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L’Italia, il paese delle tasse prosegue nella propria opera. Sembra sinceramente che lo scopo del governo (non più amico degli italiani) sia quello di “mungere” i propri sudditi con vari metodi più o meno occulti. Dopotutto abbiamo dei delegati politici cha a mia opinione hanno una vita da “faraoni”. COn la loro vita faraonica contribuiscono a pesare sulla macchina dello stato con costi davvero impressionanti (clicca quì). Il fatto è che il re, normalmente sarebbe uno solo, mentre i “re” ed i “reucci” che oggi manteniamo sono davvero tanti, qualche migliaio assieme a tutta la corte, spesso formata da parenti e da amici dei vari “reucci da mezza tacca” che non meriterebbero davvero nulla, se fossero imprenditori del settore privato. Poi per dare il contentino ai sudditi, è semplice far sembrare che qualche partito lotti per far passare leggi tali da ridurre i parlamentari ed il gioco è fatto. Tutto fumo, già come sempre accade poi sono tutti concordi nelle decisioni, in modo particolare quelle che toccano il loro portafogli. Credevamo che entrando in UE le cose potessero mutare e così è stato, ma in peggio. Solo per restare nell’ euro – club l’Italia se non erro deve sborsare circa 9 miliardi di Euro l’anno e per che cosa?

Per avere problemi su problemi. Quello che sarebbe necessario, sempre a mia opinione, sarebbe ridurre drasticamente gli stipendi e le indennità a livello di un normalissimo stipendio da dipendente privato. Stessa regola per le pensioni. In questo caso penso che più nessuno si presenterebbe per insediarsi al governo ed incollarsi alla “poltrona” se non qualcuno più che motivato che lo faccia per vocazione, per servire la nazione. Critiche fine a se stesse, alcuni diranno? Ragioniamo: alla fine questi personaggi cosa fanno? Nulla di utile a voler guardare ma solamente danni, danni che naturalmente loro non pagano perchè sono stati fatti in nome del popolo italiano che proprio per questo pagherà tramite le tasse. Credo che oggi mettersi in politica sia divenuto un vero e proprio lucroso affare. Purtroppo nel nostro periodo la frattura fra governo e popolo ha raggiunto dimensioni epocali. Nonostante fiumi di denaro si riversino ogni anno riempiendo casse dello stato, l’operato del governo, è inevitabile che si ripercuota anche sui comuni che già da tempo, considerato che lo stato  pare non avere i fondi necessari al finanziamento dei comuni come avveniva un tempo, incentiva i comuni stessi a procurarsi i denari necessari per mantenere i propri servizi ed i propri delegati. Quanto avviene nel grande avviene nel piccolo naturalmente. Tutto viaggia in completa sinergia. Nota dolente degli italiani tarTASSATI sono le multe. Ennesimo balzello che studiato nel modo attuale, a mia opinione servirebbe solamente a svuotare le tasche ai cittadini per rimpinguare le casse dei comuni, carrozzoni, come lo stesso stato, costosissimi per ovvie ragioni . Nel paese più tarTASSATO  del mondo, l’Italia, non si perde tempo a mettere le mani nei portafogli degli italiani anzi, devo ammettere con grande amarezza, che in Italia non si pensa a facilitare la produzione, i posti di lavoro ma a “rapinare” con estrema eleganza i cittadini. Questo è l’hobby preferito dai partiti che sino ad oggi si sono avvicendati. Dopotutto i partiti che hanno avuto il potere in Italia devo ammettere che essendo per lo più orientati a sinistra. La sinistra è esperta in questo e si ostina su questa strada:

“rapinare” i cittadini. Non che non sia d’accordo con una punizione per coloro che mettono in pericolo la vita altrui a bordo delle proprie autovetture. Tuttavia penso che sarebbe necessario fare un passo indietro e tornare a lavorare davvero. Proprio l’Italia è uno dei paesi europei con più tutori dell’ordine. Dove sono? Magari troppi sono chiusi negli uffici e credo che per loro non sia proprio entusiasmante. Penso che il fermare gli automobilisti “furbacchioni” come si faceva un tempo, possa essere un ottimo deterrente, anche per il fatto che l’apporto umano, quando la pattuglia fermasse il malcapitato sarebbe sempre importantissimo. Punto primo fermando il driver spericolato, i tutori dell’ordine avranno modo di confrontarsi, dare un insegnamento al pilota della vettura, che in questo caso metterebbe in pericolo la vita altrui e la propria. In seguito, se il reato fosse di una certa gravità, ovviamente sarebbe normale che il “pericoloso pilota” potesse andarsene con una multa. Forse la mia sarà ignoranza ma credo che viaggiare secondo il limite ad esempio ai 90 orari e viaggiare ai 96 orari cambi ben poco in fatto di pericolo sulle strade. Penso sinceramente che tutto ciò sia una strategia per spillar soldi al malcapitato ma la strategia andrebbe forse ben oltre. Un discorso a parte andrebbe alla patente a punti. Ragioniamo: a cosa serve realmente la patente a punti? Questo documento così com’è mutato, risulterebbe essere una sorta di pretesto per abituare la popolazione al credit score comportamentale di tipo cinese. Si quel credit score comportamentale che a breve progetterebbero di inserire e che sarebbe in grado di togliere i punti ed i diritti a coloro che non si comportassero come soldatini obbedienti alle leggi (anche ingiuste), che potrebbero essere imposte dai politicucoli che ben conosciamo. Non ci avete mai pensato? Riflettete. A cose servirebbe la patente a punti se non a questo? Certo la “leva è nobile all’apparenza”, la sicurezza, questo per farcelo accettare. Comunque torniamo a noi ed alle multe. Leggendo una notizia di oggi cercheremo di capire quali sono i comuni che incassano la tassa occulta delle multe più di ogni altro comune. Guarda guarda il nord Italia è in prima linea. Milano sembrerebbe essere il comune con i maggiori introiti dovuti alle multe. La capitale del nord grazie agli autovelox ed alle irregolarità degli automobilisti è riuscito ad incassare ben 102 milioni di Euro cui 13 milioni proverrebbero solamente dagli autovelox. Esistono tuttavia comuni che tramite le multe riescono a “produrre” ingenti introiti proporzionalmente al numero dei propri abitanti. Insomma, da quando le multe sono state utilizzate per far cassa e non come strumento di insegnamento al rispetto civile delle regole stradali, viaggiare è diventato un inferno. La tensione di chi guida è ai massimi livelli, come pure la distrazione, dato che il driver sarà costretto a non capitare in prossimità

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di un autovelox, e questo particolare la dice lunga. Tuttavia le multe già da anni sono state utilizzate come strumento per far cassa, messe addirittura a bilancio dai comuni e questo lasciatemelo dire, è scandaloso. In seconda posizione per le entrate da infrazioni vediamo Roma. Nella capitale il Campidoglio ha incassato 94,1 milioni di cui 4,6 da autovelox, terzo posto spetta a Torino con i suoi 41,5 milioni di Euro di multe cui 5 provenienti dall’uso degli autovelox. Segue Napoli con 27 milioni di Euro da autovelox. Siamo tuttavia alla presenza di comuni che dichiarano zero entrate da autovelox come ad esempio Bari, Campobasso, Perugia e Catanzaro. Esistono anche piccolissimi comuni che grazie agli autovelox introitano fior di migliaia di Euro come un piccolo paese dolomitico in provincia di Belluno, Colle santa Lucia. Un territorio con soli 360 anime che introita  550 mila Euro dagli autovelox. Melpignano di Lecce con i propri 2 mila abitanti ha incassato oltre 5 milioni di Euro. Termino quindi con una domanda aperta: alla fine gli autovelox servono veramente come deterrente per non mettere in pericolo le strade, oppure hanno uno scopo occulto di “rapina”? Si tratterebbe di una vera e propria impresa fiscale per mettere ancora una volta le mani in tasca agli italiani? Facciamoci qualche domanda.

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Goldfinger
Author: Goldfinger

Goldfinger è un giornalista specializzato in misteri, opinioni politiche, religione, etica e società ha uno stile talvolta piuttosto controverso nelle opinioni, diciamo che in genere è “ fuori dal coro”, fuori dagli schemi tradizionali

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