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ARTICOLO OFFERTO DA CIRELLI TINTEGGIATURE TRAVAGLIATO BRESCIA

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L’automobile elettrica a conti fatti resta una delle maggiori fregature che si possano applicare ai cittadini. A prescindere dal fatto che a detta di decine di scienziati la Terra sarebbe in piena salute. I cambiamenti climatici dipenderebbero dalla vita del pianeta stesso. Il fatto è che la massa ignorante non lo comprende. Sta di fatto che intorno a fine 800 sarebbe terminata una piccola glaciazione. Dio non voglia che una grande glaciazione ci colpisca. Solamente in questo caso l’umanità vedrebbe certamente i “sorci verdi”. A prescidere dalla menzogna del pianeta inquinato, se così anche fosse, non sarebbe di certo l’elettrico a risolvere il problema. Per produrre energia elettrica non bastano le alternative ma servono il pertolio, il metano, il carbone, il nucleare e l’olio. L’aria nel mondo gira e quindi dalla zona di produzione arriverà inevitabilmente sotto il nostro naso. Poi c’è il nodo delle batterie per il momento altamente inquinanti e dalla durata non certo eterna. Uno dei metodi più puliti a mia opinione sarebbe l’idrogeno ma non la produzione di idrogeno, che avviene per elettrolisi e quindi tramite energia e quindi tramite l’uso dei carburanti facendo pertanto un’ inutile passaggio in più nella trasformazione da carburante ad energia ed a gas idrogeno.

Foto di Roman da Pixabay

Una delle soluzioni verrebbe dall’idrogeno prodotto dalla stessa vettura. Anche in questo caso non saremmo di fronte ad un gas magicamente uscito gratis da non si sa dove, ma da un gas prodotto tramite elettrolisi dalla vettura stessa. In questo caso il gas è prodotto dall’ energia a sua volta prodotta dal gasolio del motore diesel. A cosa servirebbe quindi? Quello che è un dato di fatto è il risparmio. L’idrogeno si produce dall’acqua tramite elerrtolisi e quindi viene “sparato” nel motore assieme al gasolio dove lo stesso gasolio viene compresso dai cilindri ed incendiato. Il gasolio in un motore diesel non brucia copletamente e molte parti rimangono incombuste. Mescolandosi all’idrogeno, altamente infiammante, nel cilindro il gasolio brucerà completamente, quindi la vettura inquinerà meno e renderà di più. Quello che è un vantaggio non da poco conto è il fatto che l’acqua costa pochissimo ed il gasolio tantissimo. Il mix idrogeno e gasolio con la nuova scoperta è del 90% di idrogeno e del 10% di gasolio. Avremo quindi una spesa di carburante pari ad 16 centesimi di gasolio bruciato (al litro) e quasi zero centesimi di acqua se si parlasse di acqua distillata. In questo caso il risparmio sarebbe considerevole. Se una vettura fa i 13 KM con un litro di gasolio quindi con 1 Euro, 62 centesimi. Tramite un impianto evoluto ad idrogeno i 13 KM il nostro motore li farà con 16 centesimi. PraticamentN viaggeremmo quasi gratuitamente, potremmo entrare in città senza contaminare l’aria. nelle prossime righe spiegheremo come funzionerà il nuovo impianto ad idrogeno per motori diesel.

La nuova invenzione

Le tanto demonizzate nostre vetture a gasolio potrebbero divenire in un sol colpo ad idrogeno. Per ora l’impianto sviluppato dall’ UNSW (Università Australiana di Sydney) sarebbe stato testato su un prototipo e permetterebbe di funzonare al 90% di idrogeno e 10% di gasolio. A quanto pare non tutti i motori potranno montare tale impianto tuttavia il sistema retrofit manterrebbe l’ iniezione diesel, aggiungendo l’idrogeno direttamente dal cilindro ma con un controllo indipendente della fresatura dell’iniezione sia a gasolio che a idrogeno. In questo caso il neonato sistema riuscirebbe ad utilizzare idrogeno allo stato puro. Da quanto spiegato dai ricercatori questo tipo di tecnologia dedicata all’automotive, riuscirebbe nella creazione di “tasche di concentrazione di idrogeno” maggiori nel cilindro. Così facendo verrebbe drasticamente ridotta l’emissione di protossido di azoto del motore a gasolio su una strada dritta. Secondo le tabelle le emissioni di CO2 sarebbero abbattuta dell’ 85% a circa 90 gr/KWH di energia. Il processo sviluppato da questo impianto innovativo riuscirebbe a portare il segmento automobilistico verso la soglia della totale decarbonizzazione e vantaggi indiscussi per i brand automobilistici che producono autovetture diesel.

Foto di Matthias Gabriel da Pixabay

I ricercatori dell’università australiana sarebbero impegnati a mettere sul mercato l’impianto retrofit per motori a gasolio. Si pensa che entro il prossimo biennio le autovetture diesel prodotte dalle cese automobilistiche potranno subire un’importante modifica e saltare al gradino superiore, avviandosi verso il tanto agognato motore ad acqua. Il vantaggio maggiore non lo avrà il pianeta, quello starebbe benissimo. Il maggiore vantaggio lo avranno le tasche dei cittadini che potranno vedere un risparimio fortissimo, sempre che le compagnie petrolifere permettano questo sistema senza ostacolarlo e gli stati non inizino a tassare e tartassare i possessori di autovetture portando l’idrogeno prodotto a parità di costo del gasolio o della benzina. Sappiamo molto bene che quando si trattasse di risparmiare in maniera cospicua, il governo inizierebbe ad inventarsi il modo per dissanguare ancora una volta i contribuenti tramite nuove assurde tasse e nuovi folli balzelli, portando il risparmio a divenire una vera e propria chimera, solamente una grandissima illusione.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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