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Già si inizia a parlare del micrichip sotto pelle e guarda caso, ma non lo è, nella mano sottopelle. L’ Europa già da tempo starebbe studiando il sistema per trasformare la valuta cartacea in digitale con il falso pretesto del costo. Stando a quanto affermato tempo fa il costo della valuta digitale sarebbe vantaggioso nei confronti della valuta cartacea. Peccato che l’esperienza Bit Coin ovvero la valuta digitale per eccellenza abbia dimostrato che la produzione dei celebri Coins necessiterebbe di fiumi di energia, sprecati per poter realizzare i denari digitali. Se questa teoria fosse vera come penso proprio che sia, dato che il concetto dello spreco energetico per la produzione della valuta digitale madre di tutte le valute, uscì in tempi non sospetti, significa che l’ UE starebbe cercando di attualizzare gli Euro digitali per un secondo scopo molto subdolo. Vi ricordate il concetto espresso nelle sacre scritture in merito al “marchio della bestia o 666”? Ammetto che potreste non conoscere la rivelazione quindi ve le rammenterò io nelle prossime righe.

Foto di James Chan da Pixabay

Il concetto apocalittico o rivelatorio

Apocalisse 13,16-18

16 Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.

Analizziamo la frase proiettando lo scritto nel terzo millennio: Faceva si che piccoli, grandi, ricchi e poveri (tutti gli abitanti della Terra indistintamente) ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte (microchip o cerotto quantico, o una sorta di QR code, un marchio di appartenenza a qualcuno che lascia a qualcuno il privilegio di operare) e che nessuno potesse comprare o vendere senza tale marchio (impossibile eseguire bonifici in entrata o in uscita senza il chip). Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è 666 (o il famoso brevetto di Gates 060606)?

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il microchip

Per comprendere i molti usi del chip gel di futura generazione da inserire sottopelle per svariati servizi clicca quì  Il portale riporta fonti, ricerche scientifiche, notizie mirate sul chip e gli svatriati utilizzi dello stesso chip al gel. Non si tratterebbe solamente di transazioni finanziarie ma anche di affidare la propria salute, il proprio corpo a qualcuno tramite la rete, bypassando le naturali difese immunitarie e le naturali reazioni del corpo. Riuscite a comprendere cosa comporterebbe tutto questo? Tutto all’apparenza molto nobile. Il fatto è che il cuore degli uomini non è affatto nobile, come pure i propositi degli “dei” di Davos. In pratica il risultato sarebbe essere in balia di qualcuno che neppure conosciamo al quale saremo costretti ad affidare il nostro corpo e la nostra salute ma anche i nostri dati medici. Le nostre difese immunitarie saranno eliminate. Coloro che fossero nella stanza del bottoni quindi avranno potere di vita o di morte sui soggetti chippati? Probabilmente si ed è quanto sostengono anche le parole riportate nell’ Apocalisse di san Giovanni, tramite le visioni che Cristo gli disse di trascrivere nel periodo dell’esilio greco dell’ Apostolo che Lui amava. Le parole sopracitate delineano una linea di cedimento di se stessi ad un sistema che con l’iganno avrà comprato il genere umano.

Il Chip nella nostra società

L’esperimento del chip sottopelle è già stato testato anni fa nei paesi scandinavi ma anche su militari americani. Oggi in Italia abbiamo il primo cittadsino chippato. Si tratta di un informatico che esalterebbe il chip per la propria “apparente” utilità e versatilità. Non c’è da andare molto lontano per incontrare questo cittadino. A Rodengo Saiano in provincia di Brescia esisterebbe oggi la persona chippata. Per entrare nel vivo di questo discorso pubblicheremo il link del video di TGcom che potrete ascoltare nelle prossime righe. Questo è solo l’inizio. Naturalmente  il soggetto chippato esalta il chip sottopelle per il fatto di essere pratico e non sottraibile. La tendenza è proprio quella di chippare tutti. Non vi siete accorti che sia molti ATM bancari come pure i self per il carburante ma anche moltissimi altri esercenti hanno installato un apparecchio contactless che ancora spesso non funziona? Questa tecnologia serve per quando la popolazione sarà microchippata. In questo modo il cittadino potrà transare denaro ed acquistare prodotti senza estrarre il bancomat o la credit card ma semplicemente appoggiandone la mano. In effetti questi contactless sono posizionati per essere comodi nello spazio della mano. Torinamo al chip sottopelle. A quanto pare alcuni soggetti non hanno ben compreso il prezzo della libertà che non deve essere per forza sul medesimo binario con la comodità anzi. Diciamo che la comodità spesso offre a qualcuno il servizio di barattare la comodità altrui con la libertà personale. Qualora coloro che avessero scelto la comodità si dovessero accorgere che la libertà ha un vaolre maggiore, a questo punto la “fregatura” sarà non solo inevitabile ma diverrà esplicita. Peccato che allora non sia più possibile tornare indietro.

Foto di efes da Pixabay

Alcuni potrebbero dire, va bene, a questo punto mi farò togliere il chip. Attenzione, in futuro non si tratterà di semplici chip tipo quelli insetiti sotto pelle ai cani o come oggi accade a qualche cittadino precursore di questa tecnologia. I  chip  del futuro saranno in grado di interagire con il DNA con la posizione del soggetto ospitante, con il telefono cellulare, con il 5G e con altro ancora. I chip del futuro non avranno la possibilità di essere eliminati dal corpo. Nella stanza dei bottoni si accorgeranno certamente ed allora i soggetti che dovessero optare per questa soluzione, potrebbero divenire pericolosi ricercati dalla legge con annessi e connessi e credo proprio che non sarà molto difficile rintracciarli.

Per visionare il video di TGcom clicca su questo link https://www.youtube.com/watch?v=-Off4xbGEjw&ab_channel=Tgcom24

Elon Musk e l’intelligenza artificiale

Credo che nessuno meglio del Patron delle autovetture elettriche Tesla ovvero l’eccentico miliardario americano Elon Musk possa conoscere il potere dell’intelligenza artificiale. Musk, il personaggio che ha fatto con propria preparazione informatica un vero e proprio patrimonio planetario, dapprima con la creazione di Paypal per poi terminare con le autovetture elettriche Tesla. Il miliardario di origini sudafricane non sarebbe la prima volta che metterebbe in guardia leader di potenti stati come il presidente cinese o altri personaggi di spicco nella politica internazionale e della finanza, sugli utilizzi sfrenati dell’ intelligenza artificiale. Stando all’eccentico miliardario americano affidare tutto all’intelligenza ertificiale sarebbe un rischio enorme.

Foto di Tumisu da Pixabay

Per prima cosa avverrebbe uno stravolgimento non certo positivo, del concetto umano e del concetto di società. L’intelligenza artificiale inoltre sappiamo che si baserebbe sull’elaborazione di miliardi di dati inseriti nel sistema informatico. Il fatto è che il sistema stesso a lungo andare, potrebbe sfuggire di mano e ripercuotersi sul genere umano annientandolo. Come nei film di fantascienza le macchine potrebbero divenire in futuro le principali nemiche dei propri creatori ma nel frattempo potrebbero coercidere l’umanità intera.

Per visionare il video di Elon Musk clicca su questo link: https://www.facebook.com/reel/1721791024912022

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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