. Tuttavia se il politico fosse stato in qualche modo risparmiato (come in realtà grazie a Dio è stato), se qualcosa fosse andato storto, il deep state gliavrebbe regalato la vittoria.
L’analisi politica americana
Qualcosa in effetti è andato storto. Dio ha voluto che il Suo Guerriero rimanesse in campo. Così facendo il deep state gli ha regalato la vittoria. Oggi a conti fatti penso che Trump correrà velocissimo verso la presidenza americana. Da un lato il deep state non ha uomini validi da mettere in campo, ma vecchie volpi della vecchia e morente guardia. Dall’altro canto il popolo americano ha capito il gioco sporco delle famiglie sioniste che da anni tirano i fili del gioco finanziario e politico del mondo, usando l’America a proprio vantaggio come braccio armato. Ora il mondo libero pretende un radicale cambio di rotta. Il popolo americano desidera veder tornare la propria nazione ad essere America e non il braccio armato di un’entità sovranazionale sionista. Se qualche elettore nutrisse ancora alcuni dubbi sul candidato da votare, da oggi son certo voterà il tycoon newyorkese. Trump per lo stato profondo deve uscire dai giochi. Lui è un personaggio scomodo, molto scomodo.
La dinamica ufficiale dell’attentato
Le news ufficiali narrano di un ragazzo ventenne che munito di carabina di precisione e tenuto nel mirino da un cecchino della sicurezza per alcuni minuti abbia sparato al politico. Le news narrano di alcune denunce alla polizia da parte di alcuni presenti che avrebbero avvertito del ragazzo armato appostato. La polizia guarda caso non avrebbe mosso un dito. Le guardie del corpo dei servizi segreti sarebbero accorse in ritardo. Il cecchino della sicurezza avrebbe sparato all’attentatore uccidendolo e proprio questo lascia spazio a sospetti.
L’analisi e l’opinione
Forse sarò un mal pensante ma un attentatore tenuto nel mirino per alcune ore e non aver fatto intervenire la polizia, (rendendo il Presidente scoperto) poi sparare solo dopo l’attentato, ha un sapore amaro, il sapore che come si suol dire del “morto che non parla”. L’attentato a Trump avrebbe il sapore del tradimento. Son certo che verrà aperta molto presto un’inchiesta federale su un caso tanto grave. Secondo il blog “la Cruna dell’ago” un’agenzia di stampa indipendente riporta che venne dato l’ordine di non sparare all’attentatore (lasciandolo quindi agire). Il colpo che avrebbe freddato l’attentatore è arrivato puntualmente, dopo l’ultimo sparo di una serie di circa otto colpi.
Se questo fosse vero il tradimento a Trump sarebbe conclamato. Quello che è certo è il fatto che Trump si sia salvato per aver mosso la testa all’ultimo momento. L’aver mosso la testa la dice lunga sul moracolo divino. Trump dal 2016 si sarebbe presentato come la “scheggia impazzita” determinata a fermare il mondialismo. Sulla scena sarebbe apparso un personaggio imprevedibile per la sinistra americana legata allo stato profondo, ed alle pochissime e influenti famiglie che ogni anno, la notte, si ritrovano in California a Boemian Groove per presunti misteriosi riti su base satanica per decidere il destino dell’America e del mondo intero. Trump, come dice Cesare Sacchetti in un recente articolo dedicato all’attentato, ha spezzato i fili della storia creati dopo l’attentato a JFK nel 1963.
Trump il nuovo JFK
Le similitudini fra trump e JFK non sono poche. JFK ebbe forti attriti con la lobby sionista a cui apparterrebbero i vertici della piramide del NWO. Il ritiro dalla guerra del Vietnam divenne il pantano nel quale JFK sarebbe sprofondato. Una vera e propria separazione fra la politica americana e quella israeliana, un po’ come avrebbe fatto Trump nei cinque anni di mandato presidenziale. Kennedy avrebbe cercato di impedire ad Israele di divenire una potenza nucleare, evitando il rischio di trascinare gli USA ed il mondo in una guerra mondiale pericolosissima. JFK come Trump era desideroso di ritornare alla grande America, occidentale e libera. Trump avrebbe provocato le ire di Israele decidendo di ritirarsi dal medioriente ma anche di riconoscere definitivamente Gerusalemme come capitale dello stato ebraico. Questo avvenne con lo spostamento dell’ambasciata amercicana da Tel Aviv a Gerusalemme. Per queste ed altre ragioni Trump sarebbe un leader scomodo ma non per gli americani, per altri cerchi del potere esterni all’America.
Gli attentati a Trump
Questo attentato avrebbe raggiunto l’apice ma non sarebbe stato il solo. Vi ricordate il drone che per un pelo non colpì l’areo del Tycoon? Vi ricordare in franco tiratore che sparò sull’elicottero di Trump? Ricordate il drone che sparò alla finestra della villa di Trump in a Mar a Lago? La macchina della coordinazione eversiva ai danni del Presidente del mondo libero ha ormai raggiunto l’apice, tuttavia crediamo fermamente che qualcuno in alto tiri le redini dei giochi e quindi tutto è andato in fumo. Ogni tentativo di eliminare Trump sino ad oggi è fallito. Saremmo di fronte ad una possibile spaccatura nelle forze militari americane e nei servizi segreti. Una parte sarebbe legata al deep state, ed una parte fedele a Trump ed alla democrazia. Ora la tigre è in guardia e non credo si lascerà sorprendere nuovamente. Auspico che il Presidente (Trump) possa insediarsi fra pochissimi mesi alla Casa Bianca e lavorare affinchè il mondo volti finalmente pagina passando da un film Horror ad una tranquilla commedia. Quando Trump sarà al potere son certo che ne vedremo delle belle, sia a livello di America che di Europa ma anche a livello di chiesa cattolica. Il vento innovatore, fresco e libero di Trump, potrebbe portare finalmente ad una nuova era di libertà e giustizia.
L’analisi
Ora analizzeremo i principali motivi per i quali Trump avrebbe dovuto essere oggi fuori dai giochi elettorali. I motivi sono molteplici. Inizierei con gli attriti con i sionisti già spiegati nelle righe precedenti ma anche la questione guerra in Ucraina. Se Trump venisse eletto e mantenesse la medesima politica del mandato precedente la guerra in Ucraina cesserebbe. Un secondo motivo sono i buoni rapporti che Trump ha da sempre con il leader russo e le similitudini caratteriali che lo accomunano, ossia non piegarsi al male. Un secondo risvolto potrebbe essere la cessasione dell’immigrazione forzata verso l’occidente finanziata da alcuni “filantropi” sionisti, oltrettutto potrebbero cessare le sperimentazioni di geoingeneria tanto care al potere dei registi del NWO. Potremmo pensare che se Trump si insediasse alla presidenza americana il Nuovo Ordine Mondiale potrebbe subire un forte rallenamento. Nella migliore delle ipotesi gli asset di potere, oggi nelle mani di un pugno di ricchissime famiglie, potrebbero essere stravolti. Molti politici americani e dei paesi alleati potrebbero passare in stato di arresto per complicità nei presunti brogli elettorali ai danni di uno stato estero e del Presidente americano. Il deep state e la propria mostruosa creazione (NWO), potrebbero venire annientati dallo tsunami del mondo libero, capitanato da Trump in una silente alleanza con la Russia di Putin. La NATO potrebbe venire smantellata, come pure la CIA che oggi conosciamo. La politica americana potrebbe virare drasticamente verso un ridimensionamento ed un ripiegamento verso i propri territori, nel quale “prima l’America” porterebbe il mondo verso la fine della globalizzazione ed un ritorno alla sovranità degli stati.
I traumi del cambiamento
La possibile vincita di Trump alle presidenziali americane porterà ad un cambiamento radicale non solamente internamente agli USA ma anche in Europa e nel mondo occidentale. Ogni cambiamento positivo o negativo porterà per forza di cose a dei traumi. Dopo anni di organizzazione per farci entrare forzatamente nella dittatura neoliberalista del NWO, l’opera di bonifica sarà estenuante. Aspettiamoci quindi dei possibili traumi. Possibili crisi di media entità, stravolgimenti politici, cambi radicali di regole di vario genere potrebbero essere la conseguenza di un utile ritorno al passato. Dopotutto smantellare o limitare un’organizzazione per utile o dannosa che possa essere costa sacrifici. Abbiamo passato la farsa pandemica, abbiamo passato la crisi subprime, credo che passeremo anche questi piccoli o grandi traumi gestionali e finanziari, sostenuti dall’obbiettivo di poter ritornare ad impossessarci della nostra libertà, della nostra nazione ed della nostre tradizioni nel medio periodo.
Conclusione
Quello che credo sia importante in questa vicenda è avere imparato dagli eventi negativi. Essi servono per imparare, per cambiare mentalità. Oggi più che mai siamo chiamati a pensare autonomamente a divenire consapevoli sugli accadimenti reali e sul fatto che il vero potere è del popolo, non delle lobby finanziarie. Oggi più che mai siamo chiamati a non lasciarci convincere dal canto delle sirene che francamente oggi “cantano troppo”. Oggi più che mai siamo chiamati ad un ritorno alla fede cristiana. Dio ci chiama e ci sta venendo incontro. Abbracciamolo senza esitazione. Solo in questo modo, posizionando Cristo al centro del nostro piccolo ma grande mondo, potremo avere lo scudo per proteggerci e proteggere la nostra nazione da altre grandi sfide, che son certo torneranno a farsi sentire per metterci ancora una volta alla prova.
Concluderei con una frase: “Che Dio benedica l’America di Trump e tutto il mondo occidentale”
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