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Targa Florio: Le origini

La città di Milano fu fonte di ispirazione per i padri fondatori della 1000Miglia che nel 1927 realizzarono il sogno di poter fondare a Brescia una gara di velocità che in seguito diverrà importantissima nel settore delle competizioni automobilistiche internazionali. Come Milano fu fonte di ispirazione per la nascita della 1000Miglia, Parigi divenne la città che illuminò la creatività di Vincenzo Florio denominato ” u Cavalleruzzu”, il creatore palermitano che tracciò il primo percorso della gara automobilistica più antica al mondo, la Targa Florio, discutendone i dettagli con l’amico Henri Desgrange che allora era il Direttore di una nota rivista francese “l ‘Auto”. Per la prima Targa Florio fu scelto un percorso non certo facile ma al contrario molto audace poco distante dalla città di Palermo. La gara si svolse su un tracciato prettamente siciliano di 146Km e 900 metri. Come punto di riferimento per la prima competizione venne scelto il  Grand Hotel delle Terme di Termini Imerese.

Il fondatore della gara fece realizzare a Buonfornello un paio di grandi capannoni in legno con box e tribune per gli spettatori. Un’altra importante opera che il fondatore della gara fece costruire per lo svolgimento della gara fu un cavalcavia in legno, adibito allo scopo di attraversare la strada senza alcun pericolo ma nel mentre godersi lo spettacolo. Per il nuovo evento automobilistico venne costruito un ristorante oltre che due grandi tende come pronto soccorso gestito dalla Croce Rossa. I box erano studiati per ospitare la sala stampa  nella parte superiore, una moderna sala stampa munita nientemeno che di telegrafo. Se vi sembrasse cosa da poco si consideri il fatto che l’unico telegrafo internazionale nel 1906 era a Milano. Anche la coreografia non era lasciata al caso ma studiata nei minimi dettagli. Due bande musicali creavano la giusta atmosfera suonando pezzi adatti allo scopo durante gli spazi di attesa del passaggio delle vetture. La gara era tanto importante per Florio e per la zona che le diede i natali che il fondatore fece costruire nientemeno che 400 metri di binari paralleli al rettilineo di Buonfornello, binari che vennero collegati alla linea ferroviaria Palermo Messina. Lo svincolo creato appositamente doveva servire per facilitare l’arrivo degli spettatori e degli appassionati di automobilismo provenienti da Palermo. La prima edizione della Targa Florio vide la presenza di 16 mila spettatori. L’ingresso era a pagamento formato da un “pacchetto” che comprendeva biglietto del treno andata e ritorno ingresso alle tribune e colazione. Il tutto per 13 Lire di allora. Considerando il fatto che a quei tempi i proprietari di automobili non erano certo poveri, la Targa Florio divenne un importante punto di riferimento della nobiltà di inizio 900 e di personaggi noti sia in ambito automobilistico che sociale. Un incontro quindi fra nobiltà e personaggi di spicco, di grande cultura. Per fare qualche nome Donna Franca Florio, la Contessa Morosini, la Principessa Lanza di Trabia, la Contessa di Mazzarino ma anche tanti altri appartenenti alle classi sociali più elevate dell’epoca. La gara venne rapidamente recepita dagli appassionati di automobilismo e dai piloti di allora. In effetti la Targa Florio vide la presenza di nomi che incontreremo in seguito durante le altre competizioni che si susseguiranno in Italia ed all’estero come ad esempio la 1000Miglia. Alla gara parteciperanno piloti come Cagno, Nazzaro, Lancia, Baillot, Campari, Nuvolari, Bordino, Ascari, Varzi, Masetti, Chiron, Ferrari. Fra le vetture che parteciparono alla prima edizione importante è la presenza di cinque Itala, una Fiat, una Berliet ed una Hotchkiss. Vinse la Targa Florio prima edizione del 6 maggio 1906 Alessandro Cagno su Itala. Il percorso studiato su tre giri vennero svolti dal vincitore in 9 ore 32 minuti e 22 secondi. La nuova gara diverrà un evento importantissimo non solamente per Florio ma anche per l’ immagine della Sicilia. La Targa Florio proseguirà per ben 61 anni terminando come gara di velocità nel 1957 in concomitanza con l’ incidente che porterà in quell’anno la 1000Miglia alla chiusura come gara di velocità. Il celebre incidente della 1000Miglia avrà una eco spaventoso anche sulle altre gare italiane. Anche la Targa Florio si troverà di conseguenza di fronte ad un bivio: sopprimere la gara o trasformarla in una semplice passeggiata. Gli organizzatori decisero di proseguire organizzando la corsa fino a quando, come accadrà per la maggior parte delle gare automobilistiche, muterà in gara di regolarità. Protagoniste del tracciato le terre di Sicilia formate da strade tipiche, tortuose e strette che percorrono la zona montana delle Madonie. Un particolare che fece entrare la gara fra le più ambite del periodo furono le difficoltà del percorso. I primi anni anche il solo portare a termine la gara, senza particolari piazzamenti era già da considerarsi una conquista per i piloti esperti del periodo. Poteva trattarsi anche di un test molto importante per le case automobilistiche di allora che mettevano a dura prova i propri veicoli. Anche la gara siciliana purtroppo diverrà teatro di incidenti non certo di lieve entità fra piloti e pubblico. Uno degli eventi tragici che farà da ago della bilancia avverrà nel 1926 quando il conte Giulio Masetti uscirà di strada a bordo della propria Delage al primo giro. Per i superstiziosi ed ancor’oggi nell’ambito automobilistico ce n’erano parecchi, l’incidente di Masetti avverrà durante lo svolgimento della 17 esima edizione. La vettura del conte Masetti contraddistinta dal numero 13 uscirà di strada rovinosamente. Un incontro fra due numeri non certo fortunati per la cabala, il 13 ed il 17. il particolare fece togliere il numero 13 dalla targa Florio che non verrà mai più assegnato ne a questa gara ma neppure a tutte le altre gare italiane ed estere. Dal 1955 al 1973 la Targa Florio crescerà di importanza candidandosi fra le competizioni automobilistiche dei Campionati Internazionali o mondiali per il settore Sport o GT. Da quel momento la gara divenne punto di riferimento ancor maggiore per i piloti ufficiali dei maggiori brand automobilistici, tuttavia dopo il 1973 venne esclusa dal circuito delle grandi prove internazionali per i numerosi e gravi incidenti ma anche per la difficoltà del percorso delle Madonie. Nel 1977 la gara fu teatro di un grave ed ultimo triste evento, un po’ come accadde per la 1000Miglia un ventennio prima. Alla 61 esima edizione la Osella Bmw di Gabriele Ciuti uscendo di strada nel percorso misto veloce di Bonfornello, travolse gli spettatori provocando due morti e tre feriti gravi fra cui lo stesso Ciuti, portando alla decisione di sospendere la gara al quarto giro. Quell’anno sarà determinante per l’ esistenza della Targa Florio che dal 1978 verrà trasformata in Rally Targa Florio. Nel mese di ottobre tuttavia ancora oggi si disputa la Targa Florio Classic, la rievocazione della gara originale ma ripresa nella modalità di regolarità. Per quest’anno la Targa Florio si è disputata dal 13 al 16 ottobre 2022.

IL 2022

Per quanto riguarda la Targa Florio Classic 2022 che si è svolta pochi giorni fa, dal 13 al 16 ottobre su un percorso a tre stadi un percorso per tappa, l’edizione 2022 ha visto un exploit delle Fiat. Ben tre Fiat 508 C hanno ottenuto i tre primi posti alla Targa Florio 2022. Gli equipaggi he hanno vinto la gara siciliana sono nomi conosciuti nell’ambito delle gare di regolarità del settore storico. Il primo posto con il numero 104 è stato conquistato da  Passante Mario e Moretti Dario a bordo di una FIAT 508 C della Scuderia Franciacorta Motori Asd, al secondo posto Accardo Angelo con Becchina Filippo su FIAT 508 C sempre della Scuderia Franciacorta Motori Asd,  anche al terzo posto un equipaggio non certo sconosciuto nell’ambito delle gare di regolarità per vetture storiche

 

 

 

 

 

La moderna rievocazione della Targa Florio si basa sempre sulle prove di regolarità calcolando il coefficiente delle vetture partecipanti. Sono ammesse tutte le automobili comprese fra gli anni della nascita della gara (1906) fino all’ anno 1977 che vide la chiusura della Targa Florio come gara di velocità . Accadde per questa meravigliosa gara quanto accadde anni prima per la 1000Miglia. Ambedue le competizioni, per poter riprendere permettendo di gareggiare su strade ad uso pubblico furono costrette a mutare in gare di regolarità. Dopotutto da una parte penso che forse sia stato meglio così, dopotutto le automobili iniziavano ad essere davvero troppo potenti per poter competere su strade pubbliche aumentando il rischio di incidenti. In effetti gli incidenti più gravi che le due competizioni hanno subito, a voler ben guardare, si sono verificati in periodi piuttosto recenti. Questo fattore denota appunto una rapidissima e grande evoluzione nelle performance delle vetture che dalla fine degli anni 50 iniziavano a rendere inadeguate le gare su strade pubbliche. Quello che è certo è il fatto che passando dalla modalità di velocità alla regolarità, le competizioni hanno certamente perso una parte del proprio fascino, quel fascino dovuto alla combattività ed alla velocità, tuttavia rivedere su strada queste meravigliose automobili rende entusiasmanti anche i momenti di gara vissuti durante i nostri giorni. Le gare automobilistiche del settore storico con le proprie vetture, restano nell’ambito automobilistico una grande testimonianza del passato, particolare necessario per comprendere il presente e per conoscere ai nostri giorni, località davvero da sogno.

Per tutti i risultati finali della TARGA FLORIO (clicca quì)

Le immagini della Targa Florio 2022 sono state gentilmente messe a disposizione dall’organizzazionehttps://www.targa-florio.it/

 

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Maira Alcantara
Author: Maira Alcantara

free lance generalista, incaricata anche per articoli speciali relativi a settore sport ed automobilismo storico e moderno

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