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Siamo all’ ennesima opinione in merito ai termovalorizzatori. Se devo dire la verità i termovalorizzatori sono a mio parere un’idea semplicemente geniale. Il termovalorizzatore è un sistema che facilita l’economica circolare, sfruttando l’immondizia. Credo che comunque lo si voglia vedere, a prescindere dalla politica (che da parecchi anni ormai a mio parere è la rovina della nazione) l’immondizia da qualche parte è necessario stoccarla. Vivere senza produrre scarti è praticamente impossibile. Sarebbe come dire che le autovetture elettriche non inquinano, considerando che l’energia è ancora ricavata per la maggior parte dalla combustione di combustibili fossili che per produrre energia elettrica inquinano. Coloro che demonizzassero i termovalorizzatori a mia opinione sarebbero de ritenersi ideologi utopici, oppure peggio ancora in malafede. Per le cave di stoccaggio è a mio parere differente. Forse realizzando più termovalorizzatori sarebbe possibile avere qualche cava in meno. Le cave possono essere pericolose per il possibile inquinamento delle falde aquifere. Il termovalorizzatore non è esente da inquinamento a carico dell’ aria per via delle polveri sottili. Tutto quanto brucia per produrre energia inquina in qualche modo ma ripeto, “la botte piena e la moglie ubiaca” sono incompatibili in ogni caso. Togliamoci dalla testa il fattore inquinamento zero, almeno con i sistemi oggi conosciuti. L’inquinamento zero è un’utopia irraggiungibile con i mezzi tecnologici odierni. Il fattore positivo è che il nostro sistema di vita (quello occidentale) offre per forza di cose del carburante gratuito magari non voluto ma gratuito dato dagli scarti. Certo, ne faremmo volentieri a meno ma è inevitabile. Lo scarto non è possibile evitarlo. Coloro che sostenessero che sarebbe possibile vivere senza produrre scarti direbbe una grande menzogna.

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Il lato positivo dello scarto è il riciclo seguito dalla la trasformazione. Se la trasformazione in un altro prodotto come l’energia elettrica o termica fosse possibile, bruciare lo scarto per produrre energia e svincolarsi un po’ dal greggio o da altri carburanti, entrando nel vortice positivo dell’economia circolare sarebbe ottimale. Penso che se ogni città di una certa dimensione avesse uno o più termovalorizzatori le nostre problematiche sullo stoccaggio dei rifiuti sarebbero magicamente risolte. Con il termovalorizzatore è possibile produrre energia per il riscaldamento invernale o in alternativa energia elettrica. Brescia credo sia una delle prime città in Italia ad avere sperimentato con successo questa tecnologia altamente utile. Città come Napoli ad esempio, che da sempre soffrono il problema degli scarti, se si munissero dei termovalorizzatori per smalire i propri rifiuti e contemporaneamente colmare il proprio fabbisogno energetico, diverrebbe magicamente una città pulita e maggiormente efficente. Anche per Roma vale la medesima cosa. Se le città italiane si munissero di temovalorizzatori atti a smalire i propri scarti, penso che diverremmo una nazione ordinata, pulita, ma soprattutto una nazione che in fatto di energia, sarebbe in grado di auto prodursene la maggior parte, divenendo meno ricattabile e risparmiando fior di denaro da investire in infrastrutture. Il termovalorizzatore inoltre potrebbe produrre nuovi posti di lavoro. Tuttavia una certa politica nichilista che da sempre ha in bocca la parola NO ed è pronta ad incolpare l’umanità facendo opposizione su tutto quanto sia logico e sensato, come sempre si oppone proprogando l’innovazione tecnologica utile alla popolazione. No per i termovalorizzatori, No per le centrali atomiche, No per il motore termico, No per il pterolio, No per il carbone, No per le centrali ad olio. Insomma il monosillabo di negazione è sempre imperativo e nulla viene mai concluso. Che una certa politica dica NO a tutto per presa di posizione o per errata conoscenza non lo si può sapere. Quanto si può intuire è che la politica non fa da tempo il bene comune, tuttavia i politici vengono retribuiti con denaro pubblico. Assurdo vero? Quello che è la realtà è che tutti gli italiani starebbero pagando le scelte scellerate di pochi discutibili delegati politici capeggiati a mia opinione da una “banda” di poteri forti che per i propri interessi di denaro e di potere prosegue sulla linea dell’illogico, mandando intere nazioni sul lastrico morale ed economico. Nelle prossime righe la giornalista Veronica Colombo descriverà i pro ed i contro dei termovaliorizzartori che tutto sommato a conti fatti sono da considerarsi utilissimi per di più su un pianeta in piena salute come è realmente la Terra.

Pro e contro? Termovalorizzatori ed opinioni contrastanti

Inceneritori o Termovalorizzatori? Facciamo chiarezza. I due termini riportati non hanno lo stesso significato, anche se spesso vengono confusi. I primi sono impianti che bruciano rifiuti mentre il termovalorizzatore è un impianto di combustione dove si bruciano i rifiuti solidi non riciclabili. E’ composto da una caldaia, in cui c’è l’acqua scaldata con il calore prodotto, e una turbina che viene azionata dal vapore prodotto scaldando l’acqua e che trasforma così l’energia termica in energia elettrica.

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L’importanza del termovalorizzatore

I rifiuti non riciclabili vengono inseriti nel termovalorizzatore e scaricati nella vasca di raccolta. Da lì vengono caricati nelle caldaie a gas a temperature che possono superare i 1000° C. Per mantenere questi livelli può capitare che si immetta del gas metano al fine di ossidare completamente i rifiuti. Dopo la fase di combustione nel Termovalorizzatore viene prodotto il vapore. Ma a questo punto l’energia elettrica da dove salta fuori?  Il vapore raggiunge e mette in moto una turbina che trasforma l’energia termica in energia elettrica. Per finire c’è la fase di estrazione delle ceneri, che costituiscono circa il 30% del peso dei rifiuti in ingresso. Le polveri fini sono circa il 4% del peso dei rifiuti in ingresso. Ceneri e polveri vengono smaltite in discariche per rifiuti speciali e i fumi caldi attraversano un sistema multi-stadio di filtraggio in cui vengono trattati e poi rilasciati in atmosfera a circa 140° C.

Ma allora qual è il problema legato ai termovalorizzatori che crea tanta contrapposizione tra i partiti politici italiani?

Facendo un riassunto generale possiamo riportare che in Italia ci sono 37 termovalorizzatori in prevalenza al Nord. Le principali strutture che producono energia sono quelle di Torino, Milano, Brescia e Parma. Gli “inceneritori senza recupero energetico” fortunatamente sono pochi e sono localizzati soprattutto al sud. Resta però il problema delle cenere e dei fumi. Per risolvere questa complicazione, i moderni termovalorizzatori hanno 4 livelli di filtraggio per i fumi e sistemi di trattamento e riciclo delle ceneri molto avanzati. Nonostante ciò la combustione tuttavia produce CO2 e contribuisce all’effetto serra.

L’argomento termovalorizzatori divide i partiti di Governo in due parti:

  • Coloro che ammettono la raccolta differenziata come unica soluzione preferibile perché virtuosa

  • Coloro che, in caso di emergenze, ammettono i termovalorizzatori in virtù della propria capacità di assorbimento dei rifiuti non gestiti correttamente

Tra i contro Termovalorizzatore c’è Legambiente che sostiene la raccolta classica dei rifiuti essendo un fenomeno virtuoso. Anche i Biologi Italiani sono contro e spiegano che il  Termovalorizzatore produce all’infinito enormi quantità di rifiuti diventando nemico della raccolta differenziata. Secondo il Movimento 5 Stelle incombe il pericolo delle polveri sottili in quanto gli inceneritori producono elevate quantità di nano-particelle ad elevato potere cancerogeno. Dalla parte del “sì” al Termovalorizzatore c’è il governo Renzi che ha dato il via libera a 2 nuovi Termovalorizzatori in Sicilia approvati nella Conferenza Stato-Regioni.  Dello stesso parere Pro-Termovalorizzatore è Alessandro Beulcke, presidente Allea – Festival dell’energia, che mette a confronto l’Italia con i tanti paesi del nord Europa che non presentano tanti “contro” al termovalorizzatore. Visto che “i rifiuti non smetteremo di produrli” tanto vale “trasformarli in risorsa recuperando energia” afferma.

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Nel frattempo a Roma….

Il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato che Roma avrà un suo termovalorizzatore da 600mila tonnellate annue. Nel 2020, hanno trattato complessivamente circa 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani che rappresentano il 74,5% di quelli inceneriti nel nord. Al Centro e al Sud sono operativi, rispettivamente, 5 e 6 impianti che hanno trattato oltre 532 mila tonnellate e più di un milione di tonnellate di rifiuti urbani.

Dopo la decisione annunciata dal Sindaco di Roma prosegue la polemica. La sinistra ha già manifestato i suoi malumori insieme ai 5 Stelle. Per protestare contro il nuovo termovalorizzatore, il M5S della Capitale ha occupato simbolicamente l’aula dell’assemblea capitolina (cosa che  il M5S regionale sembra non aver gradito).

La sinistra del Pd capitolino ha espresso tutte le sue perplessità su un impianto «fuori dal programma con cui si sono vinte le elezioni». Hanno invece applaudito la scelta di Gualtieri sia Italia Viva di Matteo Renzi, che Azione di Carlo Calenda.

Centrodestra afferma «Meglio tardi che mai!» su twitter Matteo Salvini commentando l’intenzione del Comune di Roma di realizzare un termovalorizzatore. Contrari invece i Fratelli d’Italia: «Il sindaco di Roma propone per Roma il termovalorizzatore senza tenere conto del fatto che questa tecnologia è ormai obsoleta e superata»

Nel 2019, spiega Utilitalia, all’interno dei termovalorizzatori sono state trattate 5,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e rifiuti speciali da urbani, producendo 4,6 milioni di Mwh di energia elettrica e 2,2 milioni di Mwh di energia termica; questa energia è energia rinnovabile al 51% è in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,8 milioni di famiglie.

L’85% delle ceneri prodotte dalla combustione passa dai processi di riciclaggio con ulteriori miglioramenti per l’impatto ambientale.

All’Italia mancano ancora impianti per trattare 5,7 milioni di tonnellate di spazzatura all’anno. Inoltre l’UE ha fissato al 2035 gli obiettivi del riciclaggio effettivo che dovranno raggiungere il 65%. Anche per questo motivo in Italia servono oltre 30 impianti per il trattamento dei rifiuti fra termovalorizzatori (per bruciare la spazzatura non riciclabile e produrre energia) e impianti di compostaggio (per trasformare i rifiuti organici in fertilizzante compost).

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/termovalorizzatori/

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