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Una delle problematiche sempre promesse e mai risolte dell’economia in generale ma ancor più dell’economia italiana consiste nei prezzi insensati dei carburanti. Vi ricordate quando l’attuale premier italiana postava in rete una chiara condanna alla tassazione, le famigerate accise, balzello impressionante dei carburati affermando se ben rammento, che su 50 Euro circa 30/35 sono tasse, accise sensate ma anche insensate per sanare spese recuperate da anni.

(video di Youtube)

La condanna al “furto di stato” verso cittadini ed aziende deve essere veramente reale, altrimenti l’ex premier (in tempi non sospetti ovvero quando era all’opposizione) non l’avrebbe denunciato. Il fatto è che da quanto questo partito (ma anche gli altri dopotutto) si è insediato al governo, le accise non le ha mai tolte che io sappia, nemmeno quelle ormai ingiustificate ovvero legate ad eventi ormai vecchi di decine di anni e risolti da decenni. Tutti promettono quando sono all’opposizione ma nessuno mantiene quando deve governare. Credo francamente che sia centro destra che centrosinistra siano appartenenti allo stesso “club” dei marinai. I maggiormente colpiti sarebbero quelli di centro sinistra, che per la propria politica, più accettata della destra, in Italia, sarebbero stati scelti dal NWO per arrivare al compimento dei progetti decisi dai poteri forti. Per quanto riguarda le destre, credo proprio che debbano andare contro se stesse per poter cavalcare il potere. Se un partito non avallasse le scelte dei poteri forti sarebbe annientato tramite “colpi di stato bianchi”, scandali creati allo scopo di espellere tale team governativo e tant’ altro.

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Credo che per governare rettamente oggi serva un team politico che prenda il potere e che governi coerentemente con le proprie promesse elettorali  costi quel che costi (cosa che non fa mai nessuno) ma la persona adatta non è ancora apparsa sulla scena politica italiana e forse non apparirà nel breve periodo per il fatto che noi, siamo un popolo da “mungere” essendo uno dei più ricchi e risparmiosi al mondo, mentre dall’altro canto siamo una colonia americana. La nostra fortuna sarebbe che il vento americano mutasse ed una figura come Trump riuscisse a tornare alla ribalta. Essendo l’Italia un’appendice non ufficiale degli USA per noi sarebbe una vera e propria fortuna. Il Presidente italiano non è quello dai capelli bianchi che conosciamo ma quello americano. Il nostro a mia opinione si fermerebbe a semplice governatore di una colonia. Torniamo ai carburanti. I prezzi della benzina e del gasolio restano un nodo importantissimo per la nostra economia, tuttavia il tentativo è di gettare la patata bollente nelle mani dei privati affinchè obbligandoli ad assumersi l’onere di farsi “guerra” sui prezzi. In tal mondo la politica riuscirà ancor auna volta a svincolarsi dal problema agli occhi dell’elettorato. Come vedete saremmo di fronte al solito inganno che consisterebbe nel non togliere la tassazione inutile sui carburanti ma di rendere responsabile dei prezzi il settore privato, per poi dire di aver lavorato per normalizzare i prezzi alla pompa colpevolizzando il settore privato, colpevolizzando il libero mercato. Un piano molto astuto vero? Purtroppo la soluzione della politica è sempre la medesima, creare una guerra, creare divisione. In questo caso la “guerra” creata deve essere puramente economia, una battaglia fra aziende private sul libero mercato. In questo caso la politica come sempre accade farà di tutto per sgravarsi di ogni responsabilità agli occhi dell’ elettorato e dei cittadini sempre più inebetiti dal mainstream, principale alleato dei potentati massonici internazionali e quindi nulla potrà mutare nel lungo periodo.Nelle prossime righe capiremo la strategia decisa per produrre un “calo i prezzi” dei carvburanti.

Una svolta nel settore: Il nuovo Decreto sui Prezzi dei Carburanti

 

A partire dal 1° agosto 2023, una nuova normativa è entrata in vigore, obbligando i gestori delle stazioni di servizio a esporre il prezzo medio dei carburanti accanto a quelli praticati internamente. Questa misura è stata prevista dal decreto legge 5 del 14 gennaio 2023, convertito in legge (numero 23/2023) dal Ministero delle Imprese, con l’obiettivo di contrastare le speculazioni, favorire la concorrenza e abbassare i prezzi dei carburanti.

Questa normativa è stata promulgata nel gennaio 2023 come risposta all’aumento dei prezzi dei carburanti, dovuto alla rimozione dello sconto sulle accise introdotto dal governo di Mario Draghi per contrastare i rincari causati dall’inizio della guerra in Ucraina. Inizialmente considerato necessario, lo sconto sulle accise è stato successivamente ritenuto costoso e ingiusto dagli esperti.

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Pur avendo ricevuto accuse di speculazione, le analisi hanno dimostrato che gli aumenti dei prezzi erano legati all’andamento delle accise. Questo contesto ha portato all’introduzione dell’obbligo di esporre i prezzi medi, al fine di assicurare maggiore trasparenza e controllo sui costi dei carburanti.

Cosa prevede la normativa nel dettaglio?

La normativa prevede che i gestori delle stazioni di servizio comunichino al Ministero delle Imprese e del Made in Italy tutte le variazioni dei prezzi dei carburanti con frequenza settimanale. Questi dati saranno elaborati dal ministero per monitorare le fluttuazioni dei prezzi e per calcolare le medie aritmetiche a livello regionale e nazionale, e saranno pubblicati sul sito internet del ministero entro le ore 8.30 ogni giorno.

I gestori avranno a disposizione 30 giorni dall’entrata in vigore della normativa per adeguarsi alle nuove disposizioni e iniziare a esporre i prezzi medi dei carburanti al pubblico. Dovranno, inoltre, esporre con adeguata evidenza un cartellone riportante i prezzi medi dei carburanti disponibili nel proprio punto vendita, assicurandone l’aggiornamento giornaliero.

Bisognerà anche rispettare gli orari di apertura delle stazioni per l’esposizione dei prezzi medi, entro le ore 10:30. Nell’esposizione bisognerà seguire un ordine ben preciso: ordine specifico:

Gasolio,

Benzina,

GPL,

Metano.

Questa nuova normativa rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e controllo sui prezzi dei carburanti, permettendo ai consumatori di avere una visione più chiara e informata delle tariffe praticate dalle stazioni di servizio e garantendo il rispetto rigoroso della legge da parte dei gestori.

Con l’entrata in vigore di questa normativa, i consumatori potranno avere maggiore chiarezza sui prezzi dei carburanti e potranno effettuare scelte più consapevoli riguardo al rifornimento dei propri veicoli. Allo stesso tempo, questa misura mira a garantire una maggiore concorrenza tra i distributori di benzina, contribuendo a contenere eventuali speculazioni sui prezzi. Un passo avanti verso una maggiore trasparenza nel settore dei carburanti.

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Sono previste anche Multe e Sanzioni

La nuova normativa prevede rigide sanzioni pecuniarie per gli esercenti delle stazioni di servizio che non rispettano l’obbligo di comunicazione ed esposizione dei prezzi medi dei carburanti. Le multe possono variare da 200 euro a 2.000 euro, con l’entità delle sanzioni correlate al fatturato dell’attività.

Inoltre, se un esercente commette quattro violazioni nell’arco di 60 giorni, anche non consecutive, l’attività potrà essere sospesa per un periodo da 1 a 30 giorni. Queste misure sono state introdotte per scoraggiare eventuali comportamenti scorretti da parte dei gestori dei distributori.

Una delle peculiarità della nuova normativa riguardante l’esposizione dei prezzi medi dei carburanti è l’esclusione degli impianti autostradali. Questi distributori non saranno soggetti all’obbligo di esporre il prezzo medio regionale dei carburanti, ma continueranno a utilizzare il prezzo medio nazionale. Tale decisione mira a garantire una maggiore uniformità nei prezzi praticati lungo le autostrade e a semplificare l’applicazione della normativa per questi specifici punti di rifornimento.

Prime polemiche e andamento futuro

La nuova normativa sull’esposizione dei prezzi medi dei carburanti ha suscitato dissenso tra i benzinai, i quali hanno presentato un ricorso che è stato tuttavia respinto dal Tar del Lazio. Nonostante questa decisione, i sindacati Fegica e Figisc Confcommercio non si arrendono e annunciano l’intenzione di fare appello al Consiglio di Stato per cercare di ottenere modifiche alla normativa. La questione rimane aperta e continuerà a essere oggetto di discussione e confronto tra le parti interessate. Chiaramente, il futuro vedrà ancora dibattiti e confronti su questa normativa, poiché si tratta di un passo significativo nel settore dei carburanti e influirà sulla vita quotidiana dei consumatori e delle stazioni di servizio. Come si adatteranno i gestori alle nuove disposizioni e come reagiranno i consumatori a questa maggiore trasparenza? Sarà questa normativa sufficiente per contrastare le speculazioni e garantire prezzi equi per i carburanti? Solo il tempo potrà fornire le risposte.

Fonte https://energia-luce.it/news/decreto-carburanti/

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Nicola Migliorini alias ADMIN è Direttore del blog WWW.MONDOOGGI.COM decide cosa e quando pubblicare, è un giornalista con incarico a 360 gradi

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