Foto di Grégory ROOSE da Pixabay
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Il fotovoltaico, uno dei pochi sistemi per liberarsi dal giogo energetico e dalle fluttuazioni dei mercati che comunque se si osservassero i prezzi, bene o male giocano sempre al rialzo, tanto più oggi, periodo in cui i conflitti a mia opinione creatie pilotati per il raggiungimento di determinati obbiettivi (ma non è questa l’occasione per discuterne) restano il principale alleato dell’aumento dei prezzi dei carburanti. Il conflitto ucraino ha avviato una contrazione del gas che da anni arrivava dalla Russia a prezzi calmierati. Se Putin oggi non ci vende più il gas, non ci vende più il greggio, il nostro stato cercherà di rifornirsi da altri stati amici. Se questi stati “amici” dovessero chiuderci gli oleodotti ed i gasdotti a causa del recente conflitto israeliano, a chi si rivolgerebbe l’Italia per acquistare i combustibili? A conti fatti la maggior concentrazione di greggio è in determinate zone del mondo in primo luogo il mondo islamico ma anche la Russia (che per noi ora è fuori gioco) il sud America e gli USA. L’Italia volutamente o meno non ha mai brillato certo per scelte lungimiranti, ed ora ne paga le amare conseguenze. In Italia l’enegia nucleare è stata osteggiata per anni, complice il terrore suscitato dai media legato problematiche dello sversamento di materiali redioattivi dalle centrali di Chernobyl e Fukushima, quindi zero centrali nucleari. Il gas naturale del mediterraneo non è mai stato sfruttato, anzi, l’Italia lo lascerebbe estrarre a stati terzi quando in verità potrebbe iniziare le trivellazioni ma servirebbe tempo. I conflitti sono improvvisi, arrivano a ciel sereno quindi poco prevedibili. Se fossimo colpiti su due fronti da questa guerra economica cosa faremmo? Il fronte russo dell’energia è chiuso per le disastrose sanzioni che l’occidente ha messo in atto. Il fronte mediorientale resta ad altissimo rischio. Il fronte nordafricano è a propria volta a richio per il fatto che si tratti di stati islamici. L’Italia si troverebbe stretta, schiacciata in una morsa, nella medesima situazione di sempre, come un vaso di coccio stritolato dai vasi di ferro che in questo caso sarebbero da vedersi negli eventi economici non certo favorevoli.

Foto di LCEC da Pixabay

La miopia e l’inettitudine (forse voluta) di una certa politica nel non far nulla di lungimirante per potersi garantire una certa autarchia nell’ambito dell’energia, nel caso di catastrofi economiche, ci avrebbe portato a divenire uno stato ad altissimo rischio di immobilità. Senza l’energia e senza i carburanti l’Italia si fermerebbe inevitabilmente. Forse l’unica alternativa possibile sarebbe comprare i carburanti ad un prezzo non certo conveniente dai paesi produttori, che non siano delle zone interessate ai conflitti aumentando l’indebitamento estero e quindi divenendo sempre più ricattabili dai paesi creditori. Oggi siamo circondati da guerre e questo lascia poco sperare di poter avere per lunghi anni energia a costi contenuti. L’unico spiraglio potrebbe essere, almeno per i privati, pensare ad un investimento nel fotovoltaico che oggi devo ammettere rivelarsi poco costoso, o se in zone ventose in piccoli impianto di piccole pale eoliche. Diciamo che gli impianti fotovoltaici sarebbero quelli più versatili, per il fatto che si adattano a tutto. Il fotovoltatico produce energia dal sole ed il sole c’è dappertutto, sia in estate che in inverno, eccetto nei giorni di pioggia o neve. Con l’ausilio di accumulatori per tamponare eventuali giorni uggiosi e per l’utilizzo notturno il gioco è fatto. Credo che come non mai oggi sarebbe indispensabile crearsi un certo approvvigionamento energetico privato, liberandosi dalla schiavitù dell’energia tradizionale. I rischi di restare senza denaro per il pagamento di bollette energetiche astronomiche è altissimo, forse maggiore di quanto una famiglia potrebbe spendere di impianto fotovoltaico se vedessimo l’investimento proiettato in un periodo temporale medio. Nelle prossime righe la giornalista Teresa Monaco ci offrirà delle delucidazioni in ambito delle ultime scoperte mirate ad una maggior resa delle celle fotovoltaiche. Vi chiedo tuttavia una riflessione su quanto riportato in questa introduzione. Penso che “prevenire sia meglio che curare”. Vivendo oggi in un mondo molto volubile ed ad altissimo rischio nell’approvvigionamento energetico, penso che a conti fatti, il miglior piccolo investimento che potessimo fare non sarebbe da vedersi nella vettura nuova o usata ammesso che la nostra finzioni ancora bene, ma in un impianto fotovoltaico installato sui nostri tetti o sul nostro capannone, oltrettutto un impianto fotovoltatico di dimensioni sufficienti per fornire energia alla nostra famiglia (circa 3kW) oggi costa certamente meno di una vettura recente, con il vantaggio che qualsiasi cosa accada l’energia per soddisfare le vostre necessità famigliari o aziendali l’avrete e sarà gratuita.

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Rivoluzione nel fotovoltaico: Da una foglia l’energia del futuro?

Il sole potrebbe finalmente svelare tutto il suo potenziale. Un’intuizione luminosa, direttamente ispirata dalle foglie verdi che ondeggiano nei nostri giardini, potrebbe essere la chiave per trasformare l’energia solare. L’Imperial College di Londra ha presentato PV-Leaf, una tecnologia che potrebbe cambiare il nostro rapporto con il sole. Una semplice foglia come modello potrebbe davvero rivoluzionare il mondo dell’energia?

Quando Madre Natura insegna tecnologia

Abbiamo sempre saputo che il sole è una fonte inesauribile di energia. Tuttavia, i tradizionali pannelli solari catturano solo tra il 10% e il 25% di questa preziosa risorsa, dissipando il resto in forma di calore. Calore che, durante le torride giornate estive, diventa un nemico, surriscaldando i pannelli e richiedendo sistemi di raffreddamento, con un inevitabile impatto sull’efficienza e sui costi.

Ma cosa succederebbe se potessimo imitare la natura, che da millenni ha ottimizzato la sua capacità di utilizzare l’energia solare? Gli alberi e le piante non necessitano di ventole o sistemi di raffreddamento. L’idea di guardare alle foglie come modello non è solo romantica, ma potrebbe essere geniale nella sua semplicità.

Foto di Grégory ROOSE da Pixabay

L’Innovazione dietro PV-Leaf

Le foglie, con la loro forma e struttura particolari, non sono frutto del caso: sono il prodotto di milioni di anni di evoluzione, ottimizzate per assorbire al meglio l’energia solare. Questo concetto evoluzionistico e funzionale ha ispirato i ricercatori dell’Imperial College di Londra a sviluppare PV-leaf, che non solo cattura l’energia solare, ma sfrutta anche l’acqua in modo innovativo, ispirandosi al processo di traspirazione delle piante.

PV-Leaf: I benefici di questa tecnologia

La PV-leaf non è solo un altro dispositivo tecnologico, ma promette di essere un pilastro fondamentale nell’evoluzione del fotovoltaico. Ecco le principali caratteristiche che la distinguono e la rendono unica:

·       Un salto di efficienza: L’innovativa tecnologia PV-leaf si propone di incrementare del 10% l’efficienza nella produzione di energia elettrica, riducendo sensibilmente le perdite di energia.

·       Oltre l’elettricità: Questa non è solo una cella solare. PV-leaf potrebbe produrre oltre 40 miliardi di metri cubi d’acqua dolce ogni anno, rispondendo a un bisogno sempre più pressante a livello globale.

·       Sostenibilità ed economia: Immaginate un mondo senza la necessità di materiali costosi, ventole e complesse infrastrutture di raffreddamento. La PV-leaf potrebbe rendere tutto ciò una realtà, abbattendo i costi e riducendo l’impronta ecologica.

La sfida, ora, è vedere se la promessa di questa “foglia tecnologica” troverà terreno fertile nel mercato energetico globale. L’Imperial College di Londra ha certamente acceso un faro su un percorso promettente. La possibilità di combinare l’efficienza energetica con la produzione d’acqua dolce potrebbe avere un impatto senza precedenti, rivoluzionando non solo il modo in cui utilizziamo l’energia, ma anche come affrontiamo alcune delle sfide ambientali più gravi del nostro tempo.

Se la natura detiene da sempre i segreti dell’energia sostenibile, forse è giunto il momento di ascoltarla. E con la PV-leaf, potremmo finalmente avere gli strumenti per farlo.

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/fotovoltaico-pv-leaf/


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