Foto di Peter H da Pixabay
Visualizzazioni: 2

ARTICOLO OFFERTO DA GEO B SELLERO BRESCIA TEL 335.1807163

Siamo da sempre di fronte ad un grande enigma, un fatto giustificabile solamente con la potenza della fede, dopotutto il cristianesimo è fede allo stato puro. Se la fede fosse provata, credo che non si tratterebbe più di fede quindi che meriti avremmo

Foto di DEZALB da Pixabay

di fronte a Dio ? Tuttavia nel corso della storia umanamente ci si è spesso chiesto se la chiesa cattolica fosse effettivamente l’istituzione realmente voluta da Cristo e fondata dallo stesso Maestro. La chiesa cattolica è veramente basata sulle fondamenta petrine? San Pietro sarà stato realmente l’apostolo capostipite di tutti i papi della chiesa cattolica? Tutte domande umane assolutamente lecite dato anche il fatto che nel corso degli anni con l’ entrata in campo di Lutero e con la nascita del protestantesimo sarebbe stata messa in dubbio nientemeno che la presenza a Roma, del “principe degli apostoli” di Cristo, san Pietro. A parte gli scritti evangelici in merito, si sarebbe sempre trattato di un mistero legato alla fede, dato che il corpo del primate del cattolicesimo non sarebbe mai stato rinvenuto, ma solamente una tomba vuota nella basilica di san Pietro, a Roma, un sepolcro recante riferimenti all’apostolo, ma il corpo del santo non sarebbe mai stato rinvenuto. Oggi una notizia che potrebbe essere davvero esplosiva in termini di fede, una sorta di “prova regina” (se così volessimo chiamarla, tanto per esprimerci in termini adatti alla criminologia) se sarà confermata, sarebbe stata rinvenuta come possibile tomba del santo, ma torniamo indietro nel tempo. Molti anni or sono, Pio XII nel periodo degli scavi sotto la basilica di san Pietro interpellò una mistica cattolica, Maria Valtorta. La mistica affermò il fatto di aver avuto una particolare visione in cui avrebbe notato che la tomba del primo Papa della storia del cattolicesimo, Pietro, fosse ubicata nelle catacombe “ad Duos Lauros” nella zona romana di Torpignattara (afferma il giornalista Antonio Socci sul proprio blog “Lo Straniero”). La mistica avrebbe avuto anche una visione del corpo mummificato di san Pietro nell’atto di stringere un’antica pergamena. La Valtorta fra l’altro avrebbe descritto una cripta. Il ritrovamento dei resti del santo, tanto per riportare le parole di Papa Paolo VI, “sarebbero come oro” per il fatto che l’apostolo di Cristo avrebbe conosciuto, toccato, vissuto, ascoltato le parole, istruito da Gesù, abbracciato personalmente il Maestro. Questa particolare scoperta, se fosse confermata, la potremmo annoverare fra i ritrovamenti maggiori degli ultimi secoli. Anche in fatto di fede sarebbe un fatto importantissimo dato che le eventuali prove confermerebbero l’importanza cristiana della chiesa cattolica, che in questo caso si attesterebbe (non solamente per fede) come la chiesa realmente voluta, desiderata e fondata da Gesù in persona e poi, passata a Simon Pietro, l’ Apostolo incaricato dal Maestro di portare nel mondo l’insegnamento cristiano. Se poi i resti petrini fossero a loro volta confermati, questo ritrovamento sarebbe un vero e proprio

Foto di Dimitris Vetsikas da Pixabay

fatto miracoloso, nel quale si potrebbe leggere la volontà di Dio di riconfermare la propria chiesa in un mondo sulla via di una pericolosa scristianizzazione per la quale tutto verrebbe messo in dubbio in fatto di fede. Tre studiosi italiani come Liberato De Caro, ricercatore del CNR, Fernando La Greca, Professore università di Salerno ed Emilio Matricciani del Politecnico di Milano, avrebbero firmato (dice Socci) uno studio molto accurato sulla rivista “Heritage” dal titolo: “The Search of st Piter’s mamory ad catacumbas in the cemeterial area “ad Duos Lauros”in Rome”. “Ad Duos Lauros” a Torpignattara riporterebbe alle rivelazioni esatte della mistica Maria Valtorta in merito alla tomba di san Pietro. Stando allo studio quindi i resti di Pietro dovrebbero trovarsi in questo posto a Roma. Importante sapere che in questo luogo ci sarebbe anche la tomba della madre dell’Imperatore Costantino. Perché quindi i resti eventuali non starebbero riposando in Vaticano nella tomba di Pietro che tutti conosciamo scoperta e custodita in san Pietro? In questo caso saremmo di fronte ad un vero e proprio misterioso giallo archeologico. In fatto di fede sappiamo che il Maestro, Gesù, disse a Pietro:

”Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, tutto quello che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto quello che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (MT 16. 18-19)

Questa frase testimoniata dai Vangeli la dice lunga sulla fondazione della chiesa e dovrebbe essere sufficiente per poter credere.

(da Lo Straniero di Antonio Socci): negli anni successivi il ritrovamento della tomba petrina in Vaticano, l’epigrafista Margherita Guarducci pensò di aver trovato le ossa di Pietro in quegli scavi ma Padre Ferrua sj presente ai lavori si oppose sempre a questa identificazione. La Guarducci sostenne di avere individuato la prova della scoperta in un minuscolo graffito con frammenti di poche lettere, dove ritenne di leggere il riferimento al nome di Pietro. Le polemiche su questo frammento di intonaco datato III secolo sono state infinite e mai si sarebbe arrivati ad una conclusione.

Foto di Peter H da Pixabay

Per quale motivo quindi la tomba di Pietro sarebbe in Vaticano mentre i resti (se verranno confermati) sarebbero fuori dal comprensorio del più piccolo stato al mondo che invece custodisce la tomba vuota? I ricercatori ritengono che il sepolcro in Vaticano abbia anticamente ospitato i resti del santo ma in seguito, tali resti sarebbero stati spostati nelle catacombe di Torpignattara inizialmente a causa delle persecuzioni ed in seguito per il pericolo legato all’arrivo delle orde barbariche a Roma. Proprio in quel luogo Costantino avrebbe desiderato essere sepolto assieme alla madre ma nel caso dell’imperatore il destino fu beffardo dato che morì a Costantinopoli e lì venne sepolto. I tre ricercatori sopracitati avrebbero rintracciato nelle catacombe un’epigrafe sepolcrale importantissima su san Pietro datata metà del IV secolo, ma anche un affresco del santo nell’atto di reggere una pergamena (come letto dalle visioni della Valtorta). Stando a quanto dimostrerebbero complicati calcoli sulla pianta della Basilica i tre ricercatori affermerebbero di aver scoperto la cripta nella quale potrebbero trovarsi i resti del primo Papa: san Pietro. Ora resta da capire se finalmente si potrà procedere con gli scavi e mettere fine ad una sorta di mistero archeologico non da poco conto nella storia della chiesa.

Visualizzazioni: 2
Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

0 Condivisioni