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Possiamo affermare che la 1000Miglia sia una delle gare automobilistiche più famose nel mondo intero. A rendere nota questa competizione tipicamente italiana non sarebbero state solamente le meravigliose zone dello storico stivale, che la gara tocca ogni anno, ma anche le edizioni sempre differenti, alcune delle quali, nel tempo, sarebbero divenute davvero epiche. Vere e proprie avventure portate a termine da piloti intrepidi ma anche oserei dire molto originali come ad esempio Nuvolari ed altri ancora. La 1000Miglia ha acquisito negli anni tanta importanza, che nelle ultime edizioni abbiamo visto l’organizzazione dell’evento spingersi oltre confine, organizzando diverse gare automobilistiche, sempre italiane, ma anche alcune europee ma addirittura una a Dubai ed una in USA. Tuttavia la 1000Miglia ha sempre avuto una certa risonanza mondiale anche negli anni passati, battendo in notorietà anche grandi gare coma la “Carrera Panamericana”, la Targa Florio ed altre ancora. Stiamo parlando di una delle competizioni automobilistiche con più storia in assoluto. Ricordiamo che per questo 2022 le date previste saranno dal 15 al 18 giugno, un mese che si spera sia meno piovoso del consueto mese di maggio. Oggi torneremo però sui passi della 1000Miglia del passato gli anni 30. In questa importante 1000Miglia consumata nel 1930 ovvero una delle prime edizioni della gara la battaglia fu fra il mitico Nuvolari e Varzi. In quella gara Varzi ad un certo punto si trovava in testa. Tuttavia da quanto narra un’antica leggenda, il “Mantovano Volante”, riuscì a superare l’avversario Varzi a Desenzano togliendogli il dominio della competizione. Il fatto è che Nivola per poter battere Varzi adottò un sistema molto astuto ovvero l’inseguimento, di notte, a fari spenti, in modo da coglierlo di sorpresa e così avvenne. Certamente Varzi avrà saputo con chi doveva battersi ed avrà conosciuto le spiccate doti al volante del driver mantovano che oggi è un mito dell’ automobilismo ma anche a quei tempi lo fu, tuttavia Nuvolari fu sempre un pilota davvero imprevedibile. L’anno successivo 1931 fu dominata dal rekord di Caracciola. Questo pilota a bordo di una Mercedes riuscì a tagliare il traguardo a ben 152,222 Km orari, una velocità che in quegli anni era davvero formidabile. Raggiungere una velocità del genere, era davvero una grandissima impresa per quegli anni passati, anche se credo lo sarebbe anche oggi, se si considerassero le condizioni di guida di quei periodi, condizioni che non erano da considerarsi ottimali sia per quanto riguarda le autovetture spartane, che le strade di quei periodi, in genere non asfaltate. A proposito di tecnologia, oggi saremmo di fronte ad un passaggio epocale dalle vetture a motore a scoppio, dapprima alimentate da carburanti alternativi, GPL e Metano, passando oggi a quelle elettriche. Un accenno doveroso anche al fatto che in concomitanza alla 1000Miglia 2022 potremo vedere anche le supercar della 1000Miglia green. Nel 1933 comunque sia il pilota Augusto Agostini, partecipò alla 1000Miglia a bordo di un’Alfa Romeo 1750  GS, alimentata da un misterioso combustibile gassoso inventato da un certo Marco Ferraguti, Professore di Agraria dell’ Università di Perugia. Il Piota portò a termine la gara anche se fuori tempo massimo mantenendo comunque una media di 51 Km orari. Da questo aneddoto è possibile capire quanti progressi si siano fatti negli anni e quanto studio ci sia voluto per arrivare alle vetture odierne, che fra poco credo guideranno da sole togliendo il dolce sapore della guida. In questo caso lo studio sui carburanti alternativi era già in atto nonostante fossimo solamente all’ inizio dell’ avventura automobilistica. Negli anni 40 il periodo post bellico portò a delle oggettive difficoltà nel reperimento dei carburanti e degli pneumatici.  In quel 1947 la 1000Miglia offrì ai concorrenti la possibilità di acquisto di un treno di pneumatici ad un prezzo decisamente super vantaggioso ma diede anche la possibilità di acquistare buoni benzina ad un prezzo decisamente scontato. Con questa strategia la 1000Miglia offrì ai piloti di poter affrontare serenamente la gara con il risultato positivo che vide la partecipazione di ben 245 vetture. Come sempre accade, fatta la legge, fatto l’inganno. Solamente 155 su 245 presero parte alla 1000Miglia di quell’anno. Questo particolare portò ad una crescita, in quel periodo, del mercato nero degli pneumatici. Voi direte mercato nero per così poche vetture che non hanno partecipato alla 1000Miglia di quell’anno? Certamente, in quegli anni possedere una macchina non era molto usuale. Le automobili, in quei periodi erano “giocattoli” per ricchi. 1948: Enzo Ferrari abilissimo talent scout aveva capito da tempo le caratteristiche positive di Nuvolari quindi quell’anno divenne protagonista di una svolta molto importante in ambito automobilistico, in quanto Nuvolari mitico pilota Alfa Romeo, corteggiato da tempo da Enzo Ferrari, decise di lasciare l’Alfa per passare alla scuderia del cavallino rampante.  La prima 1000Miglia iniziò alla grande tuttavia alcuni incidenti compromisero la Ferrari di Nivola. La leggenda disse che Ferrari cercò di convincere il pilota mantovano ad abbandonare la gara più volte ma invano. Il Pilota si arrese solamente quando una delle sospensioni della propria Ferrari cedette. Un particolare molto importante per la 1000Miglia è la nascita del Road Book. Contrariamente a quanto si possa pensare il Road Book non vide i natali negli ambienti rally. Era il 1955 quando Stirling Moss e Denis Jenkinson misero a punto una sorta di mappa molto dettagliata e riportata su una striscia cartacea della misura maggiore di 5 metri a forma di rullo che si srotolava per riavvolgersi su un secondo rullo. Una sorta di marchingegno similare a quello usato nella famosa competizione Parigi Dakar. Il doppio rullo funzionava in questo modo: dopo ogni chilometro Jenkinson avvolgeva la striscia comunicando a Moss il percorso da effettuare, con segni della mano conosciuti solamente dai due interessati. Risultato dell’ ingegnoso sistema? Moss vinse la gara con una media rekord di 157,650 Km orari ma non è tutto, il pilota inglese quell’anno portò a termine altri due rekord di velocità sui tratti Brescia – Pescara toccando i 189,981 Km orari, sul tratto Brescia – Roma con 173,050 ma anche sul tratto Cremona – Brescia 198,464 km orari. A mio parere la 1000miglia è sempre un’ avventura, una grande e meravigliosa avventura tutta italiana, una gara dal fascino davvero particolare, un evento tutto da vivere.

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Author: admin

Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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