ARTICOLO OFFERTO DA TINTEGGIATURE CRISTIAN CIRELLI TRAVAGLIATO BRESCIA
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Ogni giorno dovremmo ringraziare il Creatore per averci regalato un giorno in più di vita. Sembrerebbe una frase fatta ma sinceramente non lo è. Non penserete che sia in sicurezza un’umanità “seduta” su un concentrato di armi nucleari, che sarebbero in grado di distruggere la Terra più volte? Penso proprio che un’umanità del genere sia in costante pericolo, dall’altro canto tuttavia mi rincuora il fatto che forse mai nessuno userà le famigerate armi nucleari. I vari esperimenti nucleari, in modo particolare le esplosioni avvenute su Hiroshima e Nagasaki hanno permesso la comprensione del fatto che la distruzione, in questo caso, sia totale ma soprattutto, nel caso del nucleare a scopo bellico, la distruzione prosegua inesorabile nel tempo. Servono secoli e secoli per permettere che la radioattività ritorni ai regimi di non pericolosità. Gli effetti dell’inquinamento radioattivo, nel caso di un conflitto su larga scala, porterebbe a non avere ne vinti e ne vincitori ma solamente perdenti, costretti a vivere in un mondo invivibile e radioattivo.

La deterrenza politica, “armi per la pace”
Il fattore deterrenza è a mio parere quel pensiero che permette la proliferazione nucleare. Il pensiero filosofico della deterrenza sostiene che la pace si mantiene tramite la detenzione di armamenti nucleari in una quantità paragonabile a quella ipotizzata in possesso all’antagonista. Il discorso non fa una piega teoricamente parlando, tuttavia è necessario rendersi conto, che quando si possiedono armi di questo genere, usarle non diviene difficile. Prima o poi le armi si rischia di usarle. L’animo umano è troppo debole ed è tentato dal potere e dall’orgoglio, come nessuno nell’universo. Meglio sarebbe mettere l’atomica a scopo militare al bando. Questa sarebbe la migliore regola. Oggi il mondo pullula di persone a mio parere mentalmente provate. Se queste conquistassero il potere politico di una nazione atomica, il rischio di una guerra nucleare diverrebbe più vicino. Credo che solo uno psicopatico, oggi, potrebbe scatenare un conflitto di questo genere. Tuttavia non conoscendo la mente dei governanti futuri e a dire il vero neppure di quelli attuali, il rischio esiste.
Le condizioni per una guerra
L condizioni di un conflitto sono simili a quelle di un incendio. Per scatenare un incendio servono tre condizioni di base, il combustibile, il comburente e la scintilla o l’energia per l’accensione. Oggi il combustibile esiste e ne abbiamo tanto e anche il comburente (disagio economico o altro). Per scatenare un incendio mondiale nel nostro caso, servirebbe solamente la terza condizione, la scintilla (la follia). Se non possedessimo armi nucleari non avremmo il combustibile e quindi saremmo di fronte solamente a una condizione negativa su tre, saremmo solamente in possesso del comburente quindi il rischio di incendio sarebbe più lontano. Detto questo vale davvero la pena di munirsi di armi di distruzione di massa ovvero armi atomiche?
Il libro
Ogni anno in agosto si commemora l’anniversario dell’impiego delle prime armi nucleari su Hiroshima e Nagasaki. L’evento, nella sua tragicità, ha innegabilmente interrotto un conflitto che avrebbe certamente procurato ancora vittime e distruzioni. Purtroppo la terribile dimostrazione delle conseguenze che l’uso di un tale manufatto può causare, non ha raggiunto l’obiettivo di una totale rinuncia, da parte del genere umano, all’utilizzo dell’energia nucleare per scopi bellici.
Alcuni Paesi, a quel punto, hanno avviato la costruzione di armi nucleari, ritenendo il possesso di tali strumenti elemento di distinzione nei confronti di altri che, non in grado di “sfoggiare” una tale capacità di potenza, erano condannati a un ruolo subalterno. Ovviamente un tale approccio ha dato luogo a una “gara” su chi fosse in grado di possederne un maggior numero e, possibilmente, con un maggior potere distruttivo.
Con la proliferazione e’ nato il rischio del terrorismo nucleare, la tecnologia nucleare è piuttosto antiquata e non servono grandi conoscenze tecniche per costruire un piccolo ordigno atomico. Le organizzazioni terroristiche internazionali si sono spesso interessate alla cosa e, nel corso degli ultimi anni, in particolare dopo gli attentati del 2001, il timore che gruppi terroristici possano dotarsi delle cosiddette Armi di Distruzione di Massa è divenuto progressivamente più sensibile nel pensiero della comunità internazionale.
Per stabilire il peso della minaccia nucleare terroristica, e’ necessario riflettere su quali sono le possibilità che essa trovi linfa dalle criticità presenti nelle legislazioni internazionali, oggi carenti soprattutto nel quadro più ampio dello stoccaggio di materiale fissile ad uso militare e civile.
L’attuale consolidamento del potenziale nucleare nel mondo aumenta la probabilità di un impiego di armi atomiche nell’ambito di un conflitto o semplicemente come strumento di pressione sul piano diplomatico.
Sono stati fatti sforzi dalla Comunità Internazionale per arginare una sconsiderata corsa agli armamenti nucleari, la cui conseguenza avrebbe potuto essere la distruzione dell’intero pianeta, e si riepilogano gli accordi che con maggiore incisività ne hanno testimoniato l’impegno.
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