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E’ tanto di quel tempo che sosteniamo il fatto che l’essere schiavi di paesi terzi per l’approvvigionamento energetico, sia assolutamente negativo per la nostra Italia, una nazione per lo più baciata dal sole. Personalmente non sono pro green ma pro buon senso. A me non importa nulla su come si produca l’energia. Quello che so è che l’energia ci serve, è necessaria. Le mie idee le ho esternate spesso in articoli precedenti e per quanto mi riguarda, salvo eccezioni, ritengo il green una grandissima bufala, tuttavia politicamente ed economicamente se si fosse riusciti ad arrivare ad una produzione di energia autoctona, per la maggior parte proveniente dal solare o dall’eolico, sarebbe stato per gli italiani, oggi, una grande conquista.

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Questo fattore (a parte le teorie green esasperate da personaggi piuttosto discutibili) ci permetterebbe non solamente un notevole risparmio, ma soprattutto una conquista in termini di libertà specialmente in periodi incerti come i nostri. La produzione naturale di energia ci permetterebbe di non essere più schiavi di compromessi politici con paesi terzi ricchi di carburanti fossili. Oggi come oggi con l’ entrata in scena della guerra in Ucraina e le sanzioni verso la Russia, ci staremmo rendendo conto che la schiavitù energetica con paesi esteri, spesso poco stabili, potrebbe costarci molto cara. A proposito, siamo sicuri che questa guerra non sia stata creata a tavolino per obbligare la popolazione ad accelerare le scelte green? Potrebbe essere, tuttavia parlare di questo in questo momento sarebbe un po’ fuori tema ma la “pulce nell’orecchio” ve la voglio comunque mettere. Fatto sta che comunque lo si voglia vedere, nei prossimi mesi invernali, potremmo essere di fronte ad un contingentamento energetico che potrebbe portare a grandi difficoltà sia economiche che sociali. Per la cecità politica o per gli interessi politici che fino ad oggi hanno dominato producendo nel nostro periodo un clima assolutamente anormale ed ormai insopportabile. Se la politica energetica di svincolo da paesi terzi fosse iniziata anni fa, probabilmente oggi potremmo dormire sonni tranquilli anche in assenza del greggio o del gas estero ma non è stato così. Politicamente si è sempre tergiversato, si è sempre giocato sulla pelle dei cittadini ma ora i nodi vengono al pettine e chi alla fine ci rimetterà? I cittadini italiani come sempre. A proposito di contingentamento energetico, forse non ve ne sarete accorti ma se riscaldaste la casa con il pellet vi faccio presente che giorni fa ho notato già che il prezzo di questo carburante, che lo scorso anno si barcamenava fra i 4 ed i 5 Euro a sacco, oggi viene proposto a 9,50 Euro a sacco (in estate) e questo non è un sentore molto promettente per i prossimi mesi invernali. (Introduzione di Goldfinger)

L’Europa propone l’obbligo del fotovoltaico dal 2030!

La Commissione Europea pubblica un pacchetto di proposte che include l’obbligo fotovoltaico su tetti entro il 2030. Questo è un pacchetto volto a due principali motivi: differenziare l’importazione energetica italiana e abbassare la dipendenza da Russia e gli altri stati esportatori, accelerare rapidamente la transizione ecologica, con fonti di energia rinnovabili per luce e gas. Durante la settimana scorsa l’Unione Europea e in particolare la commissione Europea di Bruxelles e la presidentessa Ursula von der Leyen ha presentato un nuovo pacchetto di proposte che include l’obbligo del fotovoltaico per molti edifici.

L’obiettivo è chiaro e semplice e si basa su due principali punti attuali:

Transizione Energetica verso fonti di tipologia rinnovabile, abbassando l’impatto ambientale degli degli stati membri per il consumo di energia e diversificare le fonti di approvvigionamento di energia e internalizzare la produzione negli stati membri. Gli stati europei sono tra gli stati che hanno un impatto maggiore a livello di produzione di CO2 e di consumo di fonti di origine non rinnovabile, basti pensare che ancora oggi il 40% dell’elettricità italiana viene generata da gas naturale e, in una minoranza di stati, il carbone è ancora una delle fonti principale di produzione di energia. Le constatazioni scientifiche sulla necessità di avere una svolta green per l’economia dei paesi occidentali e non, è ormai fuori discussione, non è ancora stato fatto abbastanza! Solo nell’ultimo anno in Italia la percentuale di energia con origine rinnovabile si è avvicinata a quella non rinnovabile. Un altro fattore decisivo

Foto di Alexander Droeger da Pixabay

per questo pacchetto di proposta è la crisi energetica che stiamo vivendo causata proprio dalla dipendenza energetica degli stati membri rispetto al gas russo. Internalizzare la produzione e renderla green permetterebbe quindi di uscire dalla dipendenza di gas russo riducendo allo stesso tempo l’impatto comunitario.

Cosa implica questo pacchetto di proposte?

Innanzi tutto questo è un pacchetto di proposte è stato presentato in un documento ufficiale dell’Unione Europea. Il piano, denominato REPowerEU, apporterà agli stati membri circa 210 miliardi di euro che saranno disponibili dalla seconda metà del 2022 fino al 2027. L’effetto di questo piano dovrebbe portare anche alla risparmio di almeno 100 miliardi di euro all’anno che vengono spesi per importare energia dagli stati esteri.

Obbligo del fotovoltaico: quali sono i punti del programma?

Obbligo del fotovoltaico in Europa: il principale punto del programma, su cui si concentra la maggior parte delle attenzione è appunto l’obbligo di installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto. Questo significa che dovrai installare per legge un pannello sulla tua villa? In realtà no. Questo obbligo farà affidamento solo edifici pubblici e commerciali in primis e successivamente quelli residenziali di nuova costruzione.

Nel 2026, obbligo pannelli solari su edifici pubblici e commerciali di nuova costruzione

Nel 2027, obbligo pannelli solari su tutti gli edifici pubblici e commerciali, vecchi e nuovi

Nel 2029, obbligo pannelli solari su edifici residenziali, ma solo di nuova costruzione

Foto di akitada31 da Pixabay

Una deroga a tale regola però ce l’avranno le infrastrutture con una superficie utilizzabile inferiore ai 250 m². Questo però risulta anche un invito ai cittadini di fare la propria parte, installando impianti solari e attivare le offerte luce per il fotovoltaico ad hoc, garantendo un risparmio dato dalla produzione stessa. Con questa proposta la commissione vuole incrementare la produzione di fonti rinnovabili all’interno dell’Unione arrivando al 45% in 8 anni da oggi, il piano sarebbe quindi passare a 600 GW entro il 2030, cifra che al momento sembra veramente ottimista vista la produzione attuale. L’obbligo fotovoltaico però non è il solo.

Come raddoppiare l’Idrogeno

Un altro punto forte del nuovo piano di investimenti per il 2030 è quello di aumentare la produzione e l’applicazione dell’idrogeno per utilizzi energetici. Entro quella data si vuole inoltre aumentare la produzione a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile all’interno dell’Unione.

Fonte:https://energia-luce.it/news/repowereu-obbligo-fotovoltaico/

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Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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