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    ARTICOLO OFFERTO DA ONORANZE FUNEBRI ARRIGHINI BRESCIA

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Li chiamano i “fantasmi”, quelle persone danneggiate dagli effetti avverisi da siero anti Covid, quelli che nessuno osa intervistare, sarebbe come scoperchiare il “vaso di Pandora”, quel vaso che per molti e potenti personaggi deve per forza restare molto ben sigillato.

Proprio in questi ultimi mesi abbiamo visto, anche se a fatica, uscire un briciolo di verità. E’ difficile che la verità esca rapidamente, ammettere d’aver sbagliato o peggio potrebbe essere per molte persone di potere la fine dei giochi. Ammettere d’aver sbagliato potrebbe essere per molti cittadini un grande sforzo nell’umiltà e nell’accettzione della realtà, sistema gioca anche su questo aspetto psicologico. La verità tuttavia resta sempre sovrana ed essendo più leggera dell’inganno, prima o poi viene a galla (così recita un antico adagio). L’accumularsi di cause legali iniziate durante il periodo di pandamia (per quanto la giustizia sia lenta) hanno finalmente iniziato ad aprire qualche breccia sull’inefficacia dei sieri come farmaco per la protezione dell’infezione. Alcuni medici sarebbero stati sospesi per non aver accettato di inoculare i pazienti ed a loro volta farsi inoculare il farmaco. Talvolta i medici sospesi avrebbero inziato una vera e propria guerra, sia mediatico che legale contro il sistema in atto, appoggiato dalle scelte a mia opinione scellerate di una certa politica nazionale inglobata in un sistema, ritenuto poco o affatto coerente con la Costituzione italiana.

Foto di LuAnn Hunt da Pixabay

La potenza mediatica si sarebbe scatenata contro i “renitenti al siero” tanto, da accentuare anche le frasi talvolta devo ammettere profetite con base assolutamente discriminatoria, da addetti all’informazione, uomini e donne della politica, uomini di medicina, verso coloro che avessero rifiutato il siero o l’evessero criticato. Se fossero stati altri tempi queste frasi sarebbero state aspramente condannate ma i nostri tempi se fossimo arguti nell’ analisi capiremmo essere tempi a deriva autoritaria quindi, i discriminatori resterebbero ipuniti. Insomma l’Italia si sarebbe trasformata in un campo di guerra totalitario, nel quale la libertà di espressione sarebbe stata messa al bando in un clima da “caccia alle streghe”. A pensare oggi alle frasi proferite da certi personaggi che dovrebbero fare gli interessi del popolo italiano e da addetti alla comunicazione che dovrebbero informare correttamente inorridisco. Tuttavia ormai la maggior parte della popolazione si è scordata degli insulti discriminatori e questi signori in un certo senso l’hanno passata liscia ancora una volta senza neppure vergognarsi minimamente di quanto affermato in passato e senza essere stati costretti, a scusarsi con il proprio popolo. Non vi ricordate quei periodi? Eppure spesso le loro “facce di bronzo” emergono ancora sul grande schermo. Siccome ora siamo stanchi di mediare e la giustizia sembrerebbe finalmente iniziare a fare il proprio corso in modo positivo (anche se in Italia sta facendo fatica) passeremo ad un’intervista molto particolare. Oggi intervisteremo un cittadino sierato durante la pandemia. L’intervistato ci ha chiesto di poter divulgare la propria esperienza pur restando sotto copertura del segreto professionale. Non so dargli torto, con l’aria censoria che tira credo sia la scelta più saggia. E’ dovere di un giornalista proteggere le fonti quando richiesto, quindi anzicchè il nome effettivo del “personaggio misterioso” useremo un nome fittizio.

 

Signor Cordioli, benvenuto nella redazione di Mondooggi. Come si sete oggi, sta meglio? Oggi inizio davvero a sentirmi bene. La mia vita sta ritornando quella di un tempo, anche se personalmente cerco di stare riguardato un po’ in tutto. Posso dirti che il sistema mi ha fatto passare più di un anno di “calvario”? Oggi apprezzo la vita più di ieri. un tempo la vita la davo per scontata ma oggi la ritengo una grande benedizione.

Ci spieghi, cosa le è successo? E’ il 2022 e la pandemia da Covid 19 ormai ha preso tutta l’Italia, anzi, ha infettato il mondo intero. L’industria farmaceutica (pseudoscienza) ha iniziato ad invadere il mercato con dei sedicenti nuovi “vaccini ad mRNA messaggero” che a loro dire avrebbero dovuto essere l’unico metodo per contrastare il Covid, per non infettarsi e per non infettare. Un certo politico di quei tempi disse addirittura: – “se non vi vaccinerete morirete”.

Aveva timore di morire di Covid immagino? Non proprio, mi avrebbe addolorato essere la causa di un’eventuale infezione verso i miei famigliari fra cui mia madre anziana ed i miei fratelli. Io sono un impiegato del settore pubblico. Ad un certo punto iniziarono ad informare i dipendenti su una “nebulosa” obbligatorietà vaccinale contro il Covid, pena la sospensione dal lavoro.

Accettaste il ricatto ….? Dapprima ci feci una rapida riflessione, alcuni amici, addirittura mio fratello, mi consigliarono di lasciar perdere. Loro avevano un po’ la mentalità per me “assurda dei no vax” e quindi li sottovalutai senza riflettere sulle loro parole.

Cosa faceste quindi? Purtroppo non diedi loro ascolto. Per sicurezza mi feci una serie di analisi del sangue in modo da essere certo di non avere eventuali problematiche riguardo ad eventuali effetti avversi. Il risultato delle analisi era ottimo quindi decisi di iniziare la prima inoculazione.

Perchè quindi ha preso la decisione di lasciarsi inoculare? Per il fatto che la legge di quel periodo decretava la sospensione dal lavoro e senza retribuzione, per coloro che non fossero sierati. Noi non siamo una famiglia ricca quindi le mie entrate lavorative rappresentano una grande risorsa.

(Per il video intervista clicca sulla foto soprariportata)

Cosa le è accaduto dopo la prima inoculazione? Nulla di particolarmente grave, ma dopo poco tempo il sistema iniziò a parlare di seconda dose e dovetti sottostare anche alla seconda inoculazione.

A questo punto cosa accadde? A questo punto accadde che dopo circa una decina di giorni iniziai a sentirmi stanco, tanto da non poter più reggermi in piedi e di conseguenza da non poter più recarmi al lavoro. Le scale per andare il camera mia non riuscivo più a farle. Le gambe mi pesavano quintali, le caviglie iniziarono a gonfiarsi tanto da non poter più notare la stessa caviglia. A questo punto chiesi una visita al medico di famiglia che mi mise in malattia. Mi prescrissero una serie di analisi del sangue dalle quali emerse che il valore di emoglobina che doverbbe essere di 15 era di 4,9+. Iniziai quindi a preoccuparmi e mi recai al pronto soccorso dove mi ricoverarono immediatamente.

Cosa accadde all’ospedale? Per arginare il problema della gravissima anemia e per cercare di curarmi avevano una sola soluzione, le trasfusioni di sangue. Mi fecero un certo numero di sacche di sangue ed i valori inziarono un po’ ad alzarsi quindi mi dimisero.

Risolto il problema quindi? Affatto. Dopo una ventina di giorni ecco ripresentarsi il malessere. A questo punto tornai in ospedale e mi trasfusero altro sangue.

Ma cosa dissero in ospedale? Dissero che soffrivo di una fortissima anemia e quindi avrei avuto bisogno ancora di trasfuzioni. Quando feci presente che prima dell’inoculazone stavo perfettamente (e le analisi effettuate prima lo confermano) la risposta fu silenzio tombale. Quando mi dimisero mi rassicurarono sul fatto che se avessi avuto ancora la necessità di trasfusioni sarei dovuto tornare in ospedale e mi avrebbero trasfuso altro plasma senza alcun problema.

Quindi poteva dirsi a posto, senza alcuna preoccupazione? Affatto, iniziò un calvario fra la casa e l’ospedale, il fatto è che nulla si stava risolvendo e continuavo a stare male con i valori troppo bassi per tornare a fare una vita normale. Le trasfusioni si stavano rivelando solamente un temporaneo effetto tampone.

Cosa accadde in seguito? In seguito mio fratello (che ebbe la saggezza di non lasciarsi intimorire dai Dpcr e quindi rifiutò di lasciarsi inoculare) parlando con un amico venne a sapere che l’amico (un addetto all’informazione che operava nella rete) essendo piuttosto informato in merito alle possibili cure e bazzicando nell’ambito di organizzazioni contro corrente, mi consigliò di farmi vedere da un noto ematologo, che all’epoca era un pioniere della microscopia in campo oscuro. In quei mesi terribili gli studi che svolgevano questo esame erano circa 5 in tutta la nazione. Noi avevamo la fortuna di averne uno a 70 km da casa, a Mantova. In seguito scoprirò che il medico (dott. Giovannini) non solo è stato il pioniere di queste analisi ma anche colui che ha permesso l’apertura di molti centri di microscopia in campo oscuro in molte altre città italiane, ma torniamo alla mia avventura. Mi recai presso lo studio medico e subito fui impressionato dalla mole di pazienti che attendevano in sala d’attesa. L’ematologo mi disse che da mesi lavorava 12/13 ora al giorno nel tentativo di salvare vite umane. Per quanto riguarda la mia condizione invece mi informò che il mio malessere non era da sottovalutare, oltrettutto il medico scoprì tramite la microscopia in campo oscuro, che il sangue conteneva pochi globuli rossi e che la patologia era aggravata da impilamenti, da metalli pesanti e cluster di grafene. Si vedeva tutto su un grande monitor. Mio fratello e l’amico giornalista facevano domande su quanto vedevano nel monitor nel tentativo di capire bene la mia situazione di salute.

Quindi cosa le diagnosticherà il medico? Che il responsabile del malessere era da ritenersi il siero? Secondo lui si. Ne parlai con i medici dell’ospedale, loro sostenevano che il siero non centrasse nulla ma che la mia fosse una patologia estranea al siero. Se così fosse stato oggi non sarei guarito. Stando alla diagnosi del medico il “vaccino” mi aveva bloccato il midollo, organo deputato alla produzione di globuli rossi quindi dovevamo sbloccarlo per tornare alla vita di sempre ma prima di tutto per far ciò la cura doveva agire sulla disintosicazione del sangue.

Foto di Tom da Pixabay

Come si sentiva in quei momenti? Da un lato ingannato dai miei stessi governanti, quelli che avrebbero dovuto proteggermi, dall’altro canto arrabbiato e molto preoccupato. Mio fratello cercava di confortarmi ma io vedevo che nonostante la cura dell’ematologo avesse migliorato la mia situazione continuavo a non sntirmi pienamente in forma. Devo dirti che spesso il panico, la paura, mi facevano vivere momenti davvero durissimi anche dal punto di vista psichico. Mio fratello mi era sempre vicino come pure il giornalista, loro cercavano di supportarmi psicologicamente dicendo di non preoccuparmi che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Una volta mi recai di nuovo in ospedale per farmi trasfondere il sangue, tornai ad avere le caviglie gonfie, ero peggiorato ancora. In seguito l’ematologo mi sconsiglierà le trasfusioni per il fatto che mi disse che essendo sangue prelevato a persone sierate, sarebbe stato controproducente e quindi mi consiglierà di lasciar perdere.

Si spieghi meglio? Da una parte la cura dell’ ematologo aveva effetti positivi nella disintossicazione del sangue, effetti che tuttavia venivano annullati, vanificati dal sangue trasfuso pieno di “vaccino anti Covid”. In pratica è come se ad ogni trasfusione avessi fatto un’ulteriore dose di “vaccino”.

Un serpente che si morde la coda quindi? Si, se avessi continuato di questo passo non avrei mai risolto nulla e sarei forse diventato un trasfuso cronico o magari dopo un po’ sarei forse deceduto

A questo punto cosa ha pensato di fare? Periodicamente andavo a farmi analizzare il sangue dall’ematologo che mi teneva sotto stretto controllo anche via email controllando i valori settimanali delle analisi del sangue. Il miglioramento c’era, i valori si erano alzati ma fino a metà nella scala fra minimo e massimo, faticando ad andare oltre. Ero fuori pericolo ma il mio corpo non riusciva a fare il passo successivo, quello della soluzione definitiva. Dopo alcuni mesi in queste condizioni l’ematologo mi disse di provare con l’ozonoterapia associata alle cure e così feci. Trovammo un medico molto ferrato che praticava queste cure e chiesi una consulenza.

Cosa diagnosticò il medico dell’ozono terapia? Durante la prima visita feci presente al medico che sentivo un dolore nel punto della spalla dove mi inocularono. Il dolore nel deltoide non mi era mai passato. Il medico capì rapidamente che per sbloccarmi il midollo, e quindi riportarlo a fare il proprio lavoro, nella produzione di globuli rossi, doveva agire su due fronti ovvero sul problema al deltoide e sull’ossidazione del sangue.

Iniziaste quindi la cura? Certamente. Io avevo solamente voglia di tornare alla vita normale. Non mi importava spendere denaro per queste cure fatte privatamente. Dovevo tornare a vivere in serenità ed in salute. Iniziai la cura e con essa i valori del sangue dopo alcune settimane iniziarono a crescere sino ad oggi, al punto che il medico, in tutta onestà mi disse che avrei potuto smettere con l’ozono terapia e che i controlli settimanali del sangue divenivano ormai inutili. Mi disse di farmi controllare il sangue a fine anno ma che probabilmente non avrei più avuto problemi. Oggi i valori del sangue sono tornati alla normalità nonostante non assuma più rimedi ne faccia l’ozonoterapia.

Quindi ora ha sospeso tutti i rimedi? Si per quanto riguarda i problemi di anemia, ora va tutto bene. Tuttavia l’amico che si occupa di informazione ha comunicato a mio fratello una nuova cura naturale che stando ad una scoperta molto recente, sarebbe in grado di eliminare la famigerata proteina Spike.

Di che rimedio si tratta? Come agisce il prodotto? Si tratta di tre prodotti naturali che stando alle scoperte di un medico se ben ricordo americano, creerebbero gli enzimi per eliminare la Spike. Ne parlai anche con il dott. Giovannini che mi prescrisse la quantità di prodotto da assumere. A quanto pare l’uomo non producendo tale enzima non può eliminare questa proteina che ha contribuito alla mia intossicazione. La Spike resta nel corpo concentrata nelle ovaie (per le donne) e nelle gonadi (per gli uomini). Essendo a quanto pare una sostanza tossica essa può dare problemi di vario genere nel futuro.

Foto di valelopardo da Pixabay

Con il senno di poi cosa farebbe oggi se la “obbligassero” ad inocularti ancora pena la sospensione dal lavoro? Senza ombra di dubbio mi farei sospendere. Ascolterei i consigli delle persone che mi vogliono bene ed inizierei a fare seria ricerca, soprattutto nei canali dell’informazione controcorrente. Oggi non sarei così avventato, rifletterei molto bene. Credo che preferirei farmi sospendere dal lavoro. Ci tengo a vivere il più a lungo possibile.

Crede ancora nella scienza? Certamente. Ci credo ancora di più, ma mi rendo perfettamente conto che la scienza non è l’industria farmaceutica. Alla scienza vera fanno parte quei medici che mi hanno curato ed hanno risolto il problema che l’industria farmaceutica, a mia opinione collusa con la politica e con il buisness mi hanno provocato.

Per quanto riguarda l’informazione cosa ne pensa? Semplice non guardo più ne i notiziari e neppure la TV. Mio malgrado ho imparato che l’informazione vera, non è quella che ci entra in casa di prepotenza ma quella che tu devi cercere se vuoi capire. Colui che cerca trova.

Quindi oggi darebbe ragione ai cosiddetti complottisti o ai “cattivi no vax”? Certamente, forse questi soggetti non possiederanno il vaso di Pandora ma sono a mio parere molto vicini alla realtà delle cose. Io non li chiamerei “complottisti” è un temine discrimiatorio e di discriminazioni gratuite ne ho sentite troppe in questo periodo. A ma non piace discriminare nessuno, semmai chiamerei questi uomini informatori o meglo “veri informatori”, ricercatori di verità.

Stando alla sua esperienza, cosa consiglierebbe a quei cittadini che come lei oggi si trovano in difficoltà per via degli effetti avversi da “vaccino anti Covid”? Per prima cosa, anche in assenza di malattie particolari, consiglierei di farsi una microscopia in campo oscuro e poi sottoporsi a cure disintossicanti sia per quanto riguarda il sangue che la proteina Spike. Il farmaco inoculato è a mia opinione molto subdolo e pericoloso e nell’arco degli anni potrebbe dare grossi problemi portando a patologie talvolta incurabili. Questo non lo sostengo io ma lo hanno sostenuto veri scienziati come Montagner ed altri “cervelli fini” della scienza. Soprattutto consiglierei di disintossicarsi dalle false notizie che altro non fanno che portare il lettore su una linea di plagio e terrore per motivi molto distanti dalla verità dei fatti. Spegnete la TV ma ricercate, fatevi un’idea reale. Nella rete si possono tovare notizie molto interessanti. Anche la rete è contaminata dalla falsa informazione. Per questo è necessario tornare a prendere possesso del pensiero libero e critico e quindi farsi un’idea reale sull’andamento dei fatti, non solo riguardo ai “vaccini” ma a tutto quanto accade nel mondo.

Vuole aggingere qualcosa? Si, voglio ringraziare il Comitato Fortitudo di Cremona, l’ ematologo di Mantova oltre che il medico che pratica l’ozonoterapia. Una particolare gratitudine la devo anche i “cattivi novax”, che prima “criticavo” e che oggi oserei definire i nostri “angeli custodi”. La vita mi ha dato davvero un grande insegnamento. Ringrazio mio fratello Fabio e l’amico addetto all’informazione per avermi seguito ma soprattutto Dio, colui che mi ha preso per i capelli e che mi ha salvato da una possibile morte tramite la conoscenza di queste persone.

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Nicola Migliorini
Author: Nicola Migliorini

Nicola Migliorini è Direttore Responsabile del media www.mondooggi.com, blogger, giornalista generalista con incarico a 360 gradi.

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