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Da parecchi anni si dice che gli sprechi in Italia siano troppi, da parecchi anni si continua ad aumentare le tasse degli italiani (e l’attuale Governo su questo tema promette molto bene) con la scusa del risparmio, del debito pubblico arrivato a punte altissime, sempre la medesima  pantomima per l’Italia e per gli italiani ma le risposte sono monotematiche: non ci sono soldi quindi aumenteremo le tasse. Con la scusa del debito pubblico e dell’ austerity tanto voluta dalle due potenze egemoni in Europa di denaro ce n’è sempre meno e la crisi che da parecchi anni persiste e sembra non essere mai finita. Dopo questo prologo che certamente non descrive un panorama dei migliori almeno per l’Italia ecco affacciarsi una nuova news su un tema che in quegli anni scatenò le ire dei partiti di destra che a mia opinione giustamente espressero il proprio disappunto in merito alla scelta voluta dai Dem per quanto riguarda l’acquisto di un “Aereo di stato” un vero e proprio costosissimo jet che avrebbe dovuto essere utilizzato dai vari premier italiani per effettuare i propri spostamenti, un jet che anche a mio parere non avrebbe mai dovuto essere acquisto dal Governo italiano dati i consti di acquisto e di mantenimento. Comunque sia diciamolo finalmente fuori dai denti: l’Italia non è l’ America pertanto a mio modesto parere non necessita di un jet appositamente allestito per i propri premier. Mi risulta che nemmeno i Santo Padre possieda un jet personale  e se non erro affitta i velivoli che gli necessitano dall’Alitalia. Dedicherei pertanto al passato Governo italiano la celebre canzone “Tu vuò fa’ l’americano” solamente che a differenza di quanto narrato nella canzone i soldi per il Jet in questo caso non glieli da “la borsetta di mammà” ma i conti correnti del popolo italiano. Se questi sono i lucrosi affari che sanno fare certi partiti, meglio evitarli. In questo caso per entrare più nello specifico il più scellerato spreco della storia dello “stivale” ovvero l’ “Air Force Dem” un Airbus acquistato in leasing dall’ ex coalizione per più di 168 milioni di Euro oggi sarebbe desinato a fare una assai triste fine come la stessa fine fecero gli oltre 168 milioni di Euro che gli italiani dovettero sborsare forse per un capriccio: l’acquisto di tale velivolo che oggi starebbe riposando inutilizzato in un Hangar di Fiumicino, abbandonato, completamente “degradato” , infatti per parlare in “gergo militare” all’aereo i gradi sarebbero stati “strappati dalle spalle” in quanto non presenterebbe più neppure le scritte “Repubblica italiana” e “Presidenza del Consiglio dei ministri” oltre tutto la necessaria manutenzione del velivolo non verrebbe effettuata da tempo. In parole povere il bellissimo e costosissimo aereo pagato profumatamente dagli italiani sarebbe oggi inutilizzato e lasciato andare al proprio destino. Da quanto affermerebbe Alitalia il jet sarebbe inutilizzato per lo scioglimento del contratto di Leasing stipulato con Etihad. Per poter rimettere in efficienza il velivolo servirebbero alcune centinaia di migliaia di Euro fra l’altro quello specifico modello di aereo di per se molto costoso come manutenzione, oggi sarebbe considerato vecchio quindi praticamente invendibile. Aerei di questo genere li starebbe utilizzando attualmente solo una compagnia inglese e questo particolare pertanto non renderebbe l’acquisto allettante quindi condannerebbe l’ aereo a rimanere vita natural durante nell’Hangar della nostra compagnie di bandiera. Ricordiamo che questo modello di jet Airbus A340-541 tre anni or sono si poteva comprare al prezzo di mercato di soli 50 milioni di Euro ed oggi il valore attuale dato che ogni anno l’aereo perderebbe valore non supererebbe i tre milioni  di euro quindi detto questo si evince che smantellarlo e venderlo a pezzi per la proprietà Etihad potrebbe essere più vantaggioso che rimetterlo in efficienza quindi rivenderlo. Quanto il jet fu acquistato fu un errore di per se ma addirittura si potrebbe dire un doppio errore, il primo fu fatto nell’acquisto di un bene praticamente inutile (come il tempo avrebbe dimostrato), l’errore successivo ovvero il secondo errore fu l’ acquisto tramite il leasing che permise il raggiungimento della cifra di 168 milioni e 205 mila Euro. Relativamente all’ anno 2016 il velivolo costò 39 milioni di Euro assicurazione compresa, l’anno successivo il jet raggiunse i 23 milioni 505 mila Euro, per il terzo anno, il 2018, il Governo dovette sborsare 15 milioni, poi il contratto di leasing venne finalmente sciolto permettendo all’Italia di non aggravare ulteriormente i costi ma con una perdita secca dell’inutile investimento. Il paradosso starebbe anche nel fatto che l’ “Air forse Dem” divenne uno dei baluardi di protesta dei pentastellati che lo utilizzarono fra le tante critiche per affossare Renzi affermando che il velivolo fu uno spreco considerando anche il fatto che in verità fu utilizzato pochissimo. Nulla di più vero, ma la realtà di oggi qual’ è? Pentastellati alleati con i Dem. Torniamo per un attimo però sulla vicenda del jet, per riassumere quindi cosa resta del fiammante aereo voluto dall’ amministrazione Dem alcuni anni fa? Solamente un grande spreco e alle spalle del popolo italiano, poi c’è chi propone di tassare le merendine, forse con questa tecnica i nostri eroi penseranno magari di ammortizzare i costi voluti per il celebre ed inutile aereo?

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Maira Alcantara
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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