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Introduzione di Goldfinger

Da sempre sosteniamo a rigor di logica che il futuro sia nei giovani. I giovani sono deputati alla costruzione ed al miglioramento del mondo futuro. Tuttavia per nostri giorni non è così. I giovani di oggi hanno lanecessità di essere in sinergia, “fusi” con la famiglia d’origine sino ad età avanzata. Già gli Italiani sono da sempre molto attaccati alla propria famiglia, tuttavia, il sistema attuale che vedrebbe nei giovani, non una risorsa, come dovrebbero essere considerati, ma un impaccio, porterebbe i giovani ad essere disincentivati nell’iniziare una vita da soli e nel fondare una propria famiglia. E’ normale che un giovane che non lavora se non saltuariamente oppure che nonostante lavori non guadagni sufficientemente per poter divenire autonomo, scelga per forza di cose di rimanere in famiglia fino a tarda età aiutato dai genitori. Inutile parlare di “bamboccioni” come qualche politico si espresse anni fa, offendendo i nostri ragazzi, sempre più poveri e disincentivati. Personalmente perlerei di malafede da parte di quei soggetti che offendessero i nostri giovani, dimostrando di essere solamente capaci di “dare fiato alle corde vocali” senza fare alcuno sforzo affinchè le cose cambino. D’altraparte a dover cambiare le cose è il sistema piolitico. Qualcuno avrebbe votato dei delegati per fare l’interesse delle nazione quindi, essi sarebbero colpevoli del malessere nazionale pertanto, meglio tenere la bocca chiusa, spesso si fa una figura più elegante. Fatto è che oggi i giovani italiani cercano di stare sempre più in famiglia, fino a tarda età e non so loro dar torto. Stare in famiglia tuttavia da una parte è anche apprezzabile dato che i genitori non certo giovani, possono aver bosogno dei figli. Tuttavia sarebbe meglio che rimanere in famiglia non fosse una scelta obbligata ma magari consapevole. Comunque lo si voglia guardare è sempre meglio che il giovane ad un certo punto divenga autonomo ma siamo sicuri che oggi esistano le condizioni adatte per oterlo fare?

Articolo di Giulia Esposito: 

Giovani Italiani e indipendenza: perché restano a casa più a lungo

Un decennio fa, il giovane italiano medio era pronto a volare via dal nido familiare a 25 anni. Ma il 2022 racconta una storia diversa: ora l’età sale a 30. Mentre l’Europa avanza, l’Italia sembra zoppicare. Dietro questi numeri, emergono sfide e trasformazioni che stanno ridefinendo l’idea di indipendenza per la nostra gioventù.

Fattori che influenzano la decisione di diventare indipendenti

In Europa, quando si parla di indipendenza residenziale, la media si posiziona intorno ai 26,4 anni. In questo panorama, l’Italia si colloca tra i paesi con un ritardo maggiore nell’indipendenza dei giovani.

Le nazioni che superano l’Italia in questa triste classifica sono la Croazia, con una media di 33,4 anni, seguita da Slovacchia, Grecia, Bulgaria, Spagna e Malta, tutte con medie poco sopra i 30 anni.

Al contrario, le nazioni europee che vedono i propri giovani diventare indipendenti in modo più precoce sono la Finlandia, la Svezia, la Danimarca e l’Estonia, con medie che oscillano tra i 21,3 e i 22,7 anni.

Ma cosa frena i giovani italiani ad abbandonare il contesto familiare? Una serie di motivi emerge chiaramente:

  • Salari non adeguati: Molto spesso, la retribuzione percepita dai giovani non è sufficiente per coprire le spese di un’abitazione autonoma.

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  • Durata degli studi: I percorsi formativi in Italia tendono ad essere più lunghi rispetto alla media europea, ritardando l’ingresso nel mondo del lavoro.

  • Livelli di disoccupazione: I dati sull’occupazione sono particolarmente preoccupanti, con una disoccupazione del 28,7% tra i diplomati e del 15,6% tra i laureati.

Un altro fattore che ostacola l’indipendenza residenziale è il crescente costo degli affitti. Nella tabella in basso le città che hanno visto aumenti significativi:

Città

Rincaro Affitti 2023 rispetto al 2022

Roma

+4,9%

Milano

+10,8%

Napoli

+5,4%

Torino

+10,6%

Palermo

+5,9%

Genova

+5%

Bologna

+17,8%

Firenze

+20,2%

Venezia

+14,1%

Tra uomini e donne: chi conquista l’indipendenza prima?

Un altro dato interessante emerge dalla panoramica europea: le giovani donne tendono a lasciare la casa familiare prima dei coetanei maschi. Nel 2022, le donne europee hanno raggiunto l’indipendenza residenziale all’età media di 25,4 anni, mentre gli uomini a 27,3 anni. Questa tendenza si riflette anche in Italia, con le donne che diventano indipendenti attorno ai 29 anni e gli uomini attorno ai 30,9 anni.

Il costo di vivere da soli: guardando oltre l’affitto

Foto di Andrew Khoroshavin da Pixabay

L’idea di stabilirsi in un proprio spazio è affascinante, ma porta con sé domande cruciali come: “Quanto mi costerà vivere da solo?”. L’affitto è solo la punta dell’iceberg, e sotto la superficie emergono molteplici responsabilità economiche.

Il prezzo dell’affitto varia in base a diversi fattori. La localizzazione dell’immobile, ad esempio, gioca un ruolo chiave. Una casa vicino al centro o ben collegata con mezzi pubblici ha sicuramente un costo superiore. Allo stesso modo, l’efficienza energetica dell’abitazione può influenzare il prezzo delle bollette, compresi i costi di gas e luce, anch’essi sempre più in crescita dopo la crisi energetica.

Un altro aspetto da considerare quando si decide di traslocare e vivere da soli è la caparra. Questo deposito cauzionale, richiesto all’inizio del contratto di affitto, funge da garanzia per il proprietario contro possibili danni all’immobile o mancato pagamento dell’affitto. Generalmente, si parla di due o tre mensilità d’affitto, una spesa che può pesare sul bilancio iniziale.

Costi variabili in città diverse:

  • Milano: un monolocale può superare i 600-700€

  • Palermo: monolocali intorno ai 400-450€

Riepilogo delle spese medie mensili

Spesa

Costo

Affitto

400-450€

Spesa al supermercato

200-250€

Gas e luce

70-150€

Acqua

30-50€

TARI

28€

ADSL

30€

Considerando queste spese, un singolo individuo potrebbe spendere tra i 750€ e i 950€ al mese. Con l’aggiunta di trasporti e svaghi, il totale mensile potrebbe superare i 1.000€. Per una vita indipendente bilanciata, uno stipendio ideale potrebbe aggirarsi intorno ai 1.400-1.500€.

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Pertanto, per molti giovani, condividere un appartamento potrebbe essere una soluzione più conveniente, riducendo la quota individuale delle spese. Pianificare e informarsi può aiutare a navigare con successo verso l’indipendenza.

L’indipendenza residenziale rappresenta un importante passo nella vita di ogni giovane. Tuttavia, le sfide economiche e sociali attuali rendono questo passo sempre più difficile, specialmente per i giovani italiani. Si spera che in futuro, con politiche mirate e interventi specifici, la strada verso l’indipendenza possa diventare meno tortuosa per le nuove generazioni.

Fonte: Studio ProntoBolletta

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