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Introduzione di Goldfinger

Ora in un periodo post elettorale sarà possibile parlare, ormai i giochi sono fatti. Forse non ve ne sarete accorti ma la morte della politica è avvenuta alcuni anni fa. Dal comportamento dei partiti politici dei vari schieramenti si comprendono moltissime cose. Chi avesse orecchi per intendere avrà già inteso. Una delle cose più evidenti è il fatto che gli italiani siano ormai esausti, scontenti, delusi della politica attuale. A mio vedere hanno ragione nel provare questo sentimento. Saremmo di fronte a politici tutti identici  ma apparentemente diversi l’uno dall’altro, differenti solo all’apparenza da uno schieramento all’altro ma appartenenti ad un unico gioco molto sporco. Per far politica come si deve è necessario essere liberi. I nostri politici a mia opinione sono tutto fuorchè liberi. Essi sarebbero comandati da un potere occulto (oggi meno occulto) che li governerebbe a proprio piacimento. Questa non è una prerogativa solamente italiana. Questo sistema è ormai dilagato in tutto il mondo occidentale. Il potere finanziario e chi lo controlla detterebbe le linee guida da far tenere alla poitica, le famose “agende 2030” ed altre elucubrazioni anti democratiche. Se così  non fosse, il povero politico onesto di intenti, a mia opinione sarebbe mandato a casa con la scusa di qualche scandalo creato a tavolino oppure…. lascio alla vostra immaginazione la seconda opzione. Se cosi non fosse non si capirebbero i motivi per i quali quando un partito fosse all’opposizione proponga grandi programmi popolari e molto sensati, quando andasse al potere verrebbe attuato l’estremo contrario. Saremmo quindi di fronte alla demenza dei personaggi della politica? Non credo proprio. La lucidità è la loro arma vincente. Loro sono fin troppo lucidi al contrario degli elettori che dimostrerebbero di avere le idee alquanto annebbiate.

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I politici sanno molto bene che gli elettori dimenticano tutto e purchè vinca la propria squadra ammeterebbero tutto senza ricordare minimamente i proclami pre elettorali. Un altro particolare poco comprensibile starebbe nel fatto della pubblicità. Un tempo i partiti, facevano propaganda investendo in TV migliaia di Euro per convincere l’elettorato a votare uno schieramento piuttosto che l’altro e questo è comprensibile. Oggi se guardate bene la pubblicità elettorale non propone più all’elettore di votare uno schieramento ma di andare alle urne, solamente di andare a votare (votando qualsiasi schieramento). Non lo avete notato? Io si, dopotutto la pubblicità è il mio lavoro. Questo cambiamento di propaganda per mandare alle urne più elettori possibili, è sinomnimo di paura, la paura di non essere legittimati da una percentuale democratica di votanti. Praticamente non importa chi voterà l’elettore, se destra o se sinistra o se una lista civica, dopotutto questi avversari sarebbero falsi avversari uniti dalla stessa politica. Quello che interessa ai politici e di conseguenza ai registi del sistema, è che l’elettorato voti qualcuno. Anche per questo il sistema organizza la nascita di partiti contro corrente denominati in gergo “distrazioni”. Così facendo il partito finto contestatore, calamita i voti degli scontenti ma poi, il partito stesso votato si alleerà con un partito maggiore e dovrà ancora sottostare ai diktat del sistema. Per questa ragione tutto continuerà senza mai mutare. Questo ragionamento lascia capire a coloro che avessero ancora qualche neurone funzionante, che la nazione si troverebbe da tempo di fronte ad un partito unico con un’unica politica ed un solo obbiettivo, ma formato da più facce per confondere gli elettori e per mantenere in attività il sistema stesso. Se così non fosse la dittatura sarebbe conclamata. Con l’inganno del finto voto tuttavia, la parvenza dei vivere in democrazia continuerebbe a confondere i cittadini e quindi quinquennio dopo quinquennio il sistema diverrà sempre più forte a scapito della costituzione, della libertà e dei diritti del cittadino. Si, si tratta di lui, quel sistema che dopotutto ci va stretto e che vorremmo annientare a colpi di voto, ma che proprio per il fatto di recarci alle urne non cambierà mai e senza esserne coscienti legittimeremo sempre, legittimando sempre più leggi inique, immorali, e coercitive. Dopotutto come potete vedere quando un partito sale al potere fa quello che vuole non quello che desidereremmo, e per cinque anni ce lo dovremo tenere a far danno. E’ solo un pensiero provocatorio? Non penso proprio. E’ solo un ragionamento sugli accadimenti di oggi. E’ solo un dovere che noi della stampa sana e indipendente dobbiamo per forza di cose fare conoscere. Vi ricordate quel famoso post in cui Giulio Andreotti diceva: – Non ci interessa chi vincerà le elezioni ma ci interessa che ci si rechi alle urne. Se così non fosse per noi sarebbe la fine….. (la frase poi va avanti ma non voglio continuare). Quello che è un dato di fatto è che per queste elezioni molti elettori sembrerebbero aver compreso, che effettivamente qualcosa non funzioni. Sarà istinto? Sarà spirito di conservazione? precisamente non lo so. Quello che è certo è che molti oggi inizierebbero a capire. Proprio per questo a mia opinione “il sistema” starebbe avvicinandosi verso la fine “del mondo” un mondo costruito sulla depravazione e sull’inganno, sulla morte, sulla guerra, sullo sfuttamento e sulla demenza, sul non avere mai pace, sulla rapina a scapito dei cittadini, sull’avere sempre un nemico creato a tavolino. Saremmo di fronte ad una guerra fra due mondi. Un nuovo mondo bussa ormai prepotentemente, il mondo di Cristo. Spalanchiamogli le porte e mettiamo fine all’attuale regno satanico. Nelle prossime righe cercheremo di capire come sarebbero andate le elezioni UE.

Risultati delle Elezioni Europee: Un’Analisi Completa

Articolo di Emma Martin

Le elezioni europee del 2024 hanno suscitato grande interesse e dibattito in tutto il continente. Questi risultati non solo determinano la composizione del Parlamento Europeo, ma influenzano anche le politiche future dell’Unione Europea. Questo articolo offre un’analisi completa dei risultati elettorali, esplorando quali paesi hanno ottenuto il maggior numero di seggi, le implicazioni economiche e l’impatto sui rapporti internazionali dell’UE.

Quali Paesi Hanno Ottenuto il Maggior Numero di Seggi?

I risultati delle elezioni europee hanno visto una distribuzione variegata dei seggi tra i diversi stati membri. La Germania e la Francia, come spesso accade, hanno ottenuto il maggior numero di rappresentanti, riflettendo il loro peso demografico e politico all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, è interessante notare come altri paesi, come la Spagna e l’Italia, abbiano aumentato significativamente la loro rappresentanza rispetto alle elezioni precedenti. Questa variazione è in parte dovuta ai cambiamenti nelle coalizioni politiche interne e alla mobilitazione degli elettori su temi cruciali come il cambiamento climatico e l’energia sostenibile. Le fonti rinnovabili sono diventate un tema centrale nelle campagne elettorali, influenzando notevolmente l’orientamento del voto.

Oltre ai grandi paesi, è interessante osservare l’andamento dei seggi nei paesi più piccoli e nei nuovi membri dell’UE. Questi paesi hanno spesso priorità diverse e l’assegnazione dei seggi può riflettere un cambiamento nelle dinamiche politiche regionali. Per esempio, nei paesi dell’Europa centrale e orientale, si è registrato un aumento del sostegno ai partiti euroscettici, che potrebbe influenzare le future politiche dell’UE. D’altra parte, i paesi nordici hanno continuato a sostenere fortemente i partiti verdi e progressisti, ponendo un’enfasi sulle politiche ambientali e sociali. Questo mosaico di risultati sottolinea la diversità dell’Unione Europea e la necessità di trovare un equilibrio tra le varie esigenze nazionali e regionali.

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Le Implicazioni Economiche dei Risultati Elettorali

Le elezioni europee hanno profonde implicazioni economiche per l’intero continente. Con una nuova composizione del Parlamento Europeo, le politiche economiche potrebbero subire cambiamenti significativi. Uno dei temi più discussi è la politica fiscale e la gestione del debito pubblico. Paesi come l’Italia e la Grecia, che affrontano ancora sfide economiche considerevoli, potrebbero vedere un maggiore supporto per misure di rilancio economico e di flessibilità nei criteri di bilancio dell’UE. Inoltre, il ruolo delle politiche climatiche ed energetiche è destinato a crescere, con un’attenzione particolare alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Le decisioni prese dal nuovo parlamento avranno un impatto diretto sugli investimenti nelle tecnologie verdi e nelle infrastrutture sostenibili.

L’adozione di politiche economiche più verdi potrebbe comportare una ristrutturazione significativa dei settori industriali tradizionali, con un impatto diretto sull’occupazione e sulla competitività globale dell’UE. Settori come l’automobile, l’energia e la manifattura potrebbero dover adattarsi rapidamente a nuove normative ambientali e standard di efficienza energetica. Questo potrebbe anche stimolare l’innovazione e la crescita in settori emergenti come le energie rinnovabili, la mobilità elettrica e l’economia circolare. Tuttavia, la transizione verde richiede ingenti investimenti e un quadro politico stabile e prevedibile per attrarre capitali e garantire una crescita sostenibile a lungo termine.

L’Impatto sui Rapporti Internazionali dell’UE

I risultati elettorali influenzeranno anche i rapporti internazionali dell’Unione Europea. Un Parlamento Europeo più frammentato potrebbe portare a una politica estera meno coesa, con sfide nel raggiungere un consenso su questioni chiave come le relazioni con la Cina, la gestione delle crisi migratorie e la cooperazione transatlantica. Tuttavia, l’UE continua a giocare un ruolo cruciale nel panorama globale, e i nuovi rappresentanti dovranno navigare in un contesto internazionale complesso, caratterizzato da tensioni geopolitiche e da un crescente protezionismo economico. La collaborazione internazionale sarà essenziale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza energetica, temi che sono stati al centro del dibattito elettorale e che continueranno a influenzare le politiche future dell’UE.

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L’UE dovrà rafforzare le sue alleanze strategiche e cercare nuovi partenariati per affrontare le sfide globali. La cooperazione con gli Stati Uniti, ad esempio, sarà fondamentale per garantire la sicurezza energetica e promuovere una politica climatica ambiziosa a livello mondiale. Inoltre, le relazioni con la Cina richiederanno un equilibrio tra collaborazione economica e la difesa degli interessi strategici europei. La gestione delle crisi migratorie richiederà un approccio congiunto e solidale, basato su principi di umanità e rispetto dei diritti umani. Infine, l’UE dovrà lavorare per rafforzare la propria coesione interna, promuovendo la solidarietà tra i paesi membri e garantendo una ripartizione equa delle responsabilità e delle risorse.

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