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Introduzione di Goldfinger

Sembra che la nostra bella nazione, anzi, a dire il vero l’intera umanità, sia entrata in un periodo molto simile a quello delle “sette piaghe d’Egitto”. Non c’è più nulla che funzioni dopo l’entrata dell’Italia nel famigerato EUROCLUB, un club formato da vasi di ferro e da vasi di coccio, da predatori seriali e da prede. Noi purtroppo saremmo la miglior preda oggi sul mercato UE, spolpata quella poi probabilmente verrà il turno della Spagna, seguirà il Portogallo,  la Grecia ha già dato, e via dicendo, fino al punto in cui l’impoverimento del sud Europa diverrà una costante. Il denaro circola da conto a conto e non si consuma quindi è presumibile che vedremo, in futuro, i paesi del nord UE sempre più ricchi e quelli del sud UE sempre più impoveriti. Questo fattore a mia opinione, è determinato dal fatto che sia l’Italia che la UE siano controllate da uomini facenti l’interesse del potere finanziario internazionale. Per entrare le contesto italiano saremmo di fronte ad una classe politica divenuta una sorta di “casta impenetrabile” che non opera certamente a favore dei cittadini che li hanno eletti, ma dei poteri forti che offrono loro, il potere “sulla vita e sulla morte” dei cittadini e delle economie nazionali. Nel caso della UE spesso non sappiamo neppure chi siano i personaggi che decidono dagli scranni del potere.

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Ci avrei pensato molto bene ad entrare in Europa se fossi stato quel politico che pur di portarci in UE avrebbe instaurato nientemeno che una tassa chiamata “tassa per l’Europa” (mai restituita completamente) e che avrebbe a suo tempo affermato: Con l’Euro lavoreremo di meno e guadagneremo di più (clicca quì). Questo soggetto che reca il nome scherzoso di un noto insaccato sarebbe stato più sincero se avesse detto NON LAVOREREMO PIU MA VIVREMO DI SUSSIDI DI STATO. In questo caso quantomeno, sarebbe stato encomiabile per sincerità. In questo periodo tutto sta crescendo di prezzo. Dapprima i carburanti, poi i prezzi energetici seguiti dai generi alimentari e non alimentari. Stanno confermandosi purtroppo le nostre fosche previsioni, quando in passato (10 anni fa circa) descrivemmo lo scenario che avrebbe dovuto materializzarsi ma noi siamo complottisti quindi non degni di considerazione…. Tutto purtroppo si sta avviando come avevamo previsto verso un Grande Reset economico. Come disse Klaus Swab, ideologo del WFE di Davos, entro il 2030 gli italiani non avranno più nulla ma saranno felici perchè stiamo inculcando nella loro mente questo concetto (clicca quì). L’inganno deve essere per forza di cose elegante, in modo da essere accettato di buon grado. Quel che è certo è il fatto che così facendo entro il 2030 ci porteranno via tutto, dando inizio ad un regime derivato da una vera e propria aberrazione in stile capital-comunista. 

La strategia:

Per poter espropriare tutto in modo elegante agli italiani è necessario agire sui prezzi. Per prima cosa aumentare i prezzi energetici. Per poter far ciò è necessaria la guerra in Ucraina, un deterrente creato allo scopo di terrorizzare i cittadini UE per poi svuotar loro le tasche (costringendoli ad indebitarsi personalmente in compagnia dello stato tramite il MES) in modo da espropriarne i beni legalmente. Come? Tramite il potere finanziario, in questo caso servendosi della borsa olandese che aumenta artificiosamente i prezzi del gas (che in realtà sarebbero rimasti più o meno invariati) facendo in modo che alle aziende ed ai privati arrivino fatture da capogiro. Le aziende si troveranno quindi di fronte ad un bivio obbligato: o creare debito per pagare l’energia e nel medio temine fallire, oppure chiudere per non pagare bollette troppo sconvenienti. Per i privati la medesima strategia porterà ai medesimi effetti ma con il fattore debito che si riverserà sulle proprietà sia finanziarie che immobiliari dei cittadini. Così facendo il piano di Swab e degli altri psicopatici che lo controllano andrà matematicamente a buon fine. “Non avranno nulla ma saranno felici….” (clicca quì) 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Swab avrebbe potuto dire “saranno becchi e pure cornuti” ma questo avrebbe messo in allarme naturalmente. Oggi gli aumenti aggrediscono gli affitti, una conseguenza ovvia, un effetto domino prodotto dagli aumenti dei carburanti. Tutto previsto dalla strategia di Davos, quindi non preoccupiamoci, se perder tutto ci renderà felici tuttavia forse potremmo aver bisogno di un valido psichiatra. Dopo aver parlato con amici che sono collocati al primo stadio della filiera alimentare, credo che quest’inverno, se la direzione non cambierà, assisteremo ad un naturale e prevedibile aumento non da poco dei prodotti alimentari. In questo modo inizierà molto presto il Grande Reset. A proposito papa Francesco qualche settimana fa si sarebbe alleato con i Rotschild, quei banchieri internazionali proprietari della maggior parte delle banche al mondo, quelli che dirigono le danze finanziarie, quelli al vertice della piramide e tutto in nome dell’equità. La news veniva riportata alcune settimane fa anche da un noto quotidiano ma viene confermata anche da Maurizio Blondet (clicca quì)Insomma, vogliamo iniziare ad aprire gli occhi oppure attendere che tutto ci sia tolto ?

Prezzo degli affitti in salita: i più colpiti sono fuori sede?

Per gli studenti fuori sede è sempre più difficile nel 2022 trovare una sistemazione che possa permettergli di vivere nella città in cui inizieranno o proseguiranno gli studi, in modo adagiato lontano da casa e dai loro affetti più cari. L’inflazione ha colpito, e non di poco, il costo degli affitti, che si tratti di stanze singole, ma allo stesso modo anche di monolocali o bilocali. I prezzi delle stanze singole sono aumentati di ben 11 punti percentuali rispetto al 2021, arrivando, in media, a 500 euro al mese. Il ezzo degli affitti è aumentato sia a causa dei prezzi del mercato immobiliare in continuo aumento ma ma anche perché il costo delle utenze è aumentato. Questo comporta agli studenti una notevole spesa maggiore da saldare per le utenze e allo stesso modo la spesa per un trasloco forniture luce e gas è da considerare. Da una parte questa si presenta come la giusta occasione per i proprietari che affittano: quanto solo nel 2022, rispetto al 2021, la domanda segna un +45% per le singole e un +41% per le doppie, mentre lo stock di locazioni disponibili sul mercato si riduce.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

CHI SUBISCE I RINCARI?

Purtroppo il trend è eterogeneo nelle diverse città che sono state prese in considerazione dallo studio di Immobiliare.it ma fanno eccezione le città di Catanzaro (-10,6%) e Pescara (-19,4%) in cui si ha una leggera diminuzione dei prezzi per gli affitti. Nel resto del territorio Nazionale i prezzi per le singole sono aumentati, a Padova addirittura del 42,2%.
Milano si conferma essere la città più costosa in tutta Italia per gli affitti brevi degli studenti. Una stanza singola a Milano oggi costa, in media, 620 euro al mese, registrando un aumento del 20,1% rispetto al 2021 dove i prezzi delle stanze singole all’interno di un appartamento condiviso in media oscillavano dai 450 ai 500 euro. Per un posto letto in una stanza doppia non si hanno considerevoli vantaggi dato che sempre a Milano affittare un letto in una stanza doppia costa dai 350 ai 450 euro. Per la stessa cifra, è possibile ottenere una stanza singola in diciotto delle trentadue città prese in considerazione dallo studio. A questo punto, anche se il risparmio è poco, ma meglio prepararsi a vivere con un coinquilino. Al secondo posto è presente Roma in cui, una stanza singola ne costa 465, ovvero oltre 150 euro in meno. Seguono Padova (458 euro), Firenze (451 euro) e Bologna (447 euro).

Come sta reagendo lo stato al rialzo dei prezzi nel campo degli affitti?

Esistono diversi aiuti economici a sostegno di coloro che studiano lontano da casa. A partire delle “classiche” borse di studio, cui concorrono tutti gli studenti meritevoli, e che sono previste anche per i fuori sede. Per farne richiesta basta seguire la procedura disponibile nel bando dell’Ente regionale per il Diritto allo Studio di riferimento dell’Ateneo.

Oltre a questo, le singole Università del territorio italiano possono proporre per regione degli incentivi per i singoli studenti fuori sede iscritti ai corsi di laurea. Ognuno di essi ha dei requisiti ben precisi da rispettare.

Per la regione Lombardia, portiamo l’esempio dell’Università Statale di Milano in cui, per tutti gli studenti fuori sede, è previsto un contributo per le spese per le locazioni di immobili abitativi sostenute durante l’anno 2021/22 dagli studenti: – “iscritti alle università statali” con ciò intendendo gli studenti che risultano iscritti nell’a.a. 2022/2023; – appartenenti a un nucleo familiare con un indice della situazione economica equivalente non superiore a 20.000 euro; – fuori sede residenti in luogo diverso rispetto a quello dove è ubicato l’immobile locato; Inoltre i cittadini di Milano possono scoprire tutti i Bonus attivi e offerti ai cittadini richiedendoli direttamente nei CAF Milano.

L’Università, entro 30 giorni dalla scadenza del bando, effettuate le verifiche sulle domande presentate, provvederà a comunicare al MUR (Ministero dell’Università e della ricerca) i dati relativi al numero degli studenti aventi diritto al contributo.

Foto di Andrew Tan da Pixabay

Risulta importante chiarire che:

l’agevolazione può essere richiesta solo nei primi 4 anni della durata del contratto

°  l’agevolazione può essere richiesta solo nei primi 4 anni della durata del contratto

° l’intestatario bollette e contratto di affitto deve essere lo studente interessato e non un familiare

Altro incentivo a favore degli studenti fuori sede sono i contratti d’affitto. Il contratto per studenti universitari è studiato già per avere dei vantaggi sia per il locatore che per il locatario. Il primo potrà usufruire della cedolare secca al 10%, mentre lo studente potrà detrarre parte della spesa dal 730.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/rincaro-affitti-studenti

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Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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