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Da tempo sentiamo parlare di integrazione. Il problema dell’integrazione ha iniziato ad avvicinarsi alla nostra nazione inaspettatamente, con l’avvento di una globalizzazione assai ipocrita e discutibile. La globalizzazione ha portato a problematiche molto grandi per il fatto di aver trovato un mondo impreparato ad uno tsunami globalista di portata planetaria. Uno dei lati positivi dell’integrazione è l’incontro culturale che non deve mai sfociare in scontro culturale. Tutto si regge su un sottilissimo equilibrio. Nel nostro caso all’Italia è stata data la grande opportunità di poter conoscere altre culture. Talvolta abbiamo conosciuto il lato oscuro dell’immigrazione ma altre volte abbiamo gustato la cultura di altri paesi, cosa che fino a pochi decenni fa era da ritenersi impossibile a meno che uno non viaggiasse in altri paesi lontani. Esistono due facce dell’immigrazione quella piacevole che arricchisce e quella spiacevole che altro non crea che scontro culturale ed odio. Personalmente penso che quando si decida di recarsi all’estero per stabilirsi a scopo lavorativo o per altre ragioni ci si debba pensare molto bene. Se si dovesse decidere di recarsi all’estero per prima cosa sarebbe necessario farlo tramite i canali ufficiali ma ancor più sarebbe necessario sapere che sarà inevitabile entrare in contatto con una cultura differente dalla propria e che è necessario che essa venga rispettata. Sarebbe errato lasciarsi assimilare da tale cultura ma altrettanto imporrre la propria. Credo fermamente che l’unico sistema per arricchire se stessi sia imparare dagli altri ma nel medesimo tempo insegnare agli altri. Un po’ quanto sta cercando di fare da anni la chiesa cattolica con le missioni che non per forza devono essere in paesi lontani. Credo che la missione più difficile oggi sia proprio nel nostro paese, sotto casa nostra.

Il 9 agosto sarà ricordato come una giornata di grande importanza, merito di un avvenimento di spicco per la nazione italiana ma anche per la comunità cinese in Italia. Nella capitale romana l’Hotel Mariott Park ha ospitato un grande evento culturale al quale hanno partecipato importantissime organizzazioni come i cavalieri bresciani OEOH rappresentati dal dott. Sabino Persichella e da S.E Mons. Luis Miguel Perera Castrillon. Si è trattato di un evento culturale importantissimo che ha visto la partecipazione di grandi imprenditori sia italiani che cinesi. Coordinatore dell’ evento il cavaliere OEOH Zhou Yunseng rappresentante della comunità cinese di Milano. Presenti alla manifestazione le maggiori associazioni presenti sul territorio sia italiano che estero ma anche i rappresentanti nazionali della comunità del dragone in Italia. Un incontro culturale fra due culture dalla tradizione millenaria, la cultura italiana e la cultura cinese. Una manifestazione che ha visto il dialogo fra la comunità cinese e la comunità del paese ospitante, l’Italia.

La cultura è cultura anche dal punto di vista delle tradizioni e dal punto di vista culinario che non possono assolutamente mancare in un evento di tale portata. Anche la tradizione e la cucina dei due importanti popoli si sono incontrate in questo avento romano. Uno dei primi eventi grandiosi mirati all’integrazione è stato portato a termine ieri a Roma. Alcuni si chiederanno quale sia lo scopo dell’ integrazione. A questa domanda possiamo solamente rispondere in questo modo, non esiste ospitalità, non esiste migrazione se non c’è integrazione. Il pilastro più importante per la convivenza pacifica fra culture ed etnie differenti non sono tanto le leggi, le leggi servono solamente parzialmente, per il fatto che proprio l’uomo proprio per il fatto di possedere il regalo divino del libero arbitrio può anche decidere di bypassare la legge o di non rispettarla. Il solo requisito importante per la convivenza pacifica fra etnie e culture differenti passa per una convinta integrazione. L’integrazione deve divenire quel “motore interno” che il cittadino straniero deve “accendere dentro di se”. L’integrazione prevede che si possa vivere armoniosamente e relazionare in modo positivo é sereno tramite un interscambio culturale con i cittadini del paese ospitante a patto del rispetto reciproco. Integrazione significa amare la nazione ospitante come prima o seconda patria ma in modo più ampio amare il prossimo.

Integrazione significa rispetto per la cultura e le tradizioni del paese ospitante ma nel contempo dei soggetti stranieri che vivono in Italia, che con il proprio operato contribuiscono ad arricchire culturalmente ed economicamente il paese ospitante.  Integrazione significa sinergia fra le varie culture, rispetto reciproco, lavorare per un bene proprio ma anche per  un obbiettivo comune. Il risvolto più importante dell’integrazione dovrebbe essere una sorta di “fusione” fra i popoli. Non intendo una fusione culturale, una fusione di tradizioni. La cultura e le tradizioni devono restare il bagaglio culturale specifico di ogni popolo che non dovrebbe mai dimenticare la propria provenienza. Per “fusione” intendo l’insieme di forze differenti che creano un solo motore con un unico scopo che si prefigge l’obbiettivo di un miglioramento economico personale e globale. Solamente se arriveremo ad una vera e sentita integrazione fra i popoli con le proprie sfaccettature culturali e con i propri obbiettivi, con i propri punti di forza, riusciremo ad essere ancora una volta un popolo vincente. Questo è uno degli obbiettivi della visione cristiana che non significa che tutti siamo uguali. La verità è che tutti siamo diversi, semmai uguali di fronte a Dio come sue creature. Quella che è necessaria è la tolleranza, la comprensione e l’amore reciproco, unici requisiti che possono portare ad una vera integrazione seguita da un costante arricchimento.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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