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L’articolo delle prossima righe proposto dalla giornalista economica Emma Martin mette in risalto il fatto che l’Italia sia a secco in fatto di energia idroelettrica a causa dei cambiamenti climatico. Ancora una volta il potere mediatico si presta all’allarmismo. Come oggi è di moda i media insistono nel terrorismo mediatico ordito tramite falso allarmismo con lo scopo di mantenere in un clima di sottomissione e terrore i popoli, in questo caso il popolo italiano.

Foto di Russ McElroy da Pixabay

Sempre ammesso che il settore idroelettrico fosse in crisi per il fatto di ricevere meno acqua degli anni passati, dove sarebbe il problema? A prescindere dal fatto che l’attività umana, stando a uomini di scienza come Franco Prodi ma anche stando ad altri scienziati con la S maiuscola, incida un massimo del 5%, che francamente non è nulla, per quale ragione preoccuparsi tanto? Oggi siamo coscienti che in Sicilia esista uno dei maggiori giacimenti di greggio europei e sia lì fermo e ben custodito. Recentemente si è parlato del fatto che proprio il nostro mare Adriatico sia posizionato su giacimenti di gas incredibilmente proficui, perchè quindi ci si deve preoccupare? Basterebbe iniziare a sfruttare le proprie risorse ed il gioco magicamente sarebbe fatto. Il fatto è che il sistema perdente tanto auspicato da persone appartenenti ad una certa fascia politica, che dimostrerebbe di non avere a cuore il benessere degli italiani e dell’economia nazionale, insisterebbe spingendo i metodi “verdi” per la produzione di energia, metodi che non saranno mai sufficienti per colmare la sete di energia cui il nostro sistema necessita per funzionare a dovere. Abbiamo una sorta di miniera d’oro nel sottosuolo che ci rifiutiamo di sfruttare per abbracciare teorie a mia opinione assurde e quindi paghiamo lo scotto economico di aver creduto e forse credere ancora, ad opinioni puramente teoriche e menzognere che non potranno mai (con le conoscenze odierne) sostituire i carburanti tradizionali. Siamo un popolo ricchissimo in tutto, a partire dalla cultura per arrivare ai carburanti e siamo oggi in balia di popoli che a mia opinione ci vogliono annichilire, per il fatto che noi saremmo troppo pericolosi economicamente ed in passato lo avremmo dimostrato. Non mi preoccuperei più di tanto di imporre un green forzato senza alcuna base scientifica. Mi preoccuperei invece del benessere degli italiani e dello sfruttamento delle risorse necessarie, dopotutto il clima cambia evidentemente per ragioni naturali e cicliche, non certo per l’attività industriale e neppure per il mantenimento del benessere dei popoli.

Foto di PayPal.me/FelixMittermeier da Pixabay

Italia a secco: Produzione energia idroelettrica in crisi

La crisi climatica sta mettendo a dura prova l’Italia, un Paese storicamente dipendente dalle sue risorse idriche per la produzione di energia. La siccità incide negativamente sulla produzione di energia idroelettrica e sullo sviluppo dell’idrogeno verde, considerato il futuro della transizione energetica, sollevando interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine delle fonti energetiche rinnovabili e sulla necessità di strategie adattive.

Qual è l’impatto della siccità sulla produzione di energia idroelettrica?

L’energia idroelettrica, pilastro della produzione energetica italiana, si trova oggi a fronteggiare una delle sue più grandi sfide. La siccità, un fenomeno sempre più frequente e intensificato dal cambiamento climatico, ha causato una riduzione drammatica della disponibilità di acqua necessaria per alimentare le turbine delle centrali idroelettriche. Nel 2022, il calo della produzione ha raggiunto livelli allarmanti, con una diminuzione di circa un terzo rispetto alla media degli anni precedenti, facendo segnare un record negativo nella storia energetica del Paese.

Siccità e idrogeno verde: una combinazione che gronda di problemi

L’idrogeno verde, ottenuto attraverso l’elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti rinnovabili, si pone come una soluzione promettente per de carbonizzare settori difficilmente elettrificabili. Tuttavia, la siccità mette a rischio anche questa frontiera della transizione energetica. La produzione di idrogeno verde richiede, infatti, grandi quantità di acqua: circa 9 kg per ogni kg di idrogeno prodotto. La scarsità idrica potrebbe quindi limitare la capacità di produrre idrogeno in modo sostenibile, rallentando il passo verso un’economia a basse emissioni di gas.

Foto di Alexander Antropov da Pixabay

Crollo della produzione di energia idroelettrica in Italia negli anni

Il crollo della produzione idroelettrica in Italia è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Dal 2014, con una produzione di oltre 58 TWh, si è assistito a una discesa vertiginosa, culminata nel 2022 con soli 29,7 TWh prodotti. Questa situazione ha posto l’Italia di fronte a un bivio: da un lato la necessità di garantire la sicurezza energetica, dall’altro l’impegno verso la decarbonizzazione dell’economia.

Siccità ed energia idroelettrica: le soluzioni per far fronte alla crisi

L’Italia, colpita da una delle più gravi siccità degli ultimi decenni, si trova a fare i conti con le vulnerabilità del suo sistema energetico. La crisi idrica evidenzia la necessità di accelerare sulla strada dell’innovazione e dell’adattamento, per garantire non solo la sicurezza energetica ma anche il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. È fondamentale investire in tecnologie avanzate, promuovere l’efficienza energetica e sviluppare infrastrutture resilienti, per navigare le incertezze del futuro con una visione di lungo termine.

Fonte:https://www.tutto-energia.it/news/siccita-produzione-energia-idroelettrica/

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Author: ospite ospite

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